La sostenibile leggerezza del gesso

(foto Saint-Gobain Gyproc)
(foto Saint-Gobain Gyproc)

Il sistema costruttivo a pannelli di gesso permette la costruzione di partizioni interne e di contropareti con una tecnica di montaggio veloce ed eseguita esclusivamente a secco con un ridotto impatto cantieristico.
Il gesso rivestito o cartongesso è un materiale di finitura sviluppato per realizzare partizioni a secco per interni, leggere e rapide da montare. Il campo di impiego del gesso rivestito è molto ampio e varia dalle nuove costruzioni al recupero dei vecchi edifici dove i tramezzi possono essere impiegati senza intervenire con opere per migliorare le qualità meccaniche delle strutture esistenti. Oltre al gesso rivestito il mercato propone pannelli in gesso fibrorinforzato con fibre di varia natura quali la cellulosa o la fibra di vetro.

(foto Fibran)
(foto Fibran)

Una volta superato il concetto di partizione fissa e inamovibile, i pannelli in gesso ad altezza di piano sono uno dei pochi materiali adatti alla realizzazione di pareti leggere e facili da costruire, utilizzabili anche su pavimenti finiti e da situare e spostare a piacere secondo le esigenze dell’utenza. Le pareti in lastre di gesso permettono di inserire al loro interno in fase di realizzazione tutte le reti impiantistiche senza ricorrere a canalizzazioni sottotraccia. La struttura portante della parete è realizzata in profilati metallici ed è disponibile in molteplici versioni tanto per creare volte a botte e a crociera o elementi curvi verticali, quanto per rispondere a tutte le esigenze di robustezza, di solidità e di resistenza agli urti e alle sollecitazioni.

Le norme di riferimento
Le norme riguardanti le lastre in gesso impiegate nei sistemi a secco riguardano sia le tipologie sia la posa in opera e i relativi materiali per il montaggio e la finitura tecnica. Le principali norme sono:
La norma Uni En 520 – “Lastre di gesso – Definizioni, requisiti e metodi di prova” specifica le caratteristiche e le prestazioni delle lastre di gesso per utilizzo in edilizia comprese quelle destinate a ulteriori lavorazioni. Comprende le lastre progettate per ricevere una decorazione superficiale o un’intonacatura.
La norma Uni 11424 – “Gessi – Sistemi costruttivi non portanti di lastre di gesso rivestito (cartongesso) su orditure metalliche – Posa in opera” si applica alla posa in opera di sistemi realizzati con lastre di gesso rivestito su orditure metalliche e ne precisa i criteri e le regole in relazione ai sistemi di: – tramezzi, rivestimenti di pareti e controsoffitti realizzati all’interno di edifici residenziali e non residenziali; – pareti e rivestimenti di pareti con orditura a tutta altezza.
Le norme Uni En 15283-1 – “Lastre di gesso rinforzate con fibre – Definizioni, requisiti e metodi di prova – Parte 1: Lastre di gesso rinforzate con rete” e Uni En 15283-2 – “Lastre di gesso rinforzate con fibre – Definizioni, requisiti e metodi di prova – Parte 2: Lastre di gesso con fibre” specificano le caratteristiche e le prestazioni di lastre di gesso rinforzate con sia con una rete che con fibre diffuse nella massa per l’impiego in opere di costruzione. La norma Uni En 13950 – Pannelli isolanti termo/acustici accoppiati con lastre di gesso rivestito (cartongesso) – Definizioni, requisiti e metodi di prova” indica le caratteristiche e la prestazione di pannelli isolanti termo/acustici accoppiati con lastre di gesso rivestito (cartongesso) il cui principale impiego è l’isolamento interno (termico e/o acustico) di pareti.

Le versioni standard
I pannelli di gesso, nella forma rivestita più semplice, sono costituiti da un nucleo di gesso ottenuto per laminazione che in fase di fabbricazione viene ricoperto su entrambe le facce da fogli di cartone a base di cellulosa per realizzare superfici piane, di spessore uniforme e pronte per qualsiasi finitura. Il gesso è un materiale minerale incombustibile e, su ogni versione, possiede un buon grado di resistenza termica e di attenuazione dei rumori alle frequenze medie, doti che migliorano con l’aumentare dello spessore.

