AERtetto

Il recupero dello studentato di S.Marta a Venezia

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(foto di AERtetto)

Un progetto di riqualificazione che ha come obiettivo quello di soddisfare la richiesta di posti letto per gli studenti dell‘Università Cà Foscari di Venezia. Il nuovo studentato di Santa Marta permetterà infatti di ospitare giovani fuori sede e, conseguentemente, alimenterà la vita sociale del territorio del sestiere di Dorsoduro.

All’iniziativa, AERtetto ha contribuito fornendo il sistema AERcoppo per la copertura del “Parallelepipedo”, uno degli edifici più importanti dello studentato che ospita le stanze per gli studenti ma anche alcuni spazi comuni.

Il progetto di recupero

Il nuovo complesso consta di tre edifici principali, “Cubo”, “Parallelepipedo” ed “Edificio Sud”, oltre a spazi comuni, piazze e verde urbano. Tre edifici diversi per un progetto integrato di demolizione e ricostruzione, di restauro conservativo, ma anche di nuova costruzione. Complessivamente un intervento che ha interessato una superficie totale di 20.000 mq di cui 15.000 mq interni e 5.000 mq esterni, per un totale di 650 posti letti disponibili.

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(foto di AERtetto)

L’idea fondante del progetto è quella di affiancare alle stanze una serie di servizi concepiti per favorire la vita di comunità degli ospiti. Circa un terzo delle superfici è infatti occupato da spazi comuni, con servizi a supporto della didattica o pensati per il tempo libero. Inoltre, in accordo con il Comune di Venezia, l’intervento ha previsto la sistemazione di un’area verde, di pertinenza del complesso, da condividere con la cittadinanza. Uno spazio pubblico di 1800 metri quadri, attorno al quale ruota l’intero assetto costruttivo e che permette di mettere in comunicazione diretta il campus, con l’area residenziale che lo circonda. Un nuovo luogo di aggregazione, una soluzione che dovrebbe favorire quella “mixed use” e commistione di target, che è fondamentale per l’integrazione degli studenti nella città e perché il Campus non diventi solo un dormitorio.

(foto di AERtetto)

Lo Studentato di Santa Marta è un primo intervento che anticipa un piano più ampio che sarà il risultato di una riflessione globale sul delicato tema degli alloggi per studenti. Ca’ Foscari è il primo tassello del progetto che prevede anche la realizzazione di un campus a San Giobbe con 225 posti letto ed un altro in terraferma, oltre ad uno a Mestre, con altri 140 posti per un totale di mille alloggi, duplicando di fatto il numero di alloggi per questo tipo di target disponibili attualmente a Venezia, che fino ad oggi era rappresentata quasi esclusivamente da iniziative private. Un valore aggiunto che contribuisce a migliorare l’offerta di Cà’ Foscari e ne accresce il prestigio a livello internazionale, perché accanto all’eccellenza della didattica che le è sempre stata riconosciuta, è oggi necessario offrire servizi adeguati alle esigenze di giovani che viaggiano continuamente, ma hanno allo stesso bisogno di “sentirsi a casa”, anche quando sono lontani dai luoghi di origine.

Il parallelepipedo e la sua copertura

Particolarmente interessante si è rivelato l’intervento sul cosiddetto edificio Parallelepipedo, un volume lungo 180m e largo 15m. «Questo edificio ospitava in precedenza alcune aule e gli uffici della Facoltà di Chimica e non è stato semplice trasformarlo in una residenza studentesca che comprendesse le stanze, ma anche aule e spazi comuni e di svago. Abbiamo sviluppato un progetto attento all’identità del luogo ed ai suoi caratteri architettonici, che potesse allo stesso tempo soddisfare le nuove esigenze funzionali e preservare la storia di un tessuto simbolo delle trasformazioni della città lagunare. Nel dettaglio abbiamo mantenuto invariate le facciate e trasformato completamente l’interno, conservando solamente alcuni solai preesistenti e in buone condizioni. Ovviamente la suddivisone dello spazio disponibile è mutata radicalmente per dimensionare e distribuire correttamente gli alloggi all’interno del volume.» Arch. Alberto Albertini del Consorzio di Progettazione Venezia, Direttore dei lavori.

(foto di AERtetto)

Grande attenzione è stata dedicata alla copertura, la cui geometria complessiva è determinata dall’affiancamento di due doppie falde tradizionali, accostate parallelamente lungo un impluvio centrale. Una forma, che accanto al numero considerevole di abbaini aperti in copertura, circa 180, ed alla volontà di integrare una serie di pannelli fotovoltaici e per il solare termico, ha senza dubbio influenzato le scelte dei progettisti e determinato l’impiego di sistemi particolari, come nel caso di AERcoppo.

 

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