Fluidità autolivellante

Le malte ad alta fluidità che possiedono un forte potere di autolivellamento, per l’impiego nella finitura dei massetti di pavimentazione o per la costruzione dell’intero fondo di supporto dello strato di calpestio.

 

(foto Mapei)

Uno dei sottosistemi edilizi più sollecitati è la pavimentazione che per ogni destinazione d’uso, residenziale, terziario, settore commerciale e industriale, viene rivestita con materiali scelti in base alle specifiche esigenze: ceramica, marmo, ricomposti a base di resine, parquet di legno, gomme, vinilici o tessili. Ogni tipologia di finitura richiede un fondo di posa eseguito a regola d’arte, stabile, senza variazioni dimensionali o deformazioni, che assicuri la giusta resistenza ai carichi di esercizio ed eviti distacchi o rotture lungo il piano di transito del pavimento. Il massetto di posa deve essere planare e livellato considerato che alcuni degli errori più comuni nella costruzione dei pavimenti derivano dalle irregolarità presenti sul piano grezzo. Inoltre è raro che il piano libero del massetto di supporto venga eseguito esattamente alla quota di progetto e quindi il posatore deve procedere all’esecuzione di un ulteriore strato prima di potere condurre le operazioni di finitura del pavimento al livello richiesto.  Le malte autolivellanti impiegate per risolvere la planarità dei massetti non richiedono lunghe operazioni per la stesura e la lisciatura in quanto, una volta applicati sul fondo, sono tanto fluide da disporsi perfettamente in orizzontale senza conservarele tracce delle spatole o degli altri attrezzi che vengono impiegati per fare scorrere velocemente la malta in ogni direzione nell’ambiente di utilizzo. La loro superficie non viene alterata neppure dalle impronte degli applicatori che, sempre nell’arco del periodo di durata dell’impasto, possono calpestare la malta per raggiungere tutti i punti del locale solo calzando normali stivali di gomma.
Le rasature autolivellanti
Le malte autolivellanti per la rasatura sono confezionate con cementi di alta qualità e con sabbie silicee a granulometria selezionata secondo una precisa curva di riferimento per ottenere le migliori caratteristiche tecniche dopo l’indurimento. A questi componenti di base vengono aggiunti resine e additivi speciali che producono le doti adesive tipiche degli autolivellanti e aumentano la lavorabilità, la scorrevolezza e la fluidità dell’impasto anche se viene preparato con un basso tenore d’acqua come è previsto per tutti i formulati appartenenti alla categoria. La preparazione avviene con attrezzature normali solo aggiungendo alla polvere la giusta quantità d’acqua di impasto che in genere si attesta intorno al 25 % sul peso del preparato.

(foto Torggler)

Difetti o eccessi di acqua rispetto a quanto indicato nelle schede tecniche di accompagnamento fornite dal produttore possono portare a uno scarso livellamento e a una idratazione incompleta del legante oppure ad allungare in maniera non controllabile i tempi di indurimento dello strato. Per applicazioni in spessori superiori a quelli considerati ottimali per il tipo di prodotto, può essere aggiunta durante la preparazione una percentuale di sabbia, più o meno grossolana, ma sempre ben classata in tutte le frazioni granulometriche, da valutare di volta in volta sulla base delle specifiche esigenze. Questa aggiunta limita il potere autolivellante della malta così come l’eventuale addizione di resine elastomeriche in dispersione che, pur aumentando adesività e resistenza alla flessione dello strato, diminuiscono la scorrevolezza dell’impasto e la sua capacità di eliminare i segni dell’applicazione.
I massetti autolivellanti
Altre tipologie di prodotti autolivellanti vengono impiegate a strato di spessore consistente, non per eseguire rasature, ma per realizzare i fondi di posa di piastrelle, legno, resilienti o tessili. Si tratta per lo più di composti per applicazioni all’interno e a base di anidrite che viene premiscelata con sabbie a granulometria controllata e con additivi specifici per ottimizzare le doti autolivellanti e rendere più facile la posa in opera.

