Progetto | Residenza

Francesca Ferlazzo Natoli. Tra l’industrial e l’etnico

In un ex opificio sui Navigli un appartamento su due livelli ricerca l’equilibrio tra il fascino dell’eclettismo e un look contemporaneo
La zona living è quella che ha subito la principale trasformazione (foto di Sergio de Riccardis)

La zona Navigli a Milano è sinonimo di case di ringhiera, ma non solo. In un ex opificio convertito in complesso residenziale nel 2011, una porzione indipendente di 250 metri quadri distribuiti su tre livelli viene ristrutturata, a firma dell’architetta Francesca Ferlazzo Natoli, per far fronte alle esigenze dei nuovi proprietari.

L’ex opificio convertito in residenza è frutto di un recupero di una decina di anni fa (foto di Sergio de Riccardis)

Una famiglia composta da genitori e due figli adolescenti, che tra le priorità hanno una zona living spaziosa, una cucina abitabile e tre camere con i rispettivi bagni. Ma anche quella di integrare, all’interno di un contenitore caldo e accogliente ma contemporaneo, arredi e oggetti raccolti durante i numerosi viaggi.

Un’abitazione, dunque, che possa contenere e mettere in mostra con un certo criterio stilistico l’eredità di una vita vissuta a contatto con culture lontane e molto diverse tra loro, ricercando un filo conduttore che conferisca un look contemporaneo all’eclettismo di partenza.

L’appartamento di 250 metri quadri è suddiviso su due livelli, con un terzo al piano terra da cui si accede all’unità immobiliare, con la zona lavanderia e il posto auto. Esposto su tre lati e con un’ampia terrazza abitabile, il primo piano era originariamente suddiviso in tre ambienti separati, con la scala di collegamento poco illuminata.

Il parquet in massello di rovere a listoni di diversa larghezza è levigato a mano, mentre i solai in legno non sono stati interessati dai lavori di ristrutturazione (foto di Sergio de Riccardis)

Il progetto elimina i tramezzi, il disimpegno, il camino che separa la zona giorno in due ambienti e libera la scala su un lato, inglobandola di fatto nel living. In questo modo si raggiunge l’obiettivo di un’unico spazio con tavolo e divani di forma regolare, arioso, illuminato dalle ampie finestrature su due lati.

In cucina il piano di lavoro è in porfido bocciardato, spessore 6 centimetri (foto di Sergio de Riccardis)

La cucina è collocata in posizione prospiciente al soggiorno e, nonostante le dimensioni ridotte, viene ricavata un’isola centrale per la consumazione di pasti e la preparazione dei cibi su esplicita richiesta dei proprietari.

Le pareti color sabbia sono in calce colorata in pasta color sabbia (foto di Sergio de Riccardis)

Al piano superiore l’architetto è intervenuto essenzialmente nel disegno degli arredi su misura, necessari per sfruttare al meglio il sottotetto.

Al piano superiore i proprietari hanno optato per il bianco e l’azzurro carta da zucchero (foto di Sergio de Riccardis)

La scala che porta alla quota superiore è liberata dal tramezzo che la privava della luce naturale, mentre viene aperta una feritoia strombata per illuminare la rampa che scende alla quota inferiore.

Il bagno, con il piatto doccia in agglomerato di quarzo realizzato su misura (foto di Sergio de Riccardis)

Privo di opere strutturali, il progetto si concentra, oltre che sulla ridistribuzione della zona giorno, sui rivestimenti orizzontali e verticali del primo livello.

Viene scelto un parquet massello lavorato a mano in quercia, posato con listoni di diversa larghezza e chiodi e farfalle a spessore.

Sulle pareti viene stesa una calce colorata in pasta in una tonalità sabbia.

Il bagno, rivestito con ceramica, è dotato di un piatto doccia in polvere di quarzo realizzato ad hoc il cui colore riprende quello delle piastrelle del pavimento.

