What's New | Malte performanti

Le multifunzionalità della malta

La malta è uno dei materiali maggiormente utilizzati in ambito edile perché si presta a utilizzi diversificati, oltre al principale di legante per le murature in mattoni, pietra o in blocchi di calcestruzzo, grazie a specifici additivi
(foto Baumit)

La malta, grazie alla sua composizione e alla versatilità dei suoi impasti, combinabili con diverse tipologie di aggregati, può svolgere molteplici usi in campo edile. Oltre alla funzione principale, legare insieme pietre, mattoni, blocchi ed elementi in muratura, può contribuire al risanamento di situazioni ammalorate o far parte di un pacchetto prestazionale specifico alla situazione progettuale.

Le paste si compongono di acqua, sabbia e un materiale legante, come la calce, il cemento o il gesso e si distinguono in aeree, se fanno presa solo con aria, o idrauliche, quando fanno presa con aria e acqua, a seconda dei materiali che vengono utilizzati per la loro composizione.

Secondo la muratura da trattare sarà opportuno utilizzare una specifica tipologia di malta. Se i leganti idraulici sono usati per la costruzione di muri a contatto con acqua o posizionati in luoghi scarsamente arieggiati (interrati e fondamenta), i leganti idraulici di pozzolana sono utilizzati nelle costruzioni di muri in cui il peso degli elementi costitutivi sottopone lo strato di malta tra essi interposto a uno notevole sollecitazione, ne sono un esempio le pareti di mattoni pieni e in pietrame, i leganti aerei vengono usati in muri composti da elementi leggeri come quelli in mattoni forati.

Il legante di cui è composta la malta ne caratterizza dunque la natura e i possibili utilizzi. Vediamo i principali.

Cemento. Per preparare l’impasto si utilizza acqua, sabbia e cemento in polvere a lenta presa. A seconda della quantità di cemento e sabbia che si aggiunge, si ottiene la malta cementizia magra, normale, grassa o molto grassa, adatta a lavorazioni che dovranno sopportare elevate sollecitazioni (come i massetti oi muri di fondazione).

Calce aerea. Nata come primo materiale legante da mixare con acqua e sabbia per ottenere la malta. Per ottenere la calce aerea è necessario il sistema dello spegnimento della calce in acqua, così da ottenere il grassello di calce.

Calce idraulica. È la versione della calce che permette alla malta di fare presa anche in presenza di acqua e umidità. Ovviamente, rispetto alla precedente, ha più resistenza meccanica ed è adatta anche a zone con frequenti gelate.

Gesso. La malta realizzata con il gesso è una tipologia a presa rapida. Per questo motivo, si realizza in piccole quantità da utilizzare volta per volta. Ha modesti livelli di resistenza e presenta un’elevata igroscopicità (è molto sensibile all’umidità), per cui si preferisce l’utilizzo negli ambienti interni.

Cemento e calce idraulica. Questa è conosciuta come “malta bastarda”, perché viene realizzata con l’aggiunta di due leganti differenti oltre a quello principale. Si utilizzano per sopperire alle mancanze della malta comune. La malta composta da cemento, calce, sabbia e acqua, per esempio, ha maggiore resistenza meccanica di quella con solo calce e meno problemi di ritiro della malta con solo cemento.

Aziende del settore hanno elaborato composti premiscelati, formati cioè da leganti e inerti dosati in modo da esaltare particolari caratteristiche richieste per specifiche lavorazioni. A questi vengono aggiunti additivi chimici che ne migliorano le caratteristiche facendoli diventare più idonei alla lavorazione da compiere. Ad esempio, specifici additivi possono fluidificare la viscosità dell’impasto, accelerare o ritardare la presa o l’indurimento ecc.

Speciali utilizzi delle malte

Consolidamento strutturale

Solitamente iniettate all’interno delle murature, servono a consolidare e ripristinare le funzioni di pareti degradate e strutture che hanno perso le loro caratteristiche fisiche originarie di resistenza a sollecitazioni e sforzi. La loro azione costituisce nel restituire adesione alle parti che compongono la struttura stessa che si sono distaccate o disconnesse. Appartenenti alla stessa categoria esistono in commercio molti prodotti, con caratteristiche diverse dipendenti essenzialmente dal materiale da ripristinare; tutti comunque saranno caratterizzati da una elevata fluidità, necessaria a riempire facilmente e in maniera rapida gli spazi resi disponibili dalle fenditure che minano la struttura. La fluidità viene ottenuta con elevata diluizione o, meglio ancora, con additivi fluidificanti.

In questa categoria rientrano anche i composti fibrorinforzati che aumentano la resistenza meccanica del supporto perché contengono additivi e fibre millimetriche (a base di materiali differenti, come vetro, acciaio o materie plastiche) che permettono una migliore distribuzione degli sforzi. Sono indicati nelle situazioni in cui è necessario ripristinare l’intonaco esistente e la parete è soggetta a sollecitazioni che portano a fessurazioni, rotture, esposizione dei ferri d’armatura ecc.

