di Simona De Cunzo
Ultima tavola rotonda dell’intensa giornata di lavoro dal titolo “Edilizia: ruolo e proposte per il futuro sistema economico”, organizzato da Federcomated Avellino, in collaborazione con Confcommercio imprese per l’Italia, e svoltosi nella città campana lo scorso 29 aprile, è quella che ha visto i relatori confrontarsi su “Bonus, proposta di legge della Filiera edilizia”
Ecco i contributi dei partecipanti alla tavola rotonda, moderata da Amedeo Picariello.
Armando Zambrano
Presidente Nazionale Ingegneri
Il Superbonus va riformato immediatamente. Ha messo a nudo i problemi del Paese, su tutti la burocrazia. Sarebbe paradossale non avere il tempo sufficiente per realizzarlo. L’estensione al 2023 è indispensabile, deve diventare un intervento strutturale fino a quando le nostre abitazioni non saranno sicure. Un buon provvedimento che però rischia di non dispiegare completamente i suoi effetti a causa della burocrazia, dei tanti condoni non definiti e dell’eccessiva documentazione richiesta. Queste difficoltà vanno superate: servono procedure semplici e tempi certi. Per capire quanto è importante il Superbonus 110% basti pensare a quanti risparmi si possono realizzare riducendo il rischio sismico delle nostre abitazioni. Oggi spendiamo in media 5 miliardi all’anno per le varie ricostruzioni”.
Francesco Miceli
Presidente Nazionale Architetti Ppc
La lotta alle frodi, in materia di cessione dei crediti per bonus edilizi, ha determinato un grave danno alle imprese ed ai professionisti. Abbiamo condiviso la sacrosanta necessità di porre un argine alle azioni fraudolente da parte di chiunque, tuttavia registriamo che le soluzioni adottate con il Decreto Sostegni ter avranno come immediato risultato quello di ritorcersi su chi ha operato nel rispetto delle norme ed in assoluta onestà. In buona sostanza curare la patologia con dosi da cavallo porta inevitabilmente a far morire il paziente. Controllare e colpire i disonesti si, ma sparare nel mucchio non è quello di cui abbiamo bisogno. Per evitare il peggio bisogna subito intervenire per modificare il decreto e ricondurlo entro il confine del buon senso.
Giulio De Angelis
Consigliere Nazionale Federcomated
Un convegno dell’analisi dei problemi e dalla elaborazione di proposte concrete ed efficaci che garantiscano futuro ad un comparto come quello Edile che rappresenta il 20% del nostro PIL. Da questa situazione di oggettiva incertezza economica internazionale, si esce solo con un rilancio dello sviluppo dell’intero paese. Oggi il paese ha bisogno di tutti per uscire da questa situazione e noi del comparto edile siamo pronti a fare la nostra parte ed a confrontarci con le istituzioni su proposte concrete ed efficaci. Abbiamo anche lanciato il neonato centro studi Edilizia Reale, primo riferimento culturale, informativo e formativo che vuole rappresentare tutte le componenti della filiera dell’edilizia, sintetizzare in una voce unica e condivisa esigenze, proposte nel confronto con tutti i livelli territoriali ed istituzionali. Il convegno ha riacceso l’orgoglio di tutti i componenti della nostra filiera, la volontà e la consapevolezza che interloquire uniti con proposte condivise concrete e e condivise da tutta la filiera, con le istituzioni, significa raggiungere dei risultati concreti.
Bruno Discepolo
Assessore Urbanistica Regione Campania
Se fino ad ora i crediti concessi hanno riguardato una parte, anche consistente del costo delle opere, ma comunque con la compartecipazione finanziaria dei cittadini, con la formula del 110 si è in pratica esonerato i richiedenti da qualunque esborso e con esso da ogni responsabilizzazione nella realizzazione degli interventi finanziati. Con una sola mossa si sono cioè azzerate sia le risorse private che rendevano sostenibile, almeno parzialmente, la misura per i conti dello Stato ed inoltre si è incentivata una pratica disinvolta che ha subito evidenziato fenomeni diffusi di spreco, se non proprio di illegalità. Alimentando anche più di un dubbio sull’equità sociale di uno strumento che, in definitiva, finisce con l’avvantaggiare, in termini di patrimonializzazione, i proprietari di immobili. Se ora non è più il momento per arrestare il processo avviato così faticosamente con l’insieme dei crediti fiscali in edilizia e con il salutare shock che essi potranno determinare per l’economia italiana, è invero esercizio di responsabilità iniziare a ragionare su ciò che accadrà una volta esaurite le risorse, ben 18 miliardi messi a disposizione, in gran parte dall’Europa, per finanziarne l’attuazione. Avendo chiaro che una loro repentina e drastica riduzione potrebbero indurre un crollo dell’intero mercato dei lavori di riqualificazione immobiliare, oggi “drogato” dall’incentivo del 110 per cento. Occore mettere ordine nel settore, anche attraverso una riforma organica della legge dell’urbanistica che risale al 1942.
