La Nadef approvata dal CdM proroga il Superbonus 110% al 2023

La Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza 2021 presentata, dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, e dal Ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, prospetta uno scenario di crescita dell’economia italiana e di graduale riduzione del deficit e del debito pubblico.

Già nella premessa della Nadef, firmata dal ministro Franco, si legge “Il sentiero programmatico per il triennio 2022-2024 consentirà di coprire le esigenze per le ‘politiche invariate’ e il rinnovo di svariate misure di rilievo economico e sociale, fra cui quelle relative al sistema sanitario, al Fondo di Garanzia per le Pmi, all’efficientamento energetico degli edifici e agli investimenti innovativi. Si interverrà sugli ammortizzatori sociali e sull’alleggerimento del carico fiscale. L’assegno unico universale per i figli verrà messo a regime”

Nella Nota si legge anche che “la crescita del Pil reale nel primo semestre dell’anno in corso ha oltrepassato le previsioni e gli indicatori più aggiornati fanno ritenere che il terzo trimestre registrerà un altro balzo in avanti del prodotto. Pur ipotizzando un fisiologico rallentamento della crescita negli ultimi tre mesi dell’anno, la previsione annuale di aumento del Pil sale al 6,0 per cento, dal 4,5 per cento ipotizzato nel Def in aprile. Le prospettive di ulteriore recupero del Pil nei prossimi trimestri sono legate in primo luogo all’evoluzione della pandemia e della domanda mondiale, ma saranno anche influenzate dalle carenze di materiali e componenti e dai forti aumenti dei prezzi dell’energia registrati negli ultimi mesi, fattori che impattano anche sui costi di produzione delle imprese e possono ostacolarne i piani di produzione. L’elevata circolazione del coronavirus a livello mondiale e i bassi tassi di vaccinazione in Africa ed altre aree geografiche potrebbero favorire l’emergere di varianti più contagiose o capaci di evadere gli attuali vaccini. Inoltre, la fragilità del settore immobiliare e le conseguenti tensioni finanziarie in Cina potrebbero avere ripercussioni sull’economia mondiale. Pur riconoscendo questi rischi, la visione che ispira le nuove previsioni macroeconomiche del Governo per il 2022-2024, qui presentate, è positiva“.

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