L’Icc registra la prima crescita dal 2007

Milano. Palazzo Castiglioni,. Ingresso alla sede di Confcommercio (foto fralemarch)
Milano. Palazzo Castiglioni,. Ingresso alla sede di Confcommercio (foto fralemarch)

L’indicatore dei consumi di Confcommercio Imprese per l’Italia  registra a dicembre 2015 un’invarianza rispetto al mese precedente e una crescita dell’1,7% tendenziale. Nel complesso del 2015 l’Icc evidenzia una crescita dell’1,6%, la prima dal 2007. Questi dati si inseriscono in un contesto generale caratterizzato da una ripresa che, seppure avviata da quasi un anno, presenta ancora elementi di fragilità. A gennaio il clima di fiducia delle famiglie, dopo l’arretramento di dicembre, è nuovamente salito ai massimi storici. Questo elemento stenta, comunque, a tradursi in una concreta ripresa della domanda. Va detto che la crisi degli ultimi anni si è tradotta non solo in un calo dei consumi, ma anche in una erosione del risparmio cautelativo e in una sensibile riduzione della tradizionale forma di investimento delle famiglie (acquisto di abitazioni). In questo momento, alla luce di quanto emerge da altri indicatori, è presumibile che le famiglie stiano cercando forme di riequilibrio tra consumi, risparmio e investimenti e che solo nei prossimi mesi i consumi potranno tornare a crescere a ritmi più sostenuti. Diversa la situazione sul versante delle imprese che nel mese di gennaio hanno manifestato una prevalenza di giudizi tendenti al pessimismo, seppure in misura articolata. Il sentiment ha subito un peggioramento più marcato tra gli operatori del servizi di mercato e del commercio al dettaglio, mentre per gli imprenditori delle costruzioni e dell’industria manifatturiera l’arretramento è stato modesto. Anche sul fronte dell’occupazione, sia il confronto su base annua sia il dato complessivo per l’intero 2015 segnalano un miglioramento. Le dinamiche registrate a dicembre hanno comportato una stabilizzazione del tasso di disoccupazione all’11,4%. Nella media del 2015 il rapporto tra le persone in cerca di occupazione e le forze di lavoro è sceso all’11,9%, il valore più basso dell’ultimo triennio.