Jeremy Rifkin. Quale ruolo per l’edilizia nella “terza rivoluzione industriale”?

00_jr_formedilJeremy Rifkin illustrerà quale ruolo determinante può svolgere l’edilizia nell’ambito della “terza rivoluzione industriale”. E lo farà, martedì 29 settembre alla Triennale di Milano, in occasione delle Giornate della formazione edile 2015, promosse da Formedil e Sistema Bilaterale delle Costruzioni (Sbc).

Enzo Pelle vicepresidente Formedil
Enzo Pelle

«La scelta di ospitare Rifkin in occasione dell’annuale appuntamento del Sistema Bilaterale delle Costruzioni dedicato alla formazione risponde all’esigenza di favorire una approfondita riflessione sugli effetti di quel cambiamento epocale che ha caratterizzato il mercato delle costruzioni nell’ultimo decennio. Un cambiamento che esige un adeguamento da parte delle strategie delle parti sociali e l’individuazione di percorsi di formazione in grado di assicurare al mercato del lavoro mano d’opera e tecnici consapevoli e con rinnovate competenze. La  presenza di Rifkin costituisce un’opportunità preziosa per innestare nell’attuale tessuto delle relazioni industriali del settore stimoli e  visioni destinate a caratterizzare il dibattito tra le parti sociali nell’immediato futuro». Enzo Pelle vicepresidente Formedil

Secondo Rifkin energie rinnovabili, “internet delle cose” e nuovi modelli di organizzazione produttiva traghetteranno l’economia mondiale verso un futuro più sicuro, equo e sostenibile. Tre aspetti che stanno trasformando il mercato delle costruzioni, riconfigurando valori e bisogni e spingendo l’industria e la filiera a nuovi approcci e a nuove strategie. In questo ambito appare fondamentale favorire un orientamento culturale dotando i diversi attori del processo produttivo edile di conoscenze e di strumenti innovativi per saper affrontare la trasformazione del mercato in atto contribuendo a una crescita in termini di qualità e di efficienza. 

Per Rifkin, il ruolo del tessuto abitativo e delle infrastrutture è centrale nella prospettiva di drastica riduzione delle emissioni nocive e della salvaguardia delle risorse naturali. Case ed edifici tenderanno a diventare sempre più autonomi dal punto di vista energetico e attraverso un sistema di rete simile a quello con cui oggi ci scambiamo dati, condividere risorse ed energia, così da stimolare principi di condivisione e ridurre al massimo le diseconomie legate all’intensa urbanizzazione del territorio. In questa prospettiva, il tema della formazione professionale è fondamentale: nuovi saperi, materiali e metodi hanno bisogno di persone in grado di operare in maniera competente, puntando all’alta qualità del prodotto.

Massimo Calzoni
Massimo Calzoni, presidente Formedil

«Anche nel settore delle costruzioni dobbiamo affrontare il cambiamento avviando un percorso che possiamo chiamare “formazione 2.0”, ovvero perseguire l’obiettivo di raggiungere una nuova frontiera che preveda un’analisi approfondita del funzionamento del cantiere, dell’impatto delle nuove tecnologie e più in generale di che cosa significhi sul piano culturale e mentale la rivoluzione tecnologica connessa alla comunicazione così come allo sviluppo sul piano della ricerca per quanto riguarda materiali, prodotti, soluzione tecnologiche. Ma anche nuovi modelli di business, di organizzazione e di gestione sia per quanto riguarda le imprese che i luoghi di produzione. È in quest’ottica e con questi obiettivi che le riflessioni e le proposte di un economista visionario con Rifkin possono arricchire il nostro bagaglio culturale incentivandoci a continuare sulla strada tracciata con Progetto Futuro. La formazione può infatti costituire un driver strategico se sapremo rinnovarci». Massimo Calzoni, presidente Formedil

La conferenza vedrà la partecipazione del presidente dell’Ance Claudio De Albertis, di Cna costruzioni Rinaldo Incerpi e i segretari nazionali della Feneal Uil, Francesco Sannino, della Filca Cisl Franco Turri e della Fillea Cgil Dario Boni.