Leroy Merlin. La casa mutevole degli italiani

Dai risultati dell’Osservatorio sulla Casa 2018, l’indagine annuale di Leroy Merlin che studia i comportamenti, gli stili, le abitudini degli italiani nei confronti dell’abitazione emerge che oltre un terzo degli intervistati trascorre sempre più tempo in casa, per parte degli italiani l’abitazione è diventato anche il luogo dove si lavora mentre la casa –smart non decolla.

La ricerca, realizzata da Habitante in collaborazione con l’Unione dei consumatori, giunta alla sua quinta edizione è in grado di fotografare le trasformazioni in corso nel mondo dell’abitare offrendo agli addetti ai lavori del settore un utile strumento di lettura sulle tendenze in atto che stanno modellando la casa del futuro.
Lo studio è frutto di oltre 2000 interviste che hanno permesso di ottenere un campione rappresentativo della popolazione italiana focalizzato sui responsabili delle scelte relative alle opere di abbellimento e ristrutturazione delle abitazioni.

«Giunti alla quinta edizione questo anno abbiamo aumentato il numero degli intervistati che rappresentano gli italiani di 18 anni e oltre. In questo modo riusciamo a parlare dei 24 milioni di abitazioni che ci sono in Italia secondo l’Istat. Quello che emerge dalla ricerca è che la struttura dell’abitazione nel nostro Paese è grande, sopra i 100mq. Si parla di ampi spazi dove vivere e si conferma che il 62% degli italiani risiede in appartamento, così come si conferma che viviamo in un paese di proprietari di abitazione e che oltre la metà ha contratto un mutuo per comprarla». Anna Comincini, responsabile dell’area ricerca di Habitante

Come anche nelle precedenti edizioni si è partiti dai cinque elementi portanti di una casa ideale, i pilastri su cui ogni abitazione si regge perché la casa per gli italiani deve essere comoda da viver e adattandosi alle nuove esigenze della società in trasformazione (per il 76% degli italiani); la casa deve aiutare a risparmiare con il controllo delle spese di manutenzione e dei consumi (72%); la casa deve rappresentare un ambiente sano(68%); la casa deve rispettare l’ambiente in cui viviamo integrandosi con il paesaggio, offrendo il minor impatto possibile sul territorio ed essendo ecosostenibile (58%); infine la casa moderna deve essere anche smart, intelligente e innovativa (36%).

«Habitante nasce da un progetto ideato per supportare l’Osservatorio sulla Casa di Leroy Merlin Italia –aggiunge Sonia Carrera, amministratore di Habitante–e sviluppato insieme all’Unione Nazionale Consumatori. Punto di esplorazione, osservazione e riflessione, mette al centro i consumi dell’abitante italiano e racconta la realtà delle case e delle differenti forme dell’abitare in base alle diverse culture».
L’evoluzione dei pilastri nel corso del tempo mostra la tendenza in atto nel nuovo concetto di casa. La casa -smart non decolla e la gestione innovativa della casa fatica ad emergere. Tutto l’ambito del controllo a distanza se attira una certa fetta di persone comporta però un impatto sulla privacy e in alcuni casi le persone si sentono inadeguate o hanno timore nel gestire le nuove modalità.

«Se infatti non ci stupisce che la casa debba essere sana e attenta ai consumi possiamo invece notare come la casa intelligente, non è ancora quella priorità che tutti si attendevano. Siamo evidentemente in una fase di passaggio dove la possibilità che i diversi elementi di un’abitazione possano dialogare con il suo proprietario non è considerato fondamentale. Anche perché in molti si accontentano di un attento uso delle diverse app a disposizione per acquisti online governate dal proprio cellulare. Si tratta di un processo profondo che sta modificando non solo l’habitat in cui viviamo, ma sta influenzando la grande distribuzione, il mondo della ristorazione e anche quello dell’intrattenimento di cui noi vediamo i primi riflessi appunto all’interno della casa». Gianni Bientinesi, Direttore Business Intelligence Leroy Merlin Italia

Il 16% delle persone intervistate (percentuale che aumenta in relazione alla età) infatti racconta di preferire alle uscite serali la permanenza a casa proprio sfruttando le possibilità di accedere attraverso le app alle più diverse forme di svago.
Forse l’elemento che deve più interessarci è come l’attenzione alla casa comoda e adatta alle diverse esigenze rappresenti un marcato mutamento in atto nell’utilizzo dell’abitazione che non è più solo espressione dello stile di vita e del naturale sviluppo del ciclo della famiglia.

«Ora la casa è l’ambiente dove si lavora e –sottolinea Bientinesi –insieme dove si organizzano le feste, da dove grazie al processo di digitalizzazione della società in corso non c’è più bisogno di allontanarsi. Sono ancora piccoli segnali, ma consistenti soprattutto se si osservano gli elementi più giovani della società».

«La casa è davvero al centro dell’esistenza dei consumatori non solo per l’ovvia ragione di rappresentare il luogo domestico dove molti trovano riparo dalla frenetica vita quotidiana ma anche perché intorno alla casa cominciano a generarsi nuove attenzioni di consumo anche grazie alla tecnologia e ben rilevate dall’Osservatorio che rappresenta un utile strumento per le aziende per capire i nuovi desideri del consumatore. In particolare possiamo osservare una riscoperta delle realtà abitative da parte dei consumatori che portano la tecnologia all’interno della casa in questo modo dando vita a quel paradigma dell’extradomesticità che sta portando il lavoro all’interno delle mura domestiche». Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale dei Consumatori

Uno dei riflessi di questa tendenza che emerge dall’Osservatorio è che il tempo risparmiato restando all’interno della propria abitazione viene utilizzato per migliorare il suo comfort perché la casa deve diventare mutevole nell’arco della giornata con sistemi modulari che le consentono di volta in volta di assumere più funzioni e adattarsi a più bisogni. Il 23% degli italiani utilizza uno o più ambienti della casa per svolgere le proprie attività professionali, e oltre il 62% degli intervistati ha ammesso di lavorare da casa quasi tutti i giorni.


Essendo la casa un elemento sempre più centrale della vita di ognuno di noi, emergono gli ambiti dove si vorrebbe agire per migliorarla: per il 35% del campione raccolto le rifiniture non sono sufficientemente di qualità, mentre il 34% degli intervistati ritiene di non avere spazio sufficiente per le sue esigenze e che la casa non sufficientemente isolata. Si conferma in generale una non completa soddisfazione della casa attuale che corrisponderebbe solo parzialmente all’ideale desiderato: purtroppo solo per il 40% degli intervistati la casa consente un attento controllo dei consumi, è rispettosa dell’ambiente e della salute di chi ci vive. In fondo quello che emerge dall’Osservatorio è che solo per il 57% degli italiani la propria abitazione è un luogo comodo dove vivere e questo deve essere il punto di partenza per pensare alla casa del futuro.

Scarica la presentazione dell’Osservatorio sulla Casa 2018