Ecobonus e sismabonus

Giulio De Angelis. Per la riqualificazione dei condomini

Intervista a Giulio De Angelis, presidente Ascomed Avellino, componente della giunta Federcomated con delega per il Mezzogiorno

Giulio De Angelis

Nel 2017, la dimensione del mercato della riqualificazione energetica degli edifici residenziali ha raggiunta una cifra di circa 3,5 miliardi di euro, con un incremento del 10% rispetto all’anno precedente. Stime accreditate individuano un potenziale molto superiore, pari a 24 miliardi di euro all’anno.In questo scenario, la maggioranza degli investimenti è ancora orientata verso l’incremento dell’efficienza energetica mediante interventi sugli impianti (sostituzione dei generatori termici, installazione di impianti di illuminazione a basso consumo, ecc.). Nella maggior parte di questi casi, infatti, i costi sono normalmente contenuti e il tempo di rientro dell’investimento è nell’ordine di pochi anni.
La partita più importante – quella in grado di fare realmente la differenza per il nostro portafogli, per il miglioramento dell’aria che respiriamo e per la riduzione della dipendenza dai combustibili fossili importati – è però legata alla riduzione delle dispersioni termiche attraverso l’involucro edilizio.
Fra tutte le tecnologie oggi disponibili, il cosiddetto cappotto termico è infatti quella che presenta il costo inferiore per kWh risparmiato, per il cittadino (che materialmente paga gli interventi) come anche per lo Stato (che sostiene questi interventi con il sistema delle detrazioni fiscali).

La cessione del credito come opportunità

Non solo: dal duplice punto di vista tecnico ed economico, la sequenza logica di un intervento di incremento dell’efficienza energetica prevede in prima istanza la riduzione delle dispersioni, poi la riqualificazione degli impianti e, infine, il ricorso alle fonti rinnovabili.
Si tratta perciò di incentivare i cosiddetti interventi di “deep renovation” che, in un territorio a elevata sismicità qual è quello italiano, interessano necessariamente anche il miglioramento diffuso della risposta degli edifici ai terremoti. Ma come liberare le risorse finanziarie necessarie?
La cessione del credito d’imposta, ovvero delle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica (Ecobonus) e la riduzione del rischio sismico (Sismabonus), alla quale aggiungere tutte le opere connesse (Bonus ristrutturazione) è la strada da seguire, soprattutto nel caso degli edifici residenziali plurifamiliari che costituiscono la maggioranza dei fabbricati delle nostre città, siano esse grandi, medie o piccole.
I principali attori presenti nel mercato finanziario stanno già proponendo strumenti mirati a facilitare questo tipo di operazioni, che si configurano come concrete opportunità non solo per i cessionari, ma anche per l’intera filiera delle costruzioni. Le potenzialità esistono e aspettano solo di trasformarsi in realtà.

Federcomated Avellino: un tour per informare
Uno degli incontri del tour per sensibilizzare sui temi dell’Ecobonus e Sismabonus, del rilancio commerciale e della rigenerazione urbana dei centri storici: a destra Giulio De Angelis, Presidente di Federcomated Avellino

Fra le iniziative mirate alla sensibilizzazione degli attori del mercato, Federcomated Avellino ha iniziato nel maggio scorso un tour informativo sui temi dell’Ecobonus e Sismabonus, del rilancio commerciale e della rigenerazione urbana dei centri storici, legato al protocollo Anci/Confcommercio Imprese per l’Italia. Patrocinato dai comuni ospitanti, da tutti gli ordini professionali e le associazioni di costruttori e artigiani, l’iniziativa prevede 17 tappe nei comuni più importanti della provincia di Avellino. Il tour si concluderà ad Avellino il 23 novembre 2018, con una manifestazione nazionale in occasione del 38° anniversario del terremoto che colpi l’Irpinia.

Il Sismabonus per i condomini

Nel caso di interventi per l’adozione di misure antisismiche e di esecuzione di opere per la messa in sicurezza statica, effettuate sulle parti comuni di edifici condominiali esistenti e dai quali derivi una riduzione del rischio sismico, le spese sostenute dal 1 gennaio 2017 al 31 dicembre 2021 possono essere oggetto di detrazione dall’imposta lorda sul reddito.
Per gli edifici esistenti situati nelle zone ad alto rischio sismico (1, 2 e 3) sono previste due aliquote di detrazione relative ai risultati ottenuti:
– 75%, se dalla realizzazione degli interventi deriva una riduzione del rischio sismico che determini il passaggio a una classe inferiore di rischio;
– 85% se dall’intervento deriva il passaggio a due classi inferiori di rischio.
Le modalità per la determinazione delle classi di rischio sismico sono contenute nelle “Linee Guida per la classificazione di rischio sismico delle costruzioni”, approvate dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici il 20 febbraio 2017.
In entrambi i casi l’ammontare massimo delle spese detraibili è pari a 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare. Questo tetto deve essere moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio. La detrazione è ripartita in cinque quote annuali di pari importo.

Ecobonus + Sismabonus per i condomini

Gli interventi di incremento dell’efficienza energetica sulle parti comuni dei condomini (coibentazione dell’involucro edilizio) permettono l’accesso alle detrazioni fiscali nelle seguenti aliquote:
– 70%, nel caso di interventi che interessano meno del 25% della superficie opaca disperdente;
– 75%, qualora gli interventi interessino più del 25% della superficie opaca disperdente.
Anche in questo caso sono detraibili le spese sostenute dal 1 gennaio 2017 al 31 dicembre 2021. L’ammontare massimo delle spese detraibili è pari a 40.000 euro, moltiplicato per il numero di unità immobiliari che compongono l’edificio.
È previsto anche il caso di interventi congiunti per la riqualificazione energetica e la riduzione del rischio sismico, sempre per edifici situati nelle zone ad alto rischio. Le relative aliquote di detrazione sono:
– 80%, per il passaggio a una classe inferiore di rischio;
– 85%, per il passaggio a due classi inferiori di rischio.
In entrambi i casi, l’ammontare massimo delle spese detraibili è pari alla somma dei due bonus, ovvero a 136.000 euro, sempre moltiplicato per il numero di unità immobiliari che compongono l’edificio.

Come cedere la detrazione

Le modalità per la cessione del credito corrispondente alle detrazioni d’imposta, da parte dei soggetti beneficiari, sono contenute nel Provvedimento 108572 dell’Agenzia delle Entrate, datato 8 giugno 2017. Il credito d’imposta può essere ceduto da:
– i condòmini, compresi quelli non tenuti al versamento dell’imposta sul reddito (i cosiddetti incapienti), a condizione che siano teoricamente beneficiari della detrazione;
– i cessionari del credito, i quali a loro volta possono effettuare ulteriori cessioni.
Il credito può essere acquistato da:
– i fornitori dei beni e servizi necessari alla realizzazione degli interventi;
– altri soggetti privati (persone fisiche, esercenti attività di lavoro autonomo o d’impresa, società ed enti);
– nel solo caso della cessione da parte di soggetti incapienti, gli istituti di credito e gli intermediari finanziari.