Michele Gubitosa
Parlamentare e Vicepresidente Movimento 5 stelle
Grazie al Superbonus 110%, una misura voluta creata e realizzata dal M5S, un settore in crisi nera come quello dell’edilizia ha avuto un vero e proprio boom. Parlano i dati: oltre 30mila nuove imprese, 150mila nuovi posti di lavoro, il piu 6% di Pil nel 2021 trainato essenzialmente da questo nostro intervento. Ora dobbiamo tornare alla nostra idea originaria: grazie al Superbonus avremo benefici dall’ambiente e dalla migliore qualita’ della vita con l’abbassamento delle emissioni”.
Per perseguire questo obiettivo anche nei prossimi anni deve diventare strutturale, dando cosi’ alle imprese la possibilita’ di investire sul futuro e di avere maggiori certezze. Il Governo Draghi ha commesso degli errori con degli interventi normativi che hanno penalizzato i lavori, che per fortuna siamo riusciti a sanare in tempo. Le frodi riguardano una percentuale minima di criminali, non gli imprenditori seri e perbene che lavorano tutti i giorni e fanno crescere il Paese.
Federico Conte
Parlamentare Leu
La prospettiva politica su cui lavorare è la razionalizzazione e la stabilizzazione dei bonus sulla casa, anche al costo di una riduzione del contributo percentuale, così da renderlo più sostenibile e meno esposto alle speculazioni. La fiscalità di vantaggio deve diventare uno strumento permanente al servizio di una politica dell’abitare fondata sulla riqualificazione urbanistica, nel segno del consumo di suolo zero; sulla messa in sicurezza, l’efficientamento energetico e il decoro del patrimonio abitativo esistente, privato e pubblico; e sul suo censimento digitale. La sfida è, nell’immediato, nel cuore della crisi, sostenere imprese, professionisti e lavoratori e nel medio-lungo periodo avviare un programma per rigenerare in maniera equa e sostenibile il patrimonio edilizio del Paese.
Gennaro Migliore
Parlamentare Italia Viva
Condivido l’approccio etico alla questione fornito dal professor Discepolo. Se non si vuole ragionare della materia in termini populistici, bisogna realizzare una cornice sostenibile per l’attuazione dei benefici che fornire il superbonus. Se davvero vogliamo promuovere politiche attive per il lavoro, al di la delle frodi, occorre lavorare- e di questo mi farò portavoce in Parlamento, per ampliare la capacità del sistema finanziario per garantire un ciclo continuo, anche perché una delle principali fonti di occupazione del nostro paese, è proprio il settore edile Spostiamo risorse inutili come una parte di quelle che sono state utilizzate per il Reddito di cittadinanza, in questi settori dove possono essere attinte. Abbiamo il dovere della serietà, la capacità di spesa è anche il limite delle burocrazie e delle amministrazioni meridionali. Senza la condizione si svantaggio del Sud, non ci sarebbe stato nemmeno il forte sostegno economico nel Pnrr. Abbiamo la necessitò di pensare alla rigenerazione urbana in termini complessivi, non solo al punto di vista economico, ma perchè è indispensabili sul lungo periodo per la sostenibilità del nostro paese e del nostro modo di vivere.
Paola Marone
Presidente Federcostruzioni
Lo stop alle cessioni dei crediti annunciato da alcuni istituti bancari per gli anni 2020-21 mette in crisi le imprese. L’attuale riferimento normativo che blocca a tre cessioni i passaggi possibili, con le ultime due solo tra istituti bancari ha di fatto generato l’attuale situazione. Visto che la limitazione delle cessioni ha ridotto drasticamente la circolazione ci si augura un intervento immediato del Governo prevedendo una quarta cessione. Sarebbe opportuno inoltre ampliare la gamma di soggetti a cui cedere il credito. Inoltre è fondamentale una misura che consenta la cessione dei crediti frammentati . I professionisti soffrono unitamente alle imprese.
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