Legni da vivere

(foto Bauwerk)
(foto Bauwerk)

Le tipologie dei pavimenti in legno con struttura massiccia o composita a più strati assicurano un’ottima stabilità e vengono forniti in versione prefinita o destinati alla finitura in opera
Il parquet tradizionale viene fabbricato esclusivamente con legno massiccio tagliato in doghe o in altri formati tutti caratterizzati da uno spessore più o meno rilevante. Le specie legnose impiegate sono molteplici e disponibili in una gamma estremamente ampia di varietà europee ed esotiche che vengono selezionate per pregio, qualità e assenza di difetti. Una categoria di parquet realizzata per ottenere il medesimo effetto sul piano in vista dei pavimenti in legno tradizionali pur con una contenuta economia nell’impiego di materiali pregiati, viene confezionata con una struttura composita a più strati.

(foto Cadorin)
(foto Cadorin)

Nelle versioni prefinite, la superficie del legno pregiato in vista è levigata e trattata in stabilimento con vernici non ingiallenti e resistenti ai raggi ultravioletti, generalmente a base di resine acriliche, stese a caldo in molteplici cicli per ottenere sia una coltre dura e resistente all’abrasione da calpestio che l’effetto desiderato di brillantezza, si satinatura o di semiopacità richiesto dall’opera. Per particolari effetti di trasparenza e un aspetto più satinato vengono anche impiegati trattamenti a base di cere o di oli di derivazione vegetale che conferiscono al legno un aspetto simile a quello degli antichi parquet. Le versioni prelevigate richiedono solo una leggera carteggiatura dopo la posa e possono essere trattate con qualunque tipo di vernice, di cera o di olio. Molte varianti sono disponibili con superficie lavorata a mano oppure spazzolata per far risaltare in rilievo le venature più compatte, anticata o sbiancata prima del trattamento di finitura e per ottenere un pavimento con effetto rustico e vissuto.

Le norme in materia di pavimentazioni in legno
Le pavimentazioni in legno dispongono di molteplici norme che definiscono tipologie e caratteristiche. Per le varianti commerciali si applicano le norme Uni En 13227 – “Pavimentazioni di legno – Elementi di legno massiccio senza incastro”, Uni En 13226 – “Pavimentazioni di legno – Elementi di legno massiccio con incastri femmina e/o maschio” e Uni En 13489 – “Pavimentazioni di legno – Elementi multistrato con incastro”.
La norma Uni En 14342:2013 – “Pavimentazioni di legno e parquet – Caratteristiche, valutazione di conformità e marcatura” definisce e specifica le caratteristiche pertinenti e i requisiti della superficie piana delle pavimentazioni di legno e parquet. La norma tratta inoltre la valutazione di conformità e le esigenze riguardanti la marcatura di questi prodotti. La norma Uni 11368-1 – “Pavimenti in legno – Posa in opera – Criteri e metodi di valutazione – Parte 1: Posa mediante incollaggio” si propone di indicare i criteri per la valutazione e qualificazione del personale impiegato nella posa in opera di pavimentazioni di legno e parquet con la tecnica che utilizza un adesivo, mentre la norma Uni 11368-2 – “Pavimentazioni di legno – Posa in opera – Criteri e metodi di valutazione – Parte 2: Posa flottante” ne rappresenta la prosecuzione per quanto riguarda la posa a secco.
La norma Uni 11538-1 “Pavimentazioni di legno per esterni – Parte 1: Elementi di legno – Requisiti”, definisce le caratteristiche e i metodi di valutazione per determinare le qualità degli elementi utilizzati in applicazioni esterne e per impiego mediante fissaggio meccanico.

I sistemi in legno massiccio
Il parquet tradizionale è costruito soltanto con legno massiccio, in doghe o in altri formati tutti caratterizzati da uno spessore che permetta la levigatura finale ed eventuali fasi successive di lisciatura, come manutenzione anche dopo lungo tempo dalla posa in opera. Le qualità di legno impiegate sono molteplici e disponibili in una gamma estremamente ampia di varietà europee ed esotiche che vengono selezionate per pregio, colore e assenza di difetti.
I parquet in legno massiccio sono prodotti in diversi spessori. Le liste più piccole sono ricavate in un pezzo unico, mentre le tavole finite di grandi dimensioni sono quasi sempre ottenute incollando in lunghezza diversi listoni affiancati in modo da ottenere sia un motivo decorativo a bande parallele che una compensazione all’eventuale deformazione trasversale del legno.

(foto Corà Parquet)
(foto Corà Parquet)

Gli elementi di spessore minore sono destinati alla posa con incollaggio e per questo vengono costruiti con lati lisci senza incastri e leggermente convergenti verso il retro per accostarsi perfettamente nella parte in vista dei giunti. Gli elementi di spessore maggiore presentano, sia sui lati lunghi che su quelli di testa, una lavorazione a maschio e femmina con un codolo continuo al quale si contrappone dalla parte opposta una scanalatura di forma reciproca.
I sistemi a struttura massiccia sono adatti alla posa con chiodi su ordito di magatelli o di cantinelle di legno e l’incastro migliora la stabilità dimensionale dell’intavolato anche in condizioni di umidità elevata che potrebbe divenire la causa di imbarcamenti trasversali, svergolature e rigonfiamenti. Qualora la superficie del supporto sia perfettamente piana, anche gli elementi con incastro a maschio e femmina possono essere posati a colla o direttamente con sistema flottante rispetto.

