Sercomated. La distribuzione digitale

04_fralemarchL’online è un’opportunità straordinaria per cercare, attraverso un patto di filiera, di non ripetere i problemi e le cattive abitudini che il mondo dell’edilizia ha ampiamente sperimentato nell’offline. Per patto di filiera si intende che produzione e distribuzione dovrebbero lavorare insieme a un progetto capace di cogliere e sfruttare gli scenari che la distribuzione digitale apre non solo nel vendere un prodotto, ma anche nel formare una committenza più consapevole di quella di oggi. Nella distribuzione digitale le dimensioni contano e quindi a maggior ragione su questo canale non si può pensare che piccolo sia bello perché senza risorse si è certi di non essere significativi per nessuno. Ecco perché è ulteriormente importante che vi sia una visione comune e sinergica tra produzione e distribuzione per affrontare questa affascinante sfida.

Massimo BuccilliMassimo Buccilli, amministratore delegato Velux Italia, punta i riflettori sulla necessità non solo di un patto tra distribuzione e produttori, perché in realtà «le aspettative si ridurrebbero a una pappa pronta da parte del produttore per il distributore, ma soprattutto a un patto tra consumatore e distributore garantito dal produttore. La parola chiave di questo patto deve essere trasparenza di prezzo, di servizio, di scelta per riconquistare un pubblico attirato dal Fai da Te dove queste caratteristiche di ingaggio esistono da tempo». Secondo Buccilli, l’esperienza del cliente deve essere senza interruzione, offline e online, senza barriere e soprattutto senza interruzioni causate «da promesse non mantenute o informazioni sbagliate».

Michele SimoneMichele Simone, seller strategy manager eBay Italia, spiega come il market place più autorevole del mondo può aiutare il commercio tradizionale: «eBay è un’abilitatore e facilitatore del commercio in cui trovano spazio tutti gli attori. Abbiamo 5 milioni di clienti attivi, aprire un negozio virtuale sulla nostra piattaforma è indubbiamente una grandissima opportunità».

Stefano SaladinoStefano Saladino, consigliere Asseprim e Digital Strategist Omniaweb Italia, è un imprenditore nel mondo digitale: «Grazie al digitale – spiega – il produttore dialoga direttamente con il cliente finale, e spesso il consumatore grazie al digitale è più informato di chi vende sui prodotti che sta cercando. Ma chi ha un punto vendita fisico ha un’opportunità enorme: la relazione con il cliente è il tesoro a cui basta aggiungere il servizio digitale, senza dimenticare che oggi la Rete stabilisce degli standard che diventano comuni e che non possono essere ignorati dal canale reale. Un esempio? La consegna in 24 ore, uno standard per l’online, e che deve diventarlo anche per i commercianti tradizionali».

Luigi ArtegianiLuigi Artegiani, amministratore unico G.F.A. Gruppo Ferramenta Associate (Thormax), testimonia l’esperienza del commercio online: «In ogni tipo di settore operiamo con diversi tipi di ecommerce e quello che sappiamo bene è che il cliente, anche nel nostro settore, cerca un’esperienza di acquisto. Se c’è qualcosa che penso di poter consigliare al settore della distribuzione è di uscire dalla logica della semplice vendita di prodotti e pensare piuttosto di mettersi al servizio dei bisogni del cliente. Il web è la punta dell’iceberg, quello che è importante è l’azienda, la disponibilità di relazione, la possibilità di essere raggiunti in ogni momento. Thormax è aperta 24 ore su 24. E ricordiamoci che il digitale è anche comunicazione. Lo sforzo è essere presente su tutti i canali di comunicazione, ovunque posso trovare un cliente io lì ci sono».

Ferdinando NapoliInfine, la parola è andata a Ferdinando Napoli, co-founder di Edilportale.com, che ha raccontato come da sito di informazione la realtà si sia evoluta fino ad approdare alla vendita online: «Nell’ultimo anno Edilportale ha avviato la propria piattaforma di e-commerce attraverso la quale vende i prodotti di alcuni dei propri inserzionisti, che possono ora aggiungere alle tradizionali possibilità di lead generation anche la vendita online, utilizzando Edilportale come proprio rivenditore o come piattaforma per la vendita diretta. La nuova esperienza che Edilportale ha dovuto affrontare negli ultimi mesi ha messo in luce una serie di problematiche e opportunità che ruotano tutte attorno alla gestione e all’informatizzazione dei dati dei prodotti e che solo una sinergia-patto tra produttore e distributore/rivenditore digitale può risolvere. In particolare è necessario uno standard comune e condiviso per la trasmissione dei dati: il lavoro di informatizzazione e aggiornamento dei listini di ciascun produttore (tutti diversi tra loro in formato e omogeneità dei dati) costituisce al momento la maggiore soglia di ingresso sul mercato per qualsiasi e-commerce. Da questo punto di vista bisognerebbe prendere spunto dalla grande distribuzione e sviluppare, ma soprattutto adottare, standard come le EDI e le EAN per la codificazione dei prodotti, che consentirebbero di alleggerire l’enorme carico di lavoro legato all’ingegnerizzazione di ciascun listino per rendere configurabili i prodotti e alla sincronizzazione di parametri come disponibilità, prezzo, logistica, ecc. La condivisione di uno standard di trasmissione dati comune consentirebbe anche la realizzazione di un network virtuale di distributori, magazzini, depositi di produttori, che potrebbero condividere, a seconda dell’occorrenza, informazioni sulla disponibilità di prodotti, localizzazione degli stessi e relativi quantitativi. Come avviene in altre filiere (es. nella moda con piattaforme come Farfetch) le piattaforme ecommerce potrebbero assumere il ruolo di aggregatori della domanda, di magazzini diffusi e creare valore attraverso lo scouting dei prodotti».

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