Il “manifesto” per il distretto della ceramica

(foto Imola Ceramica)
(foto Imola Ceramica)

L’eccesso di burocrazia, anche a livello locale, rappresenta un pesante freno alla competitività delle aziende ceramiche, spina dorsale dell’economia di questo territorio al quale assicura da anni crescita ed occupazione. La volontà di confermare la vocazione manifatturiera di queste aree, perno sul quale basare la ripresa economica lungo percorsi di sostenibilità ambientale, responsabilità sociale e solidale con il territorio, passa anche attraverso poche semplici misure di semplificazione amministrativa a livello locale. Su queste basi, il Consiglio direttivo di Confindustria Ceramica ha ratificato all’unanimità il “Manifesto per il distretto della ceramica”, documento che contiene sette proposte che l’industria ceramica italiana ha posto all’attenzione di tutti i candidati alla carica di sindaco dei comuni del distretto della ceramica. Le misure riguardano l’unificazione degli sportelli unici delle attività produttive, la stipula di un nuovo protocollo per regolare la gestione Aia in modo più flessibile all’interno dei limiti ammessi; modifiche dei piani strutturali comunali (Psc) volti a rimuovere vincoli anacronistici; costruzione di una fiscalità locale che non penalizzi le imprese; innalzamento delle dotazione infrastrutturale al servizio del distretto per sostenere il servizio ai clienti; applicazione di un nuovo piano aria integrato regionale 2020 che tenga conto delle azioni pregresse; garanzia di un approccio coordinato ed equilibrato sulla manutenzione delle coperture in cemento – amianto.