Malte impermeabilizzanti

L’impermeabilizzazione riveste un’importanza fondamentale sia nelle opere di ingegneria civile sia nelle opere edili in quanto non solo blocca possibili infiltrazioni di acqua ma consente il passaggio del vapore per eliminare i problemi di umidità dai muri.

L’impermeabilizzazione nella pratica delle costruzioni si realizza ricoprendo la superficie con un certo numero di strati, di spessore variabile, di materiali che, per le loro particolari caratteristiche, creano una copertura traspirante che si lascia attraversare dal vapore, ma con ridotta porosità e quindi difficile alla penetrazione dell’acqua; uno ti questi materiali è la malta impermeabilizzante. Attualmente le malte impermeabilizzanti più utilizzate sono quelle osmotiche.

Queste sono particolari malte cementizie in cui, per effetto di speciali additivi chimici, si attiva un processo di osmosi che permette ai componenti reattivi dei composti di raggiungere i pori del supporto che si intende impermeabilizzare e di ostruirli. Le malte osmotiche garantiscono una buona impermeabilizzazione e, allo stesso tempo, una buona traspirabilità rendendo possibile il passaggio del vapore acqueo che non ristagnerà all’interno della muratura col rischio di controspinte che possono provocare distacchi e rigonfiamenti dell’intonaco. Esistono anche composizioni deumidificanti composte da leganti idraulici, fibre sintetiche, inerti e additivi, utilizzati per il risanamento delle murature già interessate da fenomeni di umidità. Una volta applicate, queste tipologie presentano un alto potere deumidificante ed evaporante, costante nel tempo e protettivo nei confronti delle acque meteoriche. La loro particolarità deriva dalla struttura alveolare dovuta alla macroporosità: le cavità che si formano all’interno impediscono il passaggio dell’acqua dal muro all’esterno e viceversa, ama non ostacolano le molecole di vapore acqueo, con conseguente effetto asciugante e risanante.

Le malte per il restauro

Durante un intervento di restauro o di semplice manutenzione in un edificio storico, soprattutto in presenza di superfici di pregio e/o decorate, è fondamentale la giusta composizione delle malte per il rifacimento dei giunti delle murature, la stuccatura di eventuali lesioni, la riadesione di parti cadute o pericolanti, per ristabilire la continuità di eventuali lacune e per l’esecuzione di un nuovo strato di intonaco. La scelta di un materiale non compatibile potrebbe compromettere l’efficacia dell’intervento, accelerare una situazione di degrado o addirittura crearne di nuovo. Diverse le caratteristiche da tener presenti: una resistenza meccanica simile a quella delle malte originali ancora presenti; basse percentuali di sali solubili in acqua, che potrebbero provocare efflorescenze saline; lo stesso colore del materiale originale per non compromettere l’aspetto della superficie trattata.

Va quindi esclusa la malta cementizia, perché molto ricca di sali solubili e con una resistenza meccanica troppo elevata, mentre sono indicate le materie prime tradizionali, e cioè la calce aerea e la calce idraulica naturale, o composizioni premisceltate che ne ricalcano caratteristiche e proprietà.

Malte termoisolanti

Le paste termoisolanti possono contribuire alla coibentazione termica degli ambienti. Spesso sono composte principalmente da leganti idraulici, fibre e additivi e si possono utilizzare con rapidità ed efficacia su murature già esistenti o di nuova edificazione per garantire uno scambio energetico più efficiente fra l’interno e l’esterno.

Malte ignifughe

Sono impiegate per la protezione di strutture portanti in acciaio e cemento armato, ma anche di elementi in laterizio o in calcestruzzo, al fine di aumentarne la resistenza al fuoco.

Grazie ai componenti utilizzati per la produzione, l’azione protettiva si esplicita nella capacità di mantenere più a lungo nel tempo le caratteristiche meccaniche delle strutture, aumentandone la resistenza in caso di incendio. Si tratta di rivestimenti privi di qualsiasi sostanza tossica o che possa emanare gas o produrre fumo.

Malte con proprietà acustiche

Esistono anche malte dalle qualità fonoassorbenti, utilizzate negli interni e, in particolare, nelle ristrutturazioni. Sono costituite da leganti idraulici, calce idraulica naturale e speciali inerti formati da elementi naturali con alto potere isolante, quali sughero, argille o polveri diatomeiche, cioè polveri prodotte da un minerale generato dal deposito di sostanze organiche (vegetali, ossa di seppia, legno etc.). Migliorano le proprietà acustiche delle murature e attutiscono il riverbero. Negli ultimi anni numerose aziende si stanno orientando all’utilizzo di materiali riciclati o derivati dagli scarti di produzione nella composizione degli impasti per ottenere proprietà specifiche riducendo l’impatto ambientale della produzione.

di Federica Gasparetto

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