Intonaco proiettato

(foto Imer Group)
(foto Imer Group)

Le macchine da cantiere per l’applicazione delle malte per intonaci che permettono di operare all’interno e all’esterno degli edifici con impasti confezionati sul cantiere o in versione premiscelata.
Le macchine intonacatrici consentono di eseguire il rivestimento di finitura sui paramenti di facciata e all’interno dell’edificio con la garanzia di una lunga durata della coltre protettiva grazie alla completa miscelazione dei componenti e all’energia con la quale l’impasto viene proiettato sulle superfici. Le apparecchiature nei vari modelli di potenza, sono tutte costruite per essere facilmente utilizzabili e per assicurare un’ottima resa in stesura senza cali di prestazione. La caratteristica specifica è la capacità di trasportare l’impasto già miscelato fino a piè d’opera e ad alta quota  attraverso un tubo di adduzione di lunghezza variabile. Per la versatilità e la disponibilità in molteplici modelli di piccole dimensioni o di maggiore ingombro queste attrezzature possono essere impiegate in ogni cantiere sia nelle nuove costruzioni che nel restauro e nella riqualificazione dei vecchi edifici. L’impiego si estende anche a tutte le situazioni dove lungo i paramenti di facciata è obbligatorio stendere gli intonaci in più strati come nella tecnica tradizionale e con superficie finale lavorata a mano, per la lisciatura con frattazzo di legno, con lama oppure a cazzuola per lasciare le tracce dell’applicazione come avveniva un tempo.

(Foto Turbosol)
(Foto Turbosol)

Le caratteristiche generali
I modelli di macchine intonacatrici disponibili sul mercato si differenziano in base agli ingombri, alla potenza installata e al grado di autonomia rispetto a fonti energetiche esterne. La produzione è articolata in molteplici versioni con peso, dimensioni e prestazioni ben diverse tra loro proprio per soddisfare tutte le esigenze: della piccola impresa, che in genere esegue lavori saltuari di rivestimento su edifici medio-piccoli, oppure di operatori specializzati che sono impegnati in grandi lavori di intonacatura e devono impiegare macchine da utilizzare in continuazione, quindi molto robuste e capaci di una grande mole di lavoro con poche richieste di manutenzione. Tutte le intonacatrici possiedono un prevalenza più o meno elevata e la capacità di trasportare l’impasto a distanza tramite il tubo di convogliamento della malta verso il punto di utilizzazione. Questa tubazione è costruita in gomma antiabrasione resistente alla pressione e termina con una lancia munita di valvola a rubinetto che l’operatore può utilizzare per proiettare l’intonaco contro la parete in muratura e per comandare direttamente la macchina interrompendo il getto. Le lance presenti sul mercato sono studiate per ogni tipo di impiego e per rendere il più agevole possibile il lavoro di intonacatura. Per l’eventuale sollevamento da effettuare con la gru, spesso necessario per eseguire lavori all’interno degli edifici, le macchine sono sempre approntate con ganci e golfari ai quali collegare i terminali delle funi. Molte versioni compatte e modulari sono rapidamente smontabili in componenti di peso ridotto e trasportabili anche a mano, condizione che facilita la pulizia, rende meno brigoso lo scarico dai mezzi di trasferimento e soprattutto facilita gli spostamenti sul cantiere e il trasporto attraverso varchi ridotti e luoghi angusti, come sovente avviene nel recupero edilizio.
I dispositivi per il funzionamento
modelli di ingombro limitato sono solitamente montati su un telaio con ruote gommate piene piroettanti, sono equipaggiati con un motore elettrico monofase o trifase e diventano immediatamente operativi in quanto dotati di tutte le apparecchiature necessarie per eseguire ogni lavorazione. Le macchine di medie e grandi dimensioni sono montate su un robusto telaio sostenuto da pneumatici che viene munito di timone per l’aggancio a un autoveicolo e può essere omologato per il trasferimento su strada.

(Foto Bunker Teksped)
(Foto Bunker Teksped)

