Le imprese bocciano il Sistri

SistriDue. È il voto che, in una scala da uno a dieci, le imprese assegnano al Sistri. Bocciatura senza riserve e senz’appello. È il risultato di una indagine condotta dal centro studi Cna. A infliggere la “condanna” un campione altamente rappresentativo  di circa 1.700 imprese associate alla Confederazione, tutte soggette al sistema di  controllo e tracciabilità dei rifiuti. Va detto subito che, per l’82 per cento degli imprenditori coinvolti nella ricerca, la tracciabilità dei rifiuti è un obiettivo irrinunciabile. Purtroppo il Sistri è ritenuto del tutto inadeguato a garantire la tutela dell’ambiente dal 90 per cento delle imprese. Il Sistri aveva l’obiettivo di sostituire il precedente sistema cartaceo con uno strumento più avanzato tecnologicamente. Eppure alla funzionalità dei dispositivi e della piattaforma software del sistema (che ottiene una voto medio pari a 2,3) quasi il 60 per cento degli interpellati assegna il voto uno. Stesso giudizio, pesantissimo, sulla gestione delle procedure. La valutazione media è molto bassa (2,2) e scaturisce dallo striminzito uno assegnato da quasi il 60 per cento delle imprese. Ancora peggiore, se possibile, è il voto sulla chiarezza e sull’applicabilità della normativa. In media rimane inchiodato al due. L’esasperazione che emerge da queste risposte non trova sfogo, purtroppo, in un efficiente sistema di rapporti con i clienti/utenti. Solo il 6,4 per cento delle imprese che utilizzano (o hanno utilizzato) il Sistri è soddisfatto del sostegno offerto dal servizio di customer care. Il Sistri, oltre a non fornire vantaggi operativi, è costoso. Quasi tutte le imprese intervistate, infatti, hanno registrato oneri economici aggiuntivi dalla sua introduzione. Ma anche le imprese non obbligate a utilizzare il Sistri ne stanno soffrendo l’onerosità scaricata su tutto il sistema.