Fondo di garanzia deve restare alle pmi

eurosAl 31 ottobre 2015 sono 626 le startup innovative destinatarie di finanziamenti bancari facilitati dall’intervento del Fondo di garanzia per le pmi, per un totale di 255.028.269 euro (di cui l’importo garantito è pari a 200.121.579 euro), con una media di 277.809 euro a prestito per un totale di 918 operazioni (alcune startup hanno ricevuto più di un prestito). Rispetto ai dati rilevati il 31 agosto 2015 si registra un cospicuo incremento in termini di startup beneficiarie dello strumento (+116), di totale cumulativo erogato (+38,13 milioni), di importo garantito (+29,51milioni) e di operazioni totali effettuate (+185). In leggera diminuzione l’entità del prestito medio (-18.100 euro) e la durata media dei prestiti (-1 mese), attualmente pari a 55 mesi. A fronte di questi risultati fa discutere la proposta di emendamento che, innalzando la soglia massima garantita per singola impresa da 2,5 a 5 milioni di euro, mira a estendere l’accesso al Fondo di garanzia per le pmi anche a operazioni di grande importo. Rete Imprese Italia ha espresso la sua più ferma contrarietà a questa ipotesi che andrebbe a snaturare ulteriormente la funzione del Fondo pubblico di garanzia che nasce con la finalità di sostenere le micro, piccole e medie imprese con difficoltà di accesso al credito e provocherebbe un rapido esaurimento delle risorse a disposizione del Fondo. Secondo l’associazione, la modifica che si vuole introdurre va nella direzione opposta rispetto a un utilizzo efficace ed efficiente delle risorse pubbliche e avrebbe l’effetto di concentrarne l’utilizzo, e il rischio finanziario collegato, su operazioni di grande importo per imprese di dimensioni tali da avere accesso diretto al mercato del credito. Ciò, soprattutto, in una fase in cui è invece più che mai necessario ritornare ai principi ispiratori dello strumento pubblico di garanzia, supportando le esigenze di accesso al credito delle micro, piccole e medie imprese, per le quali persistono maggiori difficoltà nell’accesso al credito in questa fase di riavvio della crescita economica.