Benché gli affari non vadano male, i distributori aspettano con impazienza l’esplodere della bella stagione per fare quadrare ancora meglio i conti. Ma il sole si fa attendere quest’anno, lasciando invariate le attese di chi pensava di monetizzare già a inizio primavera. Una condizione che si riflette perfettamente nella rilevazione delle vendite effettuate nel mese di marzo, sostanzialmente allineate a quelle di febbraio. Sembra dunque che occorrerà aspettare il sole vero per poter incamerare guadagni solidi e continuativi. La semplice valutazione a freddo sull’ultimo mese trova gli imprenditori della distribuzione edile del panel de Il Commercio Edile su posizione quasi identiche a quelle del mese precedente: nei prodotti di base la crescita resta invariata al 9%, diminuiscono le vendite discrete (dal 35% al 27%) e crescono leggermente quelle giudicate cattive (dal 24% al 35%). Situazione identica per i prodotti tecnici, che presentano lo stesso quadro complessivo eccetto il dato riferito alle vendite cattive, anche qui in aumento rispetto al mese di febbraio (dal 26% al 37%). Anche gli accessori seguono la regola della stabilità con un aumento significativo riferito alle sole vendite cattive (dal 32% al 38%).
Così pure le attrezzature, con le performance cattive rinforzate al 41% (erano il 33% a febbraio). Unico segmento in ripresa è quello delle finiture, che realizza performance nelle vendite buone (dal 5% al 12%) ma perde molti punti in quelle discrete (dal 35% al 26%). Nel confronto diretto con il mese precedente, i distributori del panel segnalano però una crescita complessiva degli affari in tutti i segmenti considerati. È da segnalare però che cresce contestualmente anche la percentuale di coloro che vedono il business in diminuzione. La polarizzazione ai due estremi si fa dunque più forte in questo momento, mostrando forse un’insofferenza per affari che non decollano come ci si sarebbe aspettati. Ma andiamo con ordine: nei prodotti di base la crescita è segnalata dal 18% dei rispondenti, contro il 9% di febbraio, mentre la diminuzione sale dal 37% al 49%. Nei prodotti tecnici la crescita c’è per il 13% del totale (era l’8%) ma la diminuzione è registrata dal 49% del totale, contro il 37% del mese precedente. Piccola crescita (dal 10% al 12%) anche per gli accessori, accompagnata però da una diminuzione sostenuta (dal 39% al 52%).
Le finiture si distinguono a marzo per la crescita maggiore (dal 7% al 19%), ma devono anch’esse registrare un incremento della diminuzione (dal 37% al 44%). Piccola crescita anche per le attrezzature, sempre associata però a un aumento della diminuzione delle vendite (dal 44% al 49%). Nel conteggio totale del business ottenuto a marzo la fetta più importante spetta ancora ai prodotti di base, che rappresentano il 40% della torta, seguiti questa volta dalle finiture (21%), dai prodotti tecnici (19%), dagli accessori (11%) e dalle attrezzature (9%). La situazione di attesa per la bella stagione si riflette, dicevamo, nelle previsioni di vendita a breve scadenza, ovvero nei successivi tre mesi. In questo item di risposta si registrano infatti molto bene le aspettative dei distributori del panel, tutti piuttosto concordi nel ritenere che tra aprile e giugno gli affari saranno robusti e troveranno una loro stabilità. Così nei prodotti di base la crescita è sostanzialmente uguale a quella prevista il mese scorso, con il 52% del totale (51% a febbraio), mentre in quelli tecnici sale di un solo punto percentuale (dal 53% al 54%).
Per gli accessori la previsione di crescita è leggermente inferiore rispetto al mese precedente e si ferma al 48% (era il 54%), mentre crescono, seppur di poco, coloro che prevedono una diminuzione degli affari (dal 19% di febbraio al 21%). Anche le attrezzature non brillano per fiducia, attestando la crescita prevista al 41% contro il 51% del mese di febbraio. Mentre le finiture, che avevano raggiunto la percentuale record del 63% di previsione di crescita, ridimensionano il dato al pur ottimo 58%. Ultimo dato da segnalare è la situazione degli insoluti, che vede la perfetta parità (50% e 50%) tra coloro che registrano una stabilità del dato e chi invece lo considera in peggioramento.