Ecco la lettera che Giuseppe Freri, presidente di Federcomated, ha inviato oggi a Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio.
Caro Presidente,
ormai gli appelli rivolti al Governo da parte delle piuĢ disparate categorie produttive sono divenuti talmente numerosi da rimanere inascoltati o, peggio ancora, controproducenti verso gli obiettivi che si propongono di raggiungere: percioĢ, da parte mia, nessun appello, ma un allarme.
Le incertezze del decisore politico vengono traslate nella confusione legislativa che esaspera i cittadini e le imprese, spingendoli a comportamenti trasgressivi verso la normativa nazionale e regionale.
E intanto la morsa dellāinsostenibilitaĢ economica spinge le imprese verso lāabisso del fallimento. Se cioĢ accade, si aprono le porte della disobbedienza civile.
La fragilitaĢ del nostro sistema produttivo eĢ sotto gli occhi di tutti e sarebbe ingeneroso ricordarlo a Te, che da sempre sei tra i piuĢ autorevoli sostenitori delle PMI, che rappresentano, come noto, la spina dorsale della struttura economica del nostro Paese.
Nel merito, gli ultimi due decreti, lāuno il DPCM dellā11 Aprile u.s., che proroga il termine della sospensione delle attivitaĢ produttive, lāaltro il DL 8 Aprile 2020 n.23 (c.d. Decreto LiquiditaĢ), senza dimenticare le ordinanze regionali, lasciano nello sconcerto gli operatori economici della nostra filiera, non solo e non tanto percheĢ non si eĢ dato ascolto alle nostre richieste di ripresa delle attivitaĢ, ma anche e soprattutto in quanto si lascia alle banche la valutazione del merito creditizio delle imprese, giaĢ devastate dalla caduta dei ricavi causa Covid-19 ed i cui bilanci sono notoriamente provati da un decennio di crisi economica e finanziaria.
Va altresiĢ osservato che la valutazione bancaria, supportata dalla relativa documentazione, richiede tempi lunghi, incompatibili con lāurgenza di colmare il fabbisogno di liquiditaĢ delle imprese. Tale obiettivo puoĢ essere raggiunto solo se i protocolli di valutazione vengono snelliti al massimo livello possibile e si tenga conto della realtaĢ attuale, eliminando i modelli di rating applicati negli ultimi anni, che hanno penalizzato le PMI, notoriamente sottocapitalizzate.
Eā necessario, percioĢ, riqualificare il rapporto interpersonale banca/impresa per abbassare il rischio di affidare le risorse di tutti a soggetti che operano ai margini della legalitaĢ.
In fin dei conti chi rischia di piuĢ (le banche sono garantite dallo Stato) in questa operazione sono le imprese, che in caso di perdite saranno chiamate a pagare il conto attraverso la fiscalitaĢ generale.
Lāurgenza della rapida erogazione eĢ dettata anche dal problema degli insoluti dei nostri clienti. Le scadenze del mese di marzo hanno registrato un respingimento medio del 25%, ma da unāindagine empirica condotta dalla nostra federazione si prospettano percentuali del 50% alla scadenza di aprile e del 70% alla scadenza di maggio. CioĢ nellāipotesi di scadenza della sospensione dellāattivitaĢ alla data del 3 maggio; in caso di ulteriore proroga tale situazione diverrebbe insostenibile.
Lāallarme eĢ stato alimentato dalle dichiarazioni rilasciate alla stampa dal Presidente dellāassociazione dei costruttori, il quale afferma che, se dovesse permanere la chiusura dei cantieri, le imprese di costruzione non sarebbero in grado di adempiere alle loro obbligazioni.
Non meno devastante risulta quindi la persistente paralisi dellāattivitaĢ di vendita in sede fissa, aggravata dal fatto che talune regioni hanno emanato ordinanze di revoca della sospensione per i piccoli lavori di ristrutturazione e manutenzione (vedi Liguria).
La sovraregolamentazione, oltre ad essere divisiva, alimenta fenomeni di concorrenza sleale non solo tra la GDO e le aziende tradizionali, ma nellāambito di queste ultime, tra chi beneficia della piuĢ favorevole regolamentazione regionale e chi deve attenersi alle piuĢ rigorose disposizioni nazionali.
Si aggiunga che i controlli delle prefetture sono inesistenti e concorrono ad esasperare gli animi dei nostri associati, che ad oggi si sono astenuti dal violare i provvedimenti governativi. Ma la situazione diviene di giorno in giorno piuĢ esplosiva ed incontenibile, in quanto i piuĢ temono di veder disperso il patrimonio aziendale, che rappresenta lāunica fonte di reddito della famiglia.
Una grande organizzazione come Confcommercio non puoĢ non rappresentare con forza al decisore politico i pericoli che scaturiscono da questa grave frattura sociale, che spingeraĢ molti alla trasgressione delle leggi e alla concorrenza sleale.
La filiera delle costruzioni dispone di tutti i requisiti per essere uno dei pilastri del rilancio produttivo del Paese, anche attraverso la sperimentazione di nuovi modelli organizzativi del lavoro e della produzione, a condizione che non sia troppo tardi e che salute e lavoro non siano considerati valori antagonisti, ma due facce della stessa medaglia.
Ti ringrazio dellāattenzione che vorrai riservare alla presente e Ti prego di gradire i miei piuĢ affettuosi saluti.
Il Presidente
Giuseppe Freri