Legambiente. Cento materiali per una nuova edilizia

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Cento schede per raccontare l’innovazione nel settore edilizio. Materiali e interventi già realizzati che illustrano la strada, fatta di sperimentazione e innovazione, attraverso la quale è possibile ridurre l’impatto sull’ambiente, diminuendo le estrazioni di materiali e le importazioni attraverso il riciclo, e produrre innovazioni capaci anche di creare lavoro e opportunità per le imprese. “100 materiali per una nuova edilizia” è il rapporto di Legambiente, realizzato nell’ambito dell’osservatorio Recycle, in collaborazione con Ecopneus, che propone un’analisi dettagliata delle innovazioni più interessanti sul fronte dei materiali e delle tecniche costruttive, inquadrate anche alla luce delle scelte europee e nazionali in materia di economia circolare e di efficienza energetica.

Materiali naturali e salubri, materiali e aggregati provenienti dal riciclo, materiali e sistemi innovativi: sono le tre chiavi scelte da Legambiente per mettere in evidenza le caratteristiche di un’edilizia dove le prestazioni, garantite da certificazioni indipendenti, assumono un ruolo centrale. Tra gli obiettivi del rapporto vi è quello di rendere comprensibile ai non addetti ai lavori la sostenibilità e la salubrità dei diversi materiali e la loro capacità di contribuire a una gestione sempre più efficiente dei cicli dell’energia e dell’acqua e di altre risorse naturali. L’intenzione è anche quella di fotografare i cambiamenti in corso nel modo di progettare e di costruire, che caratterizzano quello che oggi viene chiamato green building, per aiutare i cittadini nelle loro scelte e per rendere espliciti i risultati che la ricerca e l’innovazione in questo settore stanno già producendo.
legambiente-costruzioniNelle 100 schede di Legambiente si trovano tecnologie che permettono di trasformare un problema – ad esempio i rifiuti derivati dalle demolizioni, un tema di proporzioni enormi nel centro Italia dopo i terremoti di questi mesi – in una risorsa, attraverso una trasformazione in mattoni. Oppure materiali compositi che utilizzano materie naturali con prestazioni certificate attraverso il recupero di usi e competenze antiche. Ma anche sistemi pensati per migliorare le prestazioni antisismiche nella riqualificazione del patrimonio edilizio o per raggiungere standard energetici e ambientali elevati. Indipendentemente dalla tipologia di provenienza, tutti i materiali hanno caratteristiche ambientali tali da essere riciclabili e riutilizzabili, e proprio le diverse filiere dei materiali sono importantissime per capire le innovazioni in corso nel settore delle costruzioni.

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Inoltre, la crescita delle competenze nella progettazione e nei cantieri, insieme a un sistema di controlli e certificazioni finalmente serio, è la condizione per avere davvero edifici con consumi di energia che si avvicinano allo zero, come oggi è possibile. Per questo, i processi di innovazione raccontati nel rapporto vanno guardati con attenzione anche per capire come le politiche possono accompagnare questi processi di ricerca applicata e di trasferimento tecnologico che stanno caratterizzando il settore edilizio. Un obiettivo imprescindibile è quello di garantire che il processo produca risultati trasparenti e confrontabili tra i diversi prodotti; l’economia circolare nel settore delle costruzioni avrà tanto più spazio quanto più saranno chiare le quantità di materiali utilizzate nei cantieri per le diverse filiere e nelle diverse fasi di costruzione e smaltimento.