Federcostruzioni. Al Saie 2018, Federica Brancaccio strappa un “sì certo” al ministro Toninelli

Durante l’incontro “Nasce la piattaforma digitale europea delle costruzioni: come l’innovazione cambia il mercato“, organizzato da Federcostruzioni (a cui è federata anche Federrcomated)per il 19 ottobre a Bologna, presso la Piazza delle eccellenze di Saie 2018, è stato presentato il Rapporto sull’innovazione di Federcostruzioni commissionato dalla federazione a Cresme, il cui ad, Lorenzo Bellicini, ha sottolineato quanto sia importante, ora più che mai che la filiera si trasformi da competitiva a collaborativa.

Lorenzo Bellicini, ad Cresme

Dell’esigenza di un’agenda nazionale ed europea per la digitalizzazione delle costruzioni ha invece parlato il direttore di Federcostruzioni, Luigi Perissich, mentre Pietro Baratono del Mit ha spiegato come la piattaforma digitale potrà cambiare gli appalti pubblici.

Pietro Baratono, Mit

L’intervento che ha preceduto la tavola rotonda prevista è stato quello di Angelo Ciribini, docente all’Università di Brescia e membro, con Baratono, dell’Eu Bim Task Group, che ha illustrato la situazione della digitalizzazione delle costruzioni nei principali paesi europei.

Angelo Ciribini, Università di Brescia

Durante la tavola rotonda che ha seguito le relazioni tecniche, il ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli ha dichiarato il massimo impegno suo personale e da parte del governo per mettere in campo tutto ciò che serve al rilancio del settore dell’edilizia.

da sinistra: Francesco Ruperto, Cde & Bim Manager, Giovanni Cardinale, vice presidente Cni, Pietro Torretta, presidente Uni, Danilo Toninelli, ministro delle infrastrutture, Federica Brancaccio, presidente Federcostruzioni, Luigi Di Carlantonio, presidente Andil e Gianluca Semprini, giornalista

E quando il giornalista Gianluca Semprini ha fatto cenno ai tagli dei finanziamenti per Industria 4.0, il ministro ha assicurato «non toglieremo niente a settori strategici come questo, anche perché sono quelli a moltiplicatore maggiore, quindi sarebbe una follia farlo». Per ciò che riguarda il codice degli appalti il ministro ha dichiarato di essere rincuorato dal fatto che la cabina di regia del codice degli appalti «non sia del Ministero che ne è naturalmente principalmente coinvolto, ma sia di Palazzo Chigi. Questa cabina di regia, in cui c’è il presidente del consiglio, il sottoscritto, i tecnici, già nelle prossime settimane darà i primi risultati. Se questo codice degli appalti è un fallimento, se ha creato una ulteriore stratificazione normativa con la parte anche della giurisprudenza con le interpretazioni dei pareri…, questa complessità giuridica la cancelleremo nelle prossime settimane, ma non cancelleremo la legalità. Perché fare impresa, sbloccare investimenti e semplificare le procedure di appalto non significa farlo nell’illegalità. Basta aumentare, e ci sono anche le tecnologie per farlo, le soglie di trasparenza».

Sul finire dell’incontro la presidente di Federcostruzioni, Federica Brancaccio, rivolgendosi a Toninelli ha detto: «Vorrei strapparle una promessa, davvero meriteremmo una road map e al centro una politica industriale e anche una politica sulla digitalizzazione e sull’accompagnamento del nostro paese a questa transizione. Noi siamo filiera delle costruzioni e probabilmente ci dovrà essere un tavolo infra-ministeriale, perché la filiera delle costruzioni è qualcosa di ampio, e vorrei veramente che lei ci ritenesse interlocutori per un Italia che cresce in maniera serie e consapevole. La ringrazio».

E Toninelli ha risposto: «Io ringrazio lei, presidente, io faccio parte di una forza politica che lavora sul digitale, nasce dal digitale, che è uno strumento che permette di accelerare il flusso di informazione e risparmiare molte risorse economiche, quindi mai come prima c’è un interesse alla parte digitale negli ambiti dell’edilizia. Questa non è una promessa, ma credo che sia una necessità di intervenire per ampliare il bim e fare che il bim sia già un tavolo aperto.  Ed ha anche davanti una persona che dopo 5 anni in parlamento, all’opposizione, ha interiorizzato il fatto che le leggi più sbagliate sono quelle prese senza interessare, ma soprattutto, senza ascoltare gli interlocutori – principalmente voi in questo ambito – che operano in quel settore, perché farlo significa sentirsi presuntuosi e certamente commettere degli errori. Perché quando si interviene in ambiti così importanti anche una semplice imperfezione può bloccare un intero meccanismo. Quindi ci sarà un tavolo tecnico – ovviamente, ci siamo già portati avanti, per la visione, perché è snostro compito avere una visione a medio-lungo termine) – tavolo di ascolto, un tavolo necessario per chiudere il cerchio e completare i lavori. Quindi è un si certo!»