La maggior parte delle versioni di maggior mole funzionano a energia elettrica e sono provviste di un robusto motore, anche dotato di regolatore del numero dei giri, che serve per l’azionamento della pompa utilizzata nel trasporto della malta. Su taluni modelli è prevista l’installazione di un motore diesel, equipaggiato di solito con un sistema di avviamento elettrico, che permette la completa autonomia della macchina da qualsiasi altra fonte di energia esterna. Per l’emissione di gas di scarico, questi modelli possono essere utilizzati solo all’esterno, ma la notevole prevalenza alla pompa consente di eseguire il lavoro a grande distanza e ad altezze rilevanti. Le intonacatrici possono essere integrate o meno con l’apparecchiatura che provvede all’impasto della malta. Il miscelatore, disposto in orizzontale, in verticale o in posizione inclinata, è sempre presente nelle macchine a ingombro ridotto, mentre le attrezzature di grandi dimensioni quando non sono sormontate da un sistema basculante con tramoggia per la preparazione della malta possono essere alimentate direttamente dalla betoniera oppure con un’impastatrice separata che è disponibile in diversi tipi, secondo la qualità del materiale da applicare. La tramoggia di carico dell’apparato miscelatore è ricoperta da una rete di sicurezza a grandi maglie che al centro ha una striscia dentata per rompere il sacco del premiscelato quando si opera con il sistema manuale.
Nella camera di miscelazione, collegata direttamente con la tramoggia di carico, il materiale asciutto viene impastato con la quantità d’acqua predeterminata dall’operatore mediante un apposito dosatore. La malta viene mantenuta in movimento per evitare che avvenga la segregazione degli inerti o la separazione degli additivi. La camera è conformata in modo da inviare l’impasto più o meno fluido, ma sempre reso molto omogeneo dal continuo movimento, verso la pompa che rappresenta il cuore del sistema. La tipologia di pompa più diffusa, è composta da un rotore costituito da una vite senza fine a passo lungo, che ruota all’interno dello statore o polmone munito di pareti interne sagomate in gomma antiabrasione e contenuto all’interno di una camicia metallica. Il sistema opera senza pulsazioni e invia la malta al punto di erogazione in maniera continua. Diverse macchine impiegano pompe peristaltiche che funzionano mediante lo schiacciamento, a mezzo rulli, di uno o due tubi in gomma contenenti la malta da pompare che in tal modo viene inviata verso il tubo di trasporto sempre a getto continuo senza pulsazioni.
Le malte utilizzabili
L’intonacatrice è in grado di preparare grandi quantità di malta da intonaco con qualunque consistenza e permette di spruzzare a pressione degli impasti anche abbastanza densi contro la superficie della muratura, tramite l’apposita lancia, fino a produrre lo spessore richiesto dal progetto.

(foto Turbosol)
(foto Turbosol)

Con il sistema è possibile applicare rivestimenti di qualsiasi natura e formulati con ogni tipo di legante inorganico, calce, cemento o gesso, in versione premiscelata o preparata sul cantiere, a granulometria fine, media o grossa e persino intonaci compositi con una consistente frazione di fibre di rinforzo o di materiali coibenti come sfere di polistirolo, perlite o sughero impiegati per i rivestimenti termoisolanti a cappotto.
Le caratteristiche principali
In tutte le dimensioni e potenze, le intonacatrici operano secondo il medesimo principio e sono sempre costruite con la garanzia di un’adeguata solidità rispetto all’uso di destinazione. Tutte le produzioni sono studiate per rispettare criteri ergonomici, di praticità e di robustezza e ogni particolare è predisposto per consentire all’operatore di lavorare in sicurezza, secondo quanto indicato dalle direttive comunitarie in materia di macchine da cantiere. L’operatore trova tutti i dispositivi di regolazione e di impiego a portata di mano e facilmente individuabili, compreso i comandi di funzionamento e di sicurezza e tutti gli strumenti di controllo che sono progettati per essere immediatamente leggibili.
Il sistema pompante
La resa in termini di superficie intonacata, la portata, il raggio d’azione e l’altezza massima di trasporto dipendono dalle doti dell’apparato pompante che è costruito con caratteristiche specifiche in base alla potenza del motore utilizzato.

(foto Imer Group)
(foto Imer Group)

Nelle versioni con maggiore affidabilità, la pompa è sempre realizzato con materiali di ottima qualità per limitare gli effetti dell’abrasione della malta contro le superfici di scorrimento e assicurare il perfetto funzionamento in ogni condizione anche con impasti di consistenza non perfettamente pompabile. La pompa può fornire una pressione fino a 30-40 bar, valori che connotano le intonacatrici da maggior mole adatte per lavori molto gravosi.
 La granulometria pompabile
Gli organi interni delle pompe sono dimensionati in base alla granulometria pompabile, cioè alla misura massima del diametro dei granuli di inerte presenti nella malta e proiettabili tramite la lancia. Su diverse piccole intonacatrici per rivestimenti premiscelati, il diametro massimo dei granuli di sabbia trasportabili non supera 3 mm che corrisponde a quello delle usuali malte per intonaci di fondo. Sul mercato sono però disponibili macchine equipaggiate con pompa che può funzionare con impasti di granulometria compresa da 0 a 6 mm o con materiali preparati con inerti fino a 8 mm per ampliare l’impiego a ogni tipo di malta per la finitura delle superfici o per eseguire altri tipi di lavoro.

di Massimo Guglielmi 

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