(foto Gessi Roccastrada)
(foto Gessi Roccastrada)

Le caratteristiche meccaniche dipendono sia dallo spessore del pannello che dalla direzione sulla lastra e si attestano su valori non elevati, ma perfettamente adeguati all’impiego specifico che prevede il montaggio contro strutture grezze esistenti, come avviene nei rivestimenti di finitura, oppure su un supporto metallico a montanti e traversi in grado di conferire al sistema una notevole rigidità.
I bordi longitudinali delle lastre sono sempre rivestiti con il cartone di placcatura e la loro forma condiziona la tecnica di giunzione tra due elementi accostati in opera. I bordi assottigliati vanno chiusi con gli appositi stucchi e con una speciale banda forata di rinforzo che talvolta è sostituita da una rete di fibra di vetro. In ogni caso il rinforzo impedisce che lungo la giunzione si formi una sottile cavillatura. Nei bordi semitondi, sia retti che assottigliati, la stuccatura non richiede in genere elementi di rinforzo in quanto il materiale di sigillatura del giunto intasa lo spessore della discontinuità. I bordi dritti, rivestiti o meno con il cartone, si impiegano solo su lastre che vanno fissate con profilati coprifilo nei controsoffitti ispezionabili a pannelli e nelle pareti mobili. Altre varianti sono realizzate con bordi a incastro longitudinale continuo maschio e femmina che facilitano la posa e permettono sempre di creare piani pronti per la finitura.
Le versioni speciali
I pannelli speciali possiedono doti tecniche accentuate e sono nati per rispondere a specifiche destinazioni d’uso e a impieghi dove le normali caratteristiche della lastra non si adattano alle necessità progettuali e non garantiscono una lunga durata delle lastre. Per aumentare la resistenza al fuoco dei pannelli si impiega una tecnica produttiva che rende più denso il nucleo di gesso che viene additivato nell’impasto con fibre di vetro e talvolta con vermiculite.

(foto Fassa Bortolo)
(foto Fassa Bortolo)

Per applicazioni dove sono richieste doti di incombustibilità il rivestimento dei pannelli è costituito da un velovetro che permette alle lastre e ai manufatti di mantenere a lungo le proprietà meccaniche in presenza di fiamme e senza sviluppare fumi o gas tossici. Come rivestimento di elementi strutturali snelli vengono adottati strati singoli o doppi nei diversi spessori per ottenere una resistenza al fuoco, per quanto riguarda la sola stabilità, da R 45 a R 180. Negli altri casi le prestazioni possono raggiungere valori fino a Rei 180 come avviene su pareti divisorie, contropareti, protezione di condutture e di canalizzazioni, controsoffitti, a ridosso o ribassati e montati su ogni tipo di solaio.
Le lastre con caratteristiche idrofughe sono confezionate con un impasto di gesso a cui l’aggiunta di particolari additivi conferisce un basso assorbimento d’acqua. Vengono impiegate quando il tasso di umidità ambientale risulta molto elevato oppure in presenza di condense come avviene nelle cucine, nei bagni o nelle lavanderie, nei paesi con clima tropicale o in situazioni applicative dove il materiale potrebbe entrare in contatto con acqua come all’intradosso delle coperture e nei rivestimenti di portici e di tettoie.

(foto Gessi Roccastrada)
(foto Gessi Roccastrada)

Sempre per evitare il contatto con l’acqua i pannelli standard, adoperati nelle contropareti, vengono forniti con retro rivestito da una lamina di alluminio che funge da barriera al vapore. Questi tipi si prestano per l’installazione su pareti fredde o sottoposte a sbalzi termici e dovunque esistano rischi di formazione di condense oppure risalite d’acqua capillare dalle fondazioni.
Per talune applicazioni sono richieste lastre con doti superiori di resistenza meccanica e di durezza superficiale. Questi pannelli sono ottenuti mediante un procedimento di densificazione del gesso e sono destinati alla realizzazione di paramenti verticali soggetti a urti o a sollecitazioni concentrate di forte intensità come spesso avviene negli edifici scolastici, nelle sale giochi, nelle palestre, negli ospedali e nei locali adibiti allo stoccaggio delle merci.
I pannelli preaccoppiati
Per migliorare le caratteristiche termoisolanti delle lastre da installare come contropareti di murature perimetrali, sono stati creati dei pannelli accoppiati con materiali coibenti: ogni pannello di cartongesso è accoppiato in maniera monolitica con un materassino di lana di roccia o di vetro oppure con un altro pannello di polistirene espanso estruso o sinterizzato. L’elemento accoppiato può essere provvisto o meno di barriera al vapore e in genere viene montato con la tecnica dei punti di colla o mediante avvitatura a un semplice struttura di supporto disposta contro la parete. Con tutti i materiali coibenti si ottiene una resistenza termica elevata e un netto miglioramento dell’isolamento acustico contro i rumori aerei su qualunque tipo di muratura. Oltre alle lastre di cartongesso standard per questa particolare produzione possono essere utilizzate buona parte delle versioni speciali di pannello.

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