In attesa del Decreto Rilancio arriva un nuovo dpcm con le misure dal 18 maggio

Giuseppe Conte, presidente de Consiglio dei Ministri (foto governo.it)

Nella serata del 16 maggio, lo stesso giorno della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del DL 16 maggio n. 33 e mentre il Decreto Rilancio, approvato dal Consiglio dei Ministri, è ancora in attesa del via libera della Ragioneria dello Stato, il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, annuncia, tramite conferenza stampa, l’emanazione di un nuovo dpcm in arrivo lunedì 18 maggio.

«Ieri abbiamo approvato il decreto legge che da lunedì 18 maggio ci consente di entrare a pieno regime nella fase 2. Abbiamo anche ultimato il dpcm con le norme attuative di questo decreto legge».

Curva epidemiologica sotto controllo

«Affrontiamo questa fase 2 con voglia di ricominciare, ma con prudenza. I dati della curva epidemiologica sono incoraggianti, ci confermano che gli sforzi collettivi fin qui fatti hanno prodotto i risultati attesi. È sceso il numero dei malati, dei contagiati, dei decessi. È aumentato il numero dei guariti. Abbiamo potenziato le nostre strutture ospedaliere, abbiamo nuovi posti in terapia intensiva e sub-intensiva e abbiamo anche incrementato i controlli con i tamponi, con i test sierologici e stiamo adesso per sperimentare la nuova app Immuni.

In definitiva, siamo nella condizione di affrontare questa fase con fiducia ma anche senso di responsabilità.

In questo nuovo percorso non sarà meno importante della fase 1 il lavoro e il dialogo con le Regioni, l’Anci, l’Uppi e tutti gli enti locali: dovranno anche loro assumersi le loro responsabilità.

Abbiamo predisposto un piano nazionale di monitoraggio, basato su flussi infomativi che ci perverranno dalle Regioni quotidianamente e che dovranno essere puntuali e specifici. Questo ci

consentirà di tenere sotto controllo la curva epidemiologica e, in caso di necessità, di poter intervenire con misure restrittive, ma ben mirate rispetto a casi nuovi, circoscritti.

Le Regioni, inoltre, collaboreranno con noi, come già stanno facendo, per far rispettare le regole di distanziamento in tutte le attività economiche e sociali. È per questo che le abbiamo coinvolte e che hanno già elaborato dei protocolli, che insieme alle linee guida nazionali serviranno a garantire a tutti noi condizioni di sicurezza per tutte le attività che svolgeremo in questa fase 2».

Un rischio calcolato

Stiamo affrontando un rischio calcolato, nella consapevolezza anche che la curva epidemiologoca potrà tornare a salire. I nostri principi rimangono gli stessi, sono i nostri valori e tra tutti il primo è la tutela della vita e della salute dei cittadini. Questi sono valori non negoziabili, ma li dobbiamo declinare diversamente in questa fase 2.

Stiamo affrontando questo rischio e dobbiamo accettarlo altrimenti non potremmo mai ripartire. Dovremmo aspettare il momento della scoperta e della distribuzione del vaccino. Non ce lo possiamo permettere! Ci ritroveremmo con un tessuto produttivo e sociale fortemente danneggiato».

Ecco i principali contenuti del nuovo DL e del nuovo dpcm.

Spostamenti all’interno della regione

«Da lunedì 18 maggio ci si sposterà all’interno della regione senza nessuna limitazione, senza nessuna autocertificazione, questo significa uscire da casa senza più dover giustificare le ragioni dello spostamento. Si potrà andare dove si vuole, in un negozio, in montagna, al lago, al mare…

Riprende anche la vita sociale, riprendono gli incontri con gli amici.

Rimane il divieto di uscire da casa per chi è positivo al virus, per chi viene posto in quarantena; rimangono anche limitazioni (cioè dovrà rimanere a casa) per chi ha sintomi riconducibili al Covid19.

Resta il divieto di creare assembramenti di persone in luoghi pubblici. In questa fase bisognerà comunque rispettare la distanza di un metro e raccomandiamo di portare sempre con sé la mascherina che, peraltro va indossata obbligatoriamente in alcuni specifici luoghi. In ogni caso raccomandiamo di indossarla sempre al chiuso o anche all’aperto, nell’eventualità che vi si il rischio o l’impossibilità di rispettare le distanze (come, ad esempio, una strada particolarmente affollata)».

