Federcomated. G. Freri: Il momento magico dell’edilizia, nonostante tutto

Giuseppe Freri, presidente di Federcomated (foto Il Commercio Edile)

Tutti gli indicatori economici e gli studi più autorevoli confermano i dati che già conoscevamo: In Italia l’edilizia sta attraversando un vero e proprio periodo di euforia. L’anno scorso è stato splendido specie per i distributori di materiali edili più strutturati che, grazie ai numerosi incentivi fiscali e ai meccanismi introdotti per fronteggiare la flessione economica indotta dalla pandemia, hanno incrementato i fatturati con doppia cifra percentuale.

La stabilità delle agevolazioni nei prossimi anni, e il fermento creatosi nell’opinione pubblica circa le opportunità offerte dai bonus, permetterà alle nostre aziende di godere di questa spinta propulsiva anche nell’anno in corso e, con ogni probabilità, pure in quelli successivi. Dobbiamo infatti considerare che le famiglie italiane sono particolarmente virtuose sotto il profilo del risparmio e che l’entità dei depositi bancari è ulteriormente aumentata rispetto al periodo pre-pandemia.

Considerando il notevole incremento dei prezzi dei combustibili fossili, è ragionevole ipotizzare che una parte di questa ricchezza sarà prima o poi riversata nel miglioramento dell’efficienza energetica, della salubrità, del comfort e delle dotazioni tecnologiche degli edifici, e non solo di quelli residenziali. Gli italiani continuano a considerare il “mattone” una delle migliori forme d’investimento, perciò realizzare un intervento di ristrutturazione o riqualificazione rimane l’unica modalità efficace per mantenere, se non addirittura aumentare, il valore economico degli edifici.

Ecco le riflessioni di Giuseppe Freri, presidente di Federcomated, l’associazione politico-sindacale che, facendo capo a Confcommercio rappresenta gli imprenditori della distribuzione di materiali e finiture per l’edilizia.

I frutti della concretezza 

«Sosteniamo da sempre e con forza la centralità della distribuzione dei materiali edili rispetto all’intera filiera: senza i materiali e i servizi non c’è edilizia. Durante la prima fase della pandemia le nostre aziende hanno messo a frutto il rallentamento dell’attività per consolidare e migliorare la propria competitività, rinnovando gli spazi espositivi e di lavoro, investendo nella digitalizzazione e nella presenza online, puntando alla formazione professionale dei collaboratori, acquisendo di nuovi punti vendita e stringendo nuovi accordi di collaborazione.

Si tratta di elementi strutturali e organizzativi fondamentali per fronteggiare le sfide del mercato contemporaneo, prima fra tutte quella rappresentata dal Superbonus 110%. Grazie agli sforzi non indifferenti compiuti in uno dei periodi più difficili per l’intero settore, oggi i distributori possono fornire ai propri clienti prodotti e tecnologie all’avanguardia, in grado di soddisfare un amplissimo spettro di soluzioni e problematiche costruttive, oltre a servizi e consulenze più completi ed evoluti che aiutano imprese, professionisti e committenti a raggiungere i propri obiettivi.

Questa concretezza – che ha sempre orientato le nostre azioni e che, a maggior ragione, continuerà a guidarci anche in questa fase di espansione del mercato – non solo porta oggi i risultati e i benefici attesi dai nostri imprenditori, ma ci consente anche di offrire un valore aggiunto ancora più significativo per l’attività dei clienti, a vantaggio della capacità dell’intera filiera di rispondere in modo efficiente ed efficace alla domanda miglioramento della qualità delle costruzioni che proviene dal mercato. Tutto questo dev’essere motivo di orgoglio per i distributori italiani».

Cessione dei crediti senza restrizioni 

«Le buone prospettive consentono all’intera categoria di guardare con fiducia al futuro prossimo, nonostante le giuste perplessità legate ad esempio alla troppa burocrazia che limita molte opportunità, ai problemi di approvvigionamento dei prodotti edili, alla crescita del costo delle materie prime e dell’energia, all’accesso al credito da parte delle imprese. Non è questo il momento di fermarci, piuttosto dobbiamo continuare a seguire con rinnovato impegno la strada che abbiamo intrapreso, forti dei risultati raggiunti.

Di concerto con Confcommercio – Imprese per l’Italia e in sintonia con le altre organizzazioni di rappresentanza della filiera edile, Federcomated continuerà a promuovere iniziative per semplificare le regole e facilitare così il ricorso agli incentivi da parte di cittadini e aziende. In particolare vogliamo evitare le restrizioni alla circolazione dei crediti derivanti dai bonus previste dal decreto “Sostegni-ter”, mantenendo aperta l’opzione della cessione del credito d’imposta e dello sconto in fattura senza limitarla a un solo passaggio, per una ragione molto semplice.

Il Governo ha puntato sui bonus, e soprattutto sul Superbonus 110%, per rilanciare un settore – quello delle costruzioni – già fortemente provato da anni di crisi economica e che è stato fra i più colpiti dalla pandemia. Strumenti come la cessione del credito e lo sconto in fattura costituiscono una grande opportunità solo se i soggetti che li accettano possono trasferirli a terzi. Senza questa possibilità, la limitata capacità finanziaria delle imprese della distribuzione – e di tutte le imprese medie e piccole – non consentirà l’acquisizione di nuovi ordini».

Un impegno collettivo 

«In pratica, il meccanismo virtuoso dei bonus rischia di bloccarsi, con tutte le conseguenze immaginabili. Anche se è nostra opinione che questa non sia l’intenzione del Governo, esprimiamo la fortissima preoccupazione di Federcomated e dell’intera categoria, unendo la nostra voce a quella di tutte le altre organizzazioni e degli operatori della filiera che chiedono la modifica del decreto. Con questo non intendiamo avallare meccanismi che possono prestarsi alle frodi.  Queste ultime devono senz’altro essere contrastate accertando i fatti e le responsabilità, ma è ingiusto che al mondo delle costruzioni e all’intera economia nazionale sia negata un’opportunità di fondamentale importanza a causa del comportamento illecito e scorretto di pochi.

Nonostante la congiuntura positiva, assistiamo infatti anche a fenomeni che perturbano il normale andamento del mercato, con i quali i distributori hanno a che fare quotidianamente. È il caso del notevole incremento dei prezzi delle materie prime e dei combustibili fossili, risultato di speculazioni internazionali che comportano grandi difficoltà nell’approvvigionamento dei prodotti, la necessità di rivedere i prezzi, e perciò i preventivi, e di aggiornare tempestivamente i prezzari di riferimento. È perciò necessario il  per trovare soluzioni efficaci e condivise ai problemi del nostro settore».