Federcostruzioni con Ance e Assobim. Il punto sulla digitalizzazione degli appalti pubblici

L’innovazione digitale è una priorità per la federazione delle costruzioni, che dedicherà all’argomento un convegno focalizzato sulle relazioni con il nuovo Codice dei contratti, con prestigiosi partecipanti e importanti contributi tecnici

Da anni Federcostruzioni è fra le realtà italiane più attive nella promozione dell’innovazione digitale per il settore edile, e collabora a numerosi progetti europei come DigiPlace, Metabuilding, Metabuilding Labs e Nebula, promossi in ambito Ectp (European Construction Technology Platform).

L’ultimo successo è Dihcube (Digital Italian Hub for ConstrUction and Built Environment), progetto vincitore del bando europeo con preselezione nazionale per la creazione di una rete di 200 Edih (European Digital Innovation Hub) in tutti gli stati Ue, in grado di aiutare concretamente le Pmi a comprendere e a cogliere le grandi opportunità della digitalizzazione.

Dihcube sarà fra i casi di studio del convegno “Digitalizzazione dell’ambiente costruito: la strada tracciata dal nuovo codice dei contratti”, che metterà a confronto importanti esponenti del mondo dell’edilizia, della pubblica amministrazione, della politica e dell’università sul delicato tema della digitalizzazione degli appalti.

Il convegno si terrà a Milano il 6 febbraio 2023, alle ore 10:30 presso la sede di Ance Lombardia (via Carducci, 18)
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Dopo i saluti di Tiziano Pavoni (Presidente Ance Lombardia) e Paola Marone (Presidente Federcostruzioni), le relazioni tecniche saranno illustrate a cura di:
Adriano Compagnone (Presidente Assobim, componente Cda Federcostruzioni);
Angelo Luigi Camillo Ciribini (Professore Ordinario di Produzione Edilizia, Università degli Studi di Brescia);
Marzia Bolpagni (Commissione di Standardizzazione e Modellazione del gruppo europeo di computazione per le costruzioni EC3).

Parteciperanno alla successiva tavola rotonda:
Pietro Baratono (Presidente seconda sezione Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici);
Massimo Deldossi (Vicepresidente Ance Nazionale);
Emanuele Ferrarolo (Presidente Ance Liguria ,Vicepresidente Federcostruzioni);
Franco Villani (Presidente Bticino Spa, Vicepresidente Federcostruzioni);
Braccio Oddi Baglioni (Past President Oice, Vicepresidente Federcostruzioni);
Alberto Montanini (Vicepresidente Anima, Vicepresidente Federcostruzioni).

Le conclusioni saranno affidate al sen. Alessandro Morellli (Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri).

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Tiziano Pavoni

«Quando si mette mano a una norma centrale come quella del Codice dei contratti è opportuno che vengano inseriti elementi di innovazione così come avvenuto con la precedente modifica del Codice, con l’individuazione degli step per la graduale entrata in vigore del BIM negli Appalti pubblici, così anche questo nuovo Codice deve essere occasione per spingere il settore ulteriormente nella direzione della digitalizzazione. Crediamo infatti che questo tipo di innovazione favorisca una maggiore trasparenza nella progettazione e nella realizzazione delle Opere pubbliche, nonché occasione di reale semplificazione. In questa direzione vanno le prime novità emerse dalla bozza del Codice, in relazione alla digitalizzazione del ciclo di vita dei Contratti e dell’ulteriore step al 2025 fissato per il BIM. Da ultimo, non dimentichiamo che ciò che la norma individua per il mercato pubblico rappresenta, poi, un punto di riferimento anche per il mercato privato».
TIZIANO PAVONI
Presidente Ance Lombardia

 

Paola Marone

«Il convegno “Digitalizzazione dell’ambiente costruito: la strada tracciata dal nuovo codice dei contratti” si pone l’obiettivo di esplorare e approfondire l’impatto della digitalizzazione sull’ambiente costruito alla luce del nuovo codice dei contratti.
Verranno discussi i benefici dell’utilizzo di tecnologie digitali nella progettazione, costruzione e gestione degli edifici, nonché le sfide e le opportunità per l’industria edilizia e i professionisti del settore.
Il convegno sarà un’occasione per i partecipanti di conoscere le ultime tendenze e best practice nel campo della digitalizzazione dell’ambiente costruito».
PAOLA MARONE
Presidente Federcostruzioni

