L’Istat fa il punto, è tempo di miglioramenti

crescitaFine anno tempo di bilanci. Dall’Istat arrivano notizie su vari fronti che forniscono un quadro sull’andamento economico e sui futuri scenari nel nostro paese, ma non solo. Secondo l’istituto di statistica, lo scenario macroeconomico permane frammentato. Tra le economie avanzate, gli Stati Uniti mostrano vigorosi segnali di crescita mentre nell’area euro gli indicatori anticipatori evidenziano i primi segnali di miglioramento. L’assestamento del prezzo del petrolio ai bassi livelli attuali è previsto influire moderatamente, in senso positivo, sulla crescita economica dei principali paesi europei. La fase di contrazione dell’economia italiana è attesa arrestarsi nei prossimi mesi, in presenza di segnali positivi per la domanda interna. Le condizioni del mercato del lavoro rimangono tuttavia difficili con livelli di occupazione stagnanti e tasso di disoccupazione in crescita.
A dicembre 2014 l’indice del clima di fiducia delle imprese italiane è stabile, rispetto al mese precedente, a 87,6. Migliora nel settore manifatturiero e in quello del commercio al dettaglio; peggiora nel settore delle costruzioni e dei servizi di mercato.
Inoltre, nel terzo trimestre del 2014 la pressione fiscale è stata pari al 40,9%, superiore di 0,7 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tuttavia nei primi nove mesi dell’anno scorso la pressione fiscale è stata pari al 40,7%, con una diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto al medesimo periodo del 2013.
La spesa delle famiglie per consumi, in valori correnti, nel terzo trimestre, con il bonus Irpef a pieno regime e l’arrivo della deflazione, rimane ferma sul trimestre precedente e in lieve aumento (+0,4%) su base annua. Consumi al palo quindi, anche se nello stesso periodo il potere d’acquisto sale (+1,9% congiunturale).