FederlegnoArredo. Riapriamo il Made in Italy, dobbiamo ripartire

FederlegnoArredo, la Federazione che rappresenta la filiera del legno-arredo lancia un appello affinché, salvaguardando la sicurezza dei lavoratori, non si comprometta ancora di più la sopravvivenza di un’eccellenza del nostro Paese.

  1. Programmare e ufficializzare la data di riapertura dell’intera filiera Legno-Arredo con tutti i suoi codici Ateco, settore strategico con forte vocazione all’export e riconosciuto come eccellenza del Made in Italy dal mercato internazionale, in cui creatività e innovazione si coniugano a qualità e cura artigianale, per evitare di prolungare il blocco produttivo, logistico e commerciale. Ed evitare di perdere ordini e relazioni internazionali che rischiano di favorire, irrimediabilmente, concorrenti di altri paesi attualmente aperti come Germania e Francia.
  2. C’è già un protocollo, le nostre fabbriche sono sicure: le aziende della filiera Legno-Arredo sono già attrezzate con rigorosi strumenti e protocolli di sicurezza che assicurano adeguati livelli di protezione e contenimento del contagio, nel totale rispetto del “Protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” in vigore dal 14 marzo e sono, ad oggi, ben più sicure di altri luoghi dove le attività sono consentite, anche grazie allo specifico modello di ciclo produttivo, che necessita di vaste superfici.
  3. Continueremo lo Smart working per aumentare il grado di sicurezza e in attesa di una graduale ripresa e integrazione delle attività non strettamente “produttive”, ma essenziali per l’intero processo e successo aziendale come creatività e progettazione, ricerca e innovazione, comunicazione e marketing, commerciali, vendite e acquisti, continueremo ad esprimere al meglio le nostre potenzialità con l’integrazione e il perfezionamento dei processi di lavoro on line.
  4. Ed è fondamentale riaprire anche i punti vendita di mobili e arredamento, arredamento ufficio, illuminazione, schermature solari, arredo-accessori bagno, infissi, legname, pannelli, nel pieno rispetto delle regole di sicurezza e prevenzione igienica, chiare e univoche, per rivenditori, installatori, collaboratori e clienti, ipotizzando anche incontri con orari di apertura ridotti e controllo degli accessi all’area di vendita/progettazione, solo su appuntamento.
  5. Vanno fatte ripartire le attività dei magazzini e della logistica, per consentire il magazzinaggio di tutto quel materiale attualmente in transito da paesi per i quali non è stato possibile prevedere il fermo delle spedizioni, prodotti legati a stagionalità per tipologia ed essenza che non li rendono reperibili in qualsiasi periodo dell’anno; o per il materiale stoccato presso aree di supporto dei vari vettori nazionali e internazionali. È fondamentale per consentire la rapida ripartenza di tutta la filiera.
  6. Riapertura dei cantieri edili che come filiera è la più distribuita all’interno del nostro paese, garantendo tutta la sicurezza sanitaria. Questa prima fase potrebbe consentire lo smaltimento del carico di lavoro dei cantieri sospesi e inevasi già previsti, favorendo una ripresa fluida e graduale delle attività in piena sicurezza, dando la possibilità di ricominciare a generare flussi finanziari positivi.
  7. Saremo correttissimi nel rispetto degli impegni assunti verso i fornitori: massima serietà da parte delle aziende nel rispettare i pagamenti verso i propri fornitori nei limiti delle risorse disponibili com’è stato fatto per le scadenze di fine marzo; mantenere fede ai propri impegni in questi momenti è una priorità delle aziende per far sì che non si inneschino pericolose speculazioni e non vi siano black-out di liquidità che rischierebbero di innescare un effetto domino che avrebbe i suoi effetti negativi sulle aziende di tutti i settori.
  8. Disponibilità a collaborare con le istituzioni, creando dei tavoli di confronto per la progettazione e sperimentazione di strumenti e applicazioni tecnologiche che possano mappare e contenere al meglio il diffondersi del virus, nell’attesa che vengano validati studi scientifici/epidemiologici e relative applicazioni che possano consentire, attraverso un protocollo avanzato, di rilevare con certezza nelle persone la positività o l’immunità al virus.