(foto Weber)

Talune versioni di massetti autolivellanti, adatte agli interni e agli esterni, sono composte con leganti cementizi, asciugano e induriscono in tempi molto brevi e vengono additivate con fibre di rinforzo che in fase di indurimento impediscono la formazione, lungo la superficie dello strato, di fessure e crepe dovute al ritiro plastico. I massetti, dopo essere stati impastati con una giusta quantità di acqua pulita, vengono stesi con le usuali tecniche manuali oppure con sistemi meccanici. Dopo avere steso in maniera uniforme l’impasto questo si autolivella facendo scomparire tutte le tracce del calpestio o della spatolatura. Per fare fuoriuscire eventuali bolle d’aria si utilizza sempre lo spazzolone impiegato anche per distendere l’impasto. Per facilitare la posa i massetti di anidrite allo stato di polvere secca sono spesso disponibili in silo, con una pompante installata alla base, che viene montato direttamente sul cantiere vicino al punto di impiego. I massetti autolivellanti sono quasi sempre applicati su strato di desolidarizzazione, composto da più teli di polietilene accostati a sormonto sul piano di posa, e lasciando un giunto di ampiezza adeguata lungo tutto il perimetro del locale in corrispondenza delle strutture in elevazione.

 

I moderni sistemi di posa
Le moderne tecniche di posa per i materiali da pavimentazione prevedono l’uso di adesivi appositamente formulati in base alla natura del rivestimento e alle condizioni di impiego  previste. Una cattiva esecuzione della levigatura del fondo di posa non sempre può essere compensata con lo spessore dello strato legante composto dagli adesivi e quindi prima della posa della finitura devono essere utilizzate apposite malte rasanti preconfezionate e additivate con speciali formulati per assicurare adesione al supporto, creare un piano orizzontale perfetto e assicurare un completo aggancio agli adesivi utilizzati nella posa.

(foto Cercol)

Il campo di applicazione
I rasanti con caratteristiche autolivellanti possono essere impiegati tanto in strato sottile per annullare eventuali leggere asperità o irregolarità quanto per poter raggiungere con rapidità la quota di progetto nel piano di posa anche impiegando un’unica passata di forte consistenza o lavorando per più passate sovrapposte in successione con la tecnica del fresco su fresco. Oltre ai rasanti impiegati per eliminare piccoli dislivelli, sul mercato sono disponibili massetti autolivellanti da stendere in un’unica fase a forte spessore per realizzare l’intero supporto di posa della pavimentazione.

I vantaggi
I formulati autolivellanti sono preconfezionati e rendono più veloce il lavoro sul cantiere in quanto eliminano molte delle operazioni più lunghe e delicate, cioè la perfetta stesura in orizzontale fino alla giusta quota e la frattazzatura del piano, lasciando all’operatore solo compiti di controllo sulle procedure al momento della preparazione e dell’applicazione. Per le loro caratteristiche di adesione, i preparati possono essere impiegati nella costruzione di pavimenti nuovi e nella ristrutturazione quando è indispensabile il rifacimento delle finiture su pavimenti preesistenti senza eseguire demolizioni.

Le varianti
Sul mercato sono presenti due tipi di malte autolivellanti: la versione a presa e indurimento normale e la versione rapida con formulati che legano con prontezza l’acqua di impasto e asciugano in poche ore pur con elevate prestazioni tecniche e permettendo in tempi brevi anche la posa di materiali da rivestimento sensibili all’umidità come il legno, i marmi macchiabili o i resilienti. Questa seconda versione fa parte di sistemi rapidi per la posa che prevedono l’impiego di massetti premiscelati e di adesivi con caratteristiche di rapido indurimento per consentire la messa in esercizio delle pavimentazioni nell’arco di pochi giorni.

di Umberto Menicali

 

Leggi il parere dei produttori

Adesital

Cercol

Mapei

Sika

Torggler

Weber