Il cantiere gioca e rilancia

6A dispetto della crisi che negli ultimi anni ha travolto il settore edile modificandolo nel profondo, il gruppo pesarese Il Cantiere ha coraggiosamente deciso di non lasciarsi spaventare. Non solo. Ha rilanciato pure e lo ha fatto nel modo più concreto: ovvero inaugurando un nuovo punto vendita che sembra avere tutte le carte in regola per dare linfa fresca alla società e non solo, come infatti ci ha spiegato Andrea Biagioni, amministratore dell’azienda.

biagioni«Crediamo che il nostro sia un settore vitale non solo per il territorio di riferimento ma anche per il Paese stesso. Per questo non ci lasceremo demoralizzare. Anzi, in tutta risposta, miglioreremo la nostra proposta».
Andrea Biagoni, amministratore de Il Cantiere
Partiamo dalle informazioni più pratiche. Dov’è situata la nuova sede?
«A Pesaro, in via Toscana al numero 74/76, ovvero appena fuori dal centro ma vicinissimo alla circonvallazione. Proprio per questo motivo siamo facilmente raggiungibili per chi viene sia dalla città sia dalla provincia. La nostra è stata quindi una scelta molto oculata».
Com’è strutturato il punto vendita?
«Si sviluppa su un unico piano abbastanza ampio. La parte coperta, infatti, è di circa 2.800 metri quadrati, cui vanno aggiunti altri 2mila non coperti. È stato inaugurato in occasione di un convegno organizzato ad hoc dal titolo “L’edilizia di qualità per un edificio efficiente e durevole”. Come relatore, oltre al sottoscritto a cui è spettata l’introduzione, è intervenuto Giuseppe Mosconi, referente scientifico e docente Esev (ovvero l’Ente Scolastico Edilizia Veronese), direttore e docente del corso CQ Quality Building di Verona e docente di Agenzia CasaClima di Bolzano».
Quali sono gli argomenti che sono stati affrontati in quell’occasione?
«Erano principalmente quattro i punti chiavi su cui abbiamo centrato l’incontro, e cioè le competenze necessarie per il processo edilizio, i materiali e le tecnologie che sono richiesti per realizzare e riqualificare un edificio ad alta efficienza energetica, la corretta posa in opera che può garantire effettivamente la durabilità, e infine lo sviluppo di alcuni momenti fondamentali di tutte le fasi, da quella progettuale a quella più strettamente operativa».
7Qual era l’obiettivo che vi eravate posti?
«Sostanzialmente volevamo rendere partecipe il pubblico di quella che noi possiamo considerare la nostra peculiarità, ovvero la costruzione di edifici a basso consumo. In questo senso abbiamo illustrato i metodi di lavoro che noi seguiamo, le tecniche di progettazione, i prodotti specifici e le metodologie di intervento. Crediamo, infatti, che sia molto importante fare informazione corretta e aggiornata su un settore che ora è evidentemente in crisi ma che può risollevarsi, anche se in altre forme».
Pensa che la crisi, in cui il settore edilizio è precipitato nel corso degli ultimi anni, posa risolversi a breve?
«Il periodo felice che abbiamo conosciuto fino a non molto tempo fa probabilmente non tornerà più. Dobbiamo prendere definitivamente atto del fatto che stiamo vivendo un cambiamento radicale. Il che non è necessariamente una cosa negativa. Siamo infatti passati da un’edilizia di quantità a una di qualità. E questo, anche se col tempo, non può che premiare un’azienda come Il Cantiere che con lungimiranza ha saputo fare della riqualificazione energetica e della sicurezza i propri cavalli di battaglia. Certo è che al momento le ripercussioni della crisi sono pesanti. Basti pensare che solo nelle Marche le licenze edilizie sono crollate dal 2008 al 2012 di ben il 75 per cento, con punte fino all’81 per cento nella provincia di Pesaro».

OBIETTIVO: RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA
«Presso la nostra sede è possibile trovare una vasta gamma di prodotti per il settore edile, fatta eccezione solo per le finiture. In particolare, però, abbiamo deciso di focalizzarci su tutto ciò che riguarda la riqualificazione energetica e la ristrutturazione energetica. Proprio per questo motivo, ci rivolgiamo principalmente a una clientela molto tecnica, composta per circa l’80 per cento da professionisti e solo per il 20 per cento dal pubblico. Diciamo che in generale non siamo interessati a discorsi di stampo più generalista».

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RITORNARE A INVESTIRE
«È ben noto il momento di grande difficoltà che il nostro settore sta vivendo. E certo non consola il fatto che la situazione sia comune praticamente in ogni ambito – ci tiene a precisare Biagioni, il quale continua: – È stato forse risparmiato chi, per tempo, ha potuto guardare oltre i confini nazionali. Il problema, infatti, è strettamente legato al mercato interno che non crea valore. Inevitabile, quindi, che le ripercussioni sul cosiddetto ‘mattone’ siano pesantissime. Abbiamo bisogno di forti investimenti e più in generale di un rinnovato sentimento di fiducia. Solo così si potrà ritornare a investire».