Come forse molti di voi sapranno, il Parlamento europeo ha approvato in plenaria l’accordo politico raggiunto dal Consiglio dell’Ue e Parlamento sugli obiettivi, gli ambiti di intervento, gli strumenti e le regole del programma di ricerca e innovazione dell’Ue “Horizon Europe” relativo al periodo 2021/2027.
Restano ancora esclusi dall’accordo raggiunto alcuni ambiti politicamente sensibili, in particolare: la dotazione finanziaria del programma, le sinergie con gli altri programmi europei di finanziamento, le regole sulla cooperazione con i paesi terzi (e in particolare con il Regno Unito dopo la Brexit). In seguito alla ratifica del Parlamento, l’iter legislativo verrà ripreso con l’avvio del nuovo ciclo istituzionale: il neo-eletto Parlamento dovrà anch’esso approvare gli esiti del negoziato, mentre il Consiglio dovrà sciogliere i nodi legati agli aspetti non ancora trattati.
L’intesa presenta vari punti di interesse per le imprese. Tra questi l’accordo prevede l’istituzione, nell’ambito della parte “Accelerator” dello European Innovation Council, di una misura chiamata “only grant support” che ricalca le principali caratteristiche dello Strumento Pmi di Horizon 2020; tale misura sarà, infatti, aperta esclusivamente alle Pmi (incluse le start up) e prevista sia per l’innovazione dirompente che quella incrementale. Viene poi istituita una “fast track to innovation” ovvero una procedura accelerata che consente di ricevere in tempi rapidi (massimo 6 mesi) finanziamenti specificamente previsti per piccoli consorzi formati massimo da sei soggetti con taglia dei progetti inferiore a 2.5 milioni di euro. È inoltre confermato il ruolo cruciale della ricerca collaborativa e dei partenariati pubblico privati le cui regole di funzionamento sono state razionalizzate e semplificate.
L’azione di Federcostruzioni, che ha tra le sue attività centrali di filiera l’Innovazione e la digitalizzazione, sarà rivolta a monitorare il processo di pianificazione strategica di Horizon Europe che la Commissione ha già avviato per definire i passaggi necessari per assicurare l’effettiva entrata in vigore del programma il 1° gennaio 2021, con le decisioni che dovranno essere prese sulle missioni, sui partenariati e sui topic delle future call per assicurare che le istanze della filiera delle costruzioni siano tenute in debito conto.
L’11 aprile scorso al Bauma a Monaco, rappresentati delle associazioni europee della filiera delle costruzioni si sono riuniti e in un comunicato congiunto hanno richiesto di inserire in Horizon Europe una Partnership Europea co-programmata sull’ambiente costruito e le costruzioni, con un riferimento preciso alla trasformazione digitale delle costruzioni che avrà un ruolo centrale per permettere di risolvere le importanti sfide sociali che deve affrontare l’Europa.
Le associazioni europee della filiera sono convinte che una Co-programmed European Partnership on the Built Environment and Construction agevolerà la creazione di una rete di Digital Innovation Hubs con un focus specifico sulle costruzioni, una componente importante di una futura strategia europea per a digitalizzazione delle costruzioni.
Tenete presente che per quanto riguarda l’agricoltura, la Commissione ha già stanziato 20 milioni di euro per creare una rete di DIH agricoltura in Europa.
La visione della filiera si basa su quali saranno le aspettative della società nel 2050.
I cittadini vivranno in città intelligenti, con uso e produzione efficiente di energia, grazie a prodotti e tecnologie innovative. L’uso del digitale dalle fasi di progettazione attraverso tutto il ciclo di vita del costruito, e l’integrazione di prodotti e materiali innovativi contribuirà in modo rilevante all’ottenimento di una economia circolare.
L’ambiente costruito sarà fondamentale per la transizione verso una Europa con impatto neutrale su clima. In realtà le costruzioni si posizionano all’incrocio di tanti settori economici diversi che contribuiscono a tutte le attività umane di ogni giorno e a tutte le principali sfide dea società: lavoro, economia digitale, efficienza energetica, economia circolare, cambiamento climatico, cambiamento demografico, salute e sicurezza.
Tutte queste sfide dipendono in gran parte dall’ammodernamento dell’ambiente costruito e quindi la ricerca e l’innovazione per ‘ambiente costruito deve essere una delle priorità di Horizon Europe.
Anche Ectp, European Construction Technology Platform, alla quale ha aderito Federcostruzioni, sta contribuendo alla definizione di una strategia europea per l’ambiente costruito, con un documento in fase di realizzazione che si intitola Towards a connected, sustainable built environment for Europe, quindi anche in questo caso il tema dell’ambiente costruito prende un ruolo centrale nella nuova strategia di ricerca e innovazione europea.
Con approvazione dell’accordo politico di Horizon Europe si è fatto un primo importante passo avanti, tuttavia la filiera dovrà impegnarsi con forza, da ora in poi, per assicurasi che le risorse europee e poi nazionali e regionali per le costruzioni siano sufficienti ad assicurare il tasso di innovazione necessario alla filiera per svolgere a pieno a sua fondamentale funzione di ammodernamento del costruito, per creare le città e le infrastrutture del domani.