Spostamenti interregionali e interstatali

«Da una regione a un’altra ci si può spostare solo per esigenze lavorative, assoluta urgenza, motivi di salute. Questi spostamenti interregionali rimarranno limitati fino al 3 giugno. In prossimità di questa scadenza valuteremo la situazione, col conforto dei nostri esperti. E, se i dati continueranno ad essere incoraggianti, potremmo, nella prospettiva positiva, muoverci in tutta Italia da una regione all’altra senza limitazioni.

Sempre dal 3 giugno sarà possibile spostarsi anche all’interno degli Stati dell’Unione Europea, senza obbligo di quarantena per chi arriva in Italia. Questo creerà le premesse per una ripresa anche del turismo».

Le attività economiche e sociali

Per quanto riguarda le attività economiche e le attività sociali, da lunedì 18 maggio riaprono i negozi di vendita al dettaglio, tutti i servizi e le attività legate alla cura della persona (come i parrucchieri, barbieri, centri estetici), riaprono anche ristoranti, bar, pizzerie, gelaterie, pasticcerie, pub… Tutto ciò a condizione che le Regioni accertino che la curva epidemiologica sia sotto controllo e adottino protocolli di sicurezza.

La stessa cosa vale per gli stabilimenti balnerari, riprendono anche le celebrazioni liturgiche, sempre rispettando le misure anticontagio stabilite nei vari protocolli. Riprendono gli allenamenti degli sport di squadra. Riaprono anche i musei, sempre nel rispetto delle prescrizioni di sicurezza.

Dal 25 maggio abbiamo programmato la riapertura di palestre, piscine, centri sportivi, sempre con protocolli di sicurezza, e dal 15 giugno è prevista la riapertura di teatri, cinema e da questa data sarà a disposizione dei bambini (grazie alla collaborazione con gli enti locali) un ventaglio di offerte varie a carattere ludico-ricreativo. Anche in questo caso, le Regioni saranno sempre libere, assumendosene la responsabilità, di ampliare queste misure o di restringerle.

Tutte le attività commerciali e di ristorazione dovranno attenersi a linee guida e protocolli di sicurezza che saranno validi per titolari, lavoratori, clienti, consumatori.

Servirà cautela e attenzione da parte di tutti. E in particolar modo per quelle regioni come la Lombardia che sta combattendo la battaglia più dura e che si trova nella fascia del rischio moderato e presenta ancora un livello alto di saturazione delle terapie intensive sebbene in discesa.

Particolare attenzione abbiamo dedicato alle persone con disabilità, per i quali abbiamo previsto specifiche misure per il distanziamento sociale, favorendo l’ausilio e l’intervento degli accompagnatori.

Stiamo procedendo alla riapertura delle attività economiche e produttive con gradualità e prudenza».

Per far correre l’economia del nostro Paese

«Sono consapevole che per alcuni settori “riapertura” non significherà ripresa economica e rilancio degli affari. Le difficoltà economiche e il disagio sociale non scompariranno di colpo una volta riaperti.

Sono consapevole che il Decreto Rilancio, nonostante la cifra considerevole di 55 miliardi, non potrà essere la soluzione di tutti i problemi economici e sociali che stiamo vivendo, però stiamo dando una mano a chi deve ripartire. Con questa manovra gettiamo un ponte per affrontare l’impatto di questa crisi.

Questa emergenza sta assorbendo a tutti grandi energie economiche fisiche e anche morali. Ma non è questo il momento di riprendere fiato, non possiamo permettere di fermarci. Adesso più che mai dobbiamo correre e far correre l’economia del nostro Paese».

I prossimi interventi

«Nelle prossime ore ci dedicheremo, senza tregua, al decreto sulle semplificazioni e contemporaneamente lavorerò al piano europeo dei nuovi strumenti finanziari per questa emergenza. Con il decreto sulle semplificazioni l’obiettivo è molto chiaro: rendere più rapidi e più trasparenti alcuni passaggi dei procedimenti amministrativi, in modo da accelerare, a costo pressoché nullo, la crescita economica e sociale.

Subito dopo inizieremo a programmare interventi di più ampio respiro, investendo sull’Italia che vogliamo. Un’Italia che nel nostro progetto politico è molto chiara: un’Italia più verde, più digitale, più inclusiva».