Progettate ad hoc la libreria in ferro e legno e le ante scorrevoli in ferro crudo verniciato che si aprono su cucina e camera (foto di Sergio de Riccardis)

Su disegno anche le porte scorrevoli in ferro crudo realizzate per la cucina e per il disimpegno che conduce alla terza camera da letto e al bagno per gli ospiti, che insieme alla libreria danno un tocco industriale all’insieme.

la filiera delle professioni

Il produttore
Innovazione su misura

Fabio Moretti

Il piatto doccia in agglomerato di quarzo impiegato nel bagno rifatto dell’appartamento è firmato PolyDesign, un brand italiano che nasce da un’idea imprenditoriale estremamente dinamica e innovativa, quella di Fabio Moretti, che insieme al socio Tiberio Cassani produce e commercializza piatti doccia, top bagno, lavabi integrati, lavabi d’appoggio e lastre da rivestimento che hanno come punto di forza una grande flessibilità. Il prodotto finale, infatti, viene realizzato completamente su misura con differenti estetiche superficiali e di colore, cosa che consente di soddisfare in tempi veloci e a costi contenuti qualsiasi genere di richiesta di dimensione, forma e finitura. Due le collezioni, TotalChrome e Chromèlite, adattabili a qualsiasi progetto architettonico oltre che personalizzabili. Altra caratteristica dei prodotti firmati PolyDesign è la provenienza 100% Made in Italy delle materie prime utilizzate per la loro produzione. I piatti doccia TotalChrome sono composti da un agglomerato di quarzo e resine, miscelato con innovativi pigmenti ossidi. La speciale produzione ‘in massa’ del prodotto e la completa assenza di colorazioni a gelcoat superficiali rendono il manufatto molto più resistente all’abrasione superficiale, rispetto ad altri supporti con simili caratteristiche. Fabio Moretti, Contitolare di Polydesign

Il distributore
Professionisti del termosanitario

Carmine Tranchini

CT Consulting è la rivendita milanese che ha fornito alcuni dei prodotti impiegati nel progetto. Carmine Tranchini, l’amministratore della società, ha collaborato fianco a fianco con la progettista: «Uno dei nostri punti di forza è quello di consigliare e accompagnare tanto il progettista come il cliente finale nella scelta del prodotto più adeguato a una determinata situazione, con un’assistenza anche in cantiere se necessario. In questo caso, date le dimensioni irregolari del vano doccia, abbiamo proposto un marchio brevettato di alta qualità che si presta perfettamente a una situazione come questa». E proprio il servizio di consulenza, assistenza pre e post vendita e l’affiancamento di progettisti e utenti privati rappresentano il plus di questa realtà. Aperto nel 2016 con uno showroom nella “zona bagno” di Milano che ospita i principali brand del settore, il punto vendita CT Consulting è il frutto dell’esperienza trentennale maturata da Carmine Tranchini nel ramo termosanitario. La passione e la conoscenza del mercato maturata in tutti questi anni hanno permesso a CT Consulting di crescere e affermarsi come importante realtà del settore termosanitario. Carmine Tranchini, Amministratore di CT Consulting

L’imprenditore edile
Adattarsi al mercato con una marcia in più

Giovanni Alaimo

Green Tec si è occupata dei lavori edili e impiantistici dell’alloggio sui Navigli. Giovanni Alaimo è il titolare di questa impresa con sede a Nerviano (Mi), che con una decina di dipendenti ha un raggio d’azione che spazia dal milanese al varesotto al comasco. Nata dall’evoluzione di una società precedente specializzata in edilizia leggera, e forte di un’esperienza pluridecennale, Green Tec si propone sul mercato dal 2019 come impresa “chiavi in mano” con un’impostazione che predilige un approccio più “verde” possibile. «Ai clienti, professionisti e finali, cerchiamo di proporre il mattone con la tecnologia più avanzata, l’intonaco più innovativo, l’impianto più tecnologico» commenta Alaimo. La società si occupa di ristrutturazioni, ma anche di costruzioni ex novo, nell’ambito residenziale, terziario e industria, e opera anche per conto terzi. Giovanni Alaimo, Titolare di Green Tec