 

«Il Building Information Modelling (Bim) è al centro della trasformazione digitale del settore delle costruzionie dell’ambiente edificato. L’adozione di questa innovativa metodologia rappresenta un passaggio strategico del percorso verso la digitalizzazione del comparto e Assobim, fin dalla sua fondazione, svolge una costante attività di promozione e divulgazione del Bim presso un pubblico in costante crescita, sottolineandone i vantaggi e le opportunità. Il percorso didigitalizzazione dell’edilizia ha subito un’accelerazione negli ultimi mesi anche grazie agli incentivi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e alla graduale introduzione dell’obbligatorietà del Bim negli appalti pubblici. Il percorso è tracciato, lo conferma anche il testo del nuovo Codice dei Contratti, recentemente approvato dal Governo, in cui non si fanno passi indietro. L’evoluzione tecnologica dell’intera filiera è alla base di prospettive di sviluppo positive in Italia e Assobim ribadisce il suo impegno per favorire la transizione verso una piena digitalizzazione del settore»
ADRIANO CASTAGNONE
Presidente Assobim

Hub digitale per l’innovazione delle costruzioni 

Dodici partner italiani partecipanti al progetto Dihcube, fra cui Ance e Federcostruzioni, si sono aggiudicati nel giugno 2022 la gara europea per costituire l’European Digital Innovation Hub (Edih). Nel quadro del Digital Europe Programme, Edih supporterà imprese e pubbliche amministrazioni italiane ed europee nelle attività di formazione e nell’accesso a investimenti per l’innovazione, con strutture tecniche avanzate per la fase di “Test Before Invest”.

Dihcube riunisce in un unico hub i principali attori dell’innovazione digitale per le costruzioni e l’ambiente costruito e le migliori competenze in Italia, per fornire una serie completa di servizi per migliorare digitalizzazione delle Pmi e del settore pubblico, per rafforzare la competitività complessiva e aumentarne la sostenibilità.

L’organizzazione di una struttura territoriale di supporto articolata in macroaree (Nord, Centro e Sud), con referente per le pubbliche amministrazioni, e l’attivazione dei servizi di Dihcube sono fra le attività nelle quali Federcostruzioni svolgerà un ruolo centrale.

Inserito in un network coordinato a livello comunitario, il progetto si propone di offrire un’amplissima possibilità di esplorare soluzioni Industria 4.0, in modo capillare e a valenza europea, superando barriere culturali e geografiche. Si tratta perciò di una grandissima opportunità per la competitività e lo sviluppo del comparto delle costruzioni e del paese in generale, anche per la crescita del Sud e delle aree mediterranee.

Oltre ad Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili), in veste di ente coordinatore, e a Federcostruzioni, il progetto Dihcube coinvolge:
– Stress (Sviluppo Tecnologie e Ricerca per l’Edilizia Sismicamente Sicura ed ecosostenibile Scarl;
– Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche);
– Università Politecnica delle Marche;
– Politecnico di Milano;
– Stam Srl;
– Officine Innovazione Srl (Deloitte);
– Smile-Dih;
– Università degli Studi di Brescia;
– Università degli Studi di Napoli Federico II;
– Ente Nazionale per il Microcredito.

«Dihcube offre l’opportunità di realizzare concretamente quanto sviluppato nel corso dei precedenti progetti europei – ha sottolineato Paola Marone -, adempiendo a una missione centrale per Federcostruzioni: far conoscere agli operatori le innovazioni digitali per la filiera delle costruzioni e i relativi benefici, in termini di maggiore efficienza, efficacia, sicurezza, riduzione dei costi di costruzione e gestione, sostenibilità ambientale ed efficienza energetica. L’auspicio è che i servizi di Dihcube abbiano ricadute positive sull’efficientamento dei cantieri promossi dai bonus edilizi e previsti dal Pnrr. Le pubbliche amministrazioni che operano nel settore delle costruzioni troveranno in Dihcube un partner utile a ottenere le competenze necessarie per la migliore gestione degli appalti digitali e per adottare efficacemente l’innovazione digitale».