Le varianti a struttura composita
Il parquet a più strati in legno viene confezionato con strato superiore di materiale pregiato in uno spessore variabile fino a oltre 5 mm secondo la qualità delle produzione. Questo strato viene incollato a caldo, utilizzando adesivi a norma e sistemi specifici, a un supporto multistrato o ulteriormente composito ricavato con legno di minor pregio. In base allo spessore, lo strato di calpestio permette di effettuare in opera più cicli di rilevigatura qualora risultasse usurato da un impiego eccessivamente intenso o deturpato da segni e graffi che hanno intaccato il legno.

(foto Parchettificio Garbelotto)
(foto Parchettificio Garbelotto)

Il materiale viene fornito solitamente in listoni rivestiti da una plancia di legno pregiato in un pezzo unico o da un insieme di listelli accostati con un disegno regolare o irregolare a corsi paralleli sfalsati. Per la superficie in vista possono essere impiegati anche legni di testa o di costa assemblati in lamelle che presentano una notevole resistenza al calpestio. Con la tecnica del composito vengono approntati anche decori, fasce e cornici, sia geometrici che a disegno curvilineo, realizzati accostando tra loro legni di diversa qualità e colore come nella tarsia. Lo strato di supporto deve possedere diverse doti tecniche: assicurare la stabilità dimensionale del componente, permettere il completo aggrappaggio sul retro dei collanti usati nella posa e garantire un’adeguata flessibilità all’elemento per sopperire a eventuali lievi mancanze di planarità del supporto di applicazione come spesso avviene nella stesura a sovrapposizione su vecchi pavimenti.

(foto Parquet In)
(foto Parquet In)

Il supporto più diffuso è costituito da un multistrato fenolico resistente all’acqua con retro munito di tagli trasversali che aumentano la stabilità del composito e conferiscono al componente una maggiore flessibilità anche quando lo strato in vista è realizzato con lo spessore più elevato. Per molte produzioni vengono impiegati supporti formati da listelli di abete distanziati tra loro e incollati con venatura in direzione trasversale rispetto al verso della venatura del legno pregiato. Queste versioni sono in genere completate con una lamina, sempre di legno di conifera, incollata sul retro in funzione di controplaccatura per bilanciare la struttura del componente. Il supporto deve risultare sufficientemente robusto in quanto destinato a essere sagomato lungo i bordi contrapposti con un incastro di precisione ricavato a maschio e femmina su tutti i lati.

(foto Woodco)
(foto Woodco)

Grazie a questo incastro, sovente a sagoma complessa per aumentare il bloccaggio tra gli elementi, le plance possono essere posate in opera facilmente e con la garanzia di una notevole stabilità per il pavimento che diviene monolitico e senza deformazioni anche dopo lunghi anni di impiego. I parquet compositi a base di legno sono destinati in genere alla posa per incollaggio anche se non mancano versioni adatte all’applicazione flottante o tipologie che, per il forte spessore complessivo, possono essere fissate con il sistema tradizionale di inchiodatura a scomparsa su magatelli di legno annegati nel fondo di applicazione.

I sistemi di messa in opera
La posa a incollaggio prevede l’impiego di un adesivo che va steso sul fondo asciutto e planare, aggrappante e privo di tracce estranee per non compromettere il collegamento. In genere si ricorre a collanti privi di solventi e a due componenti che vanno miscelati insieme al momento dell’impiego e utilizzati durante il tempo di vita utile. L’adesivo viene applicato con una spatola dentellata e lavorato in modo da lasciare uno strato con risalti diretti per traverso rispetto all’asse del listone. In questa fase occorre assicurarsi che il collante sia ben collegato al fondo di posa. I listoni vanno posati esercitando una lieve pressione in modo da distendere il collante su tutta la superficie posteriore.

(foto Xilo1934)
(foto Xilo1934)

La posa flottante consiste nel separare il parquet dal fondo di applicazione mediante teli di polietilene da stendere a bordi sovrapposti e/o strati fonoassorbenti. La stesura dei diversi filari deve procedere in maniera sistematica applicando un filo di colla apposita all’interno degli incastri femmina fino a riempirli per circa 1/3 della profondità. Per fare aderire le doghe tra loro occorre battere i bordi con un mazzuolo interponendo un blocco di legno duro per non danneggiare i lati. Per la chiusura della parte opposta da cui si è iniziato si impiegano elementi tagliati per il lungo a misura da posare mediante apposite leve su cui agire con il mazzuolo. Con la posa flottante il parquet è agibile dopo poche ore.

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