Fughe sigillate e protette

I sigillanti cementizi si possono utilizzare sia in interni che in esterni e su pavimenti oppure su rivestimenti a parete. Dove è richiesta una sigillatura delle fughe con un incremento nelle prestazioni tecniche finali, al formulato viene aggiunto un lattice sintetico a base di resine e di polimeri in dispersione acquosa. Il preparato sintetico può essere adoperato in miscela con sigillanti bianchi o colorati con un ottimo miglioramento dell’adesione, della compattezza e della durezza riducendo nello stesso tempo l’assorbimento d’acqua e di sporcizia. La fuga sigillata risulta più facile da mantenere pulita e idonea anche a pavimenti posti in locali con forte traffico pedonale oppure su rivestimenti che rimangono spesso a contatto con acqua. La capacità di ritenzione d’acqua dei sigillanti premiscelati è notevole e permette di applicare l’impasto anche con temperature ambientali abbastanza alte, senza pericolo di una disidratazione troppo rapida della miscela. In ogni caso le versioni cementizie non sono adatte per eseguire stuccature su piani resistenti agli acidi e dovunque siano richieste alte resistenze meccaniche.

I SIGILLANTI EPOSSIDICI
I sigillanti epossidici a base di resine reattive induriscono con rapidità e presentano notevoli doti di adesività e di resistenza meccanica insieme a una forte resistenza agli aggressivi chimici e in particolare alle sostanze di natura acida. I sigillanti reattivi sono disponibili in confezioni predosate che evitano errori nella fase di preparazione e usualmente vengono prodotti nella versione a due componenti, la resina e l’induritore, da miscelare accuratamente al momento dell’impiego. I preparati sono spesso additivati con cariche minerali inerti e con composti che rendono applicabile l’impasto anche in verticale, migliorano la lavorabilità della miscela e permettono, subito dopo la posa, la pulizia del piano di applicazione con acqua. Talune versioni adatte per impieghi dove è richiesta un’alta resistenza, sono costituiti da tre componenti, la resina, l’induritore e la polvere secca formata da sabbia silicea a granulometria bilanciata per ottenere il massimo delle prestazioni. I sigillanti epossidici sono disponibili nei colori base della resina oppure prodotti con pigmenti stabili alla luce e in un’ampia gamma di tonalità. Gli stucchi reattivi possono essere applicati su tutte le tipologie di ceramica eccetto i materiali con superficie porosa e di difficile pulizia. In ogni caso i sigillanti a base di resina epossidica sono esenti da solventi e induriscono per reazione chimica senza subire ritiri dimensionali apprezzabili. Tutte le versioni permettono di realizzare riempimenti antiacido e resistenti all’usura e alle sollecitazioni sui pavimenti sottoposti a traffico pesante e sui rivestimenti industriali. Per le loro qualità, vengono impiegati in particolare nelle industrie alimentari, nelle cucine delle comunità, dove è previsto un contatto con prodotti macchianti o dove occorre realizzare rivestimenti facilmente igienizzabili, che non assorbano lo sporco o i grassi, non si alterino in presenza di composti aggressivi e rimangano indenni anche sotto l’azione dei frequenti lavaggi eseguiti con detergenti forti e con sostanze disinfettanti.

(Foto Kerakoll)

LA FUNZIONE ESTETICA E TECNICA DELLA FUGA TRA PIASTRELLE
La fuga marcata, con larghezza adeguata all’esposizione, alla tipologia ceramica e al formato della piastrella, sottolinea i riquadri e rende meno monotoni i rivestimenti soprattutto se la discontinuità viene riempita con un materiale di sigillatura colorato. Dall’accuratezza del lavoro di sigillatura dipende gran parte del pregio estetico e della durata del piano piastrellato: un riempimento continuo, aumenta la resistenza della finitura di ceramica alle sollecitazioni di esercizio e soprattutto protegge lo strato legante d tra il fondo e le piastrelle dalle infiltrazioni d’acqua rendendo la superficie poco sensibile all’umidità.

 

LE PRESTAZIONI DEL SIGILLANTE CEMENTIZIO
Dopo l’indurimento, la malta cementizia di sigillatura possiede una notevole resistenza all’abrasione, non subisce ritiri dimensionali apprezzabili, non forma cavillature e diventa indifferente al gelo e ai cicli gelo e disgelo, quindi può essere adoperata sia per la posa in interni che in esterni con esposizione alle diverse condizioni atmosferiche. Taluni preparati sono resi molto flessibili mediante particolari additivi e possono essere utilizzati persino su superfici con movimenti differenziali. Una volta indurita la malta non risente del dilavamento dovuto ai lavaggi o dall’immersione perenne come avviene nelle piscine.

LA CLASSIFICAZIONE
Secondo la norma Uni En 13888 le fughe a base cementizia sono indicate con la sigla CG, mentre le varianti reattive sono individuate dalla sigla RG. Per le fughe cementizie la sigla CG è accompagnata dal numero 1 se si tratta di una malta a base di cemento per fughe normali oppure dal numero 2 se il preparato possiede doti migliorate. Per le versioni CG2 a prestazioni migliorate, alla sigla può essere aggiunta l’indicazione A per i tipi ad alta resistenza all’abrasione e l’indicazione W per i formulati con assorbimento d’acqua ridotto. La norma definisce le prestazioni minime richieste per le malte da sigillatura.

L’APPLICAZIONE
Alla stesura della malta, le fughe presenti tra le piastrelle vanno pulite dai residui degli adesivi di posa. Dopo la miscelazione omogenea della malta, l’applicazione avviene trascinando sul piano piastrellato il sigillante con una spatola di gomma dura fatta scorrere in tutte le direzioni e soprattutto in senso diagonale rispetto alle fughe. Durante la stesura, occorre comprimere bene lo stucco nelle fughe per non lasciare cavità e per un perfetto aggrappaggio della malta. La pulizia finale del piano deve essere condotta senza svuotare la fuga insieme all’asportazione del materiale in eccesso.

di Umberto Menicali

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