Showroom

Evoluzione dello spazio espositivo

Nasce come rivendita di materiali edili pesanti e ferramenta, ma ben presto Gagliardini rivela il carattere di chi non vuole solo crescere, ma anche entrare nel novero delle aziende che fanno tendenza.

Gli showroom Gagliardini si contraddistnguono per l’assenza di ambientazioni

Dal 1958 ne ha fatta di strada Gagliardini che, pur conservando orgogliosamente i tratti dell’azienda a carattere familiare, con 34 dipendenti, 13mila m² di magazzino più 30mila m² di piazzale e tre show room è una realtà tra le più importanti a livello nazionale, grazie soprattutto alla sua modernità. Con occhio sempre molto attento a captare i primissimi segnali dell’evoluzione del mercato, a qualche anno dall’inaugurazione del magazzino edile, apre la prima sala mostra per pavimenti, rivestimenti e sanitari, business che è cresciuto negli anni portando l’apertura di due nuovi show room, di cui quello annesso al magazzino di Iesi è di circa 2500 m². «Per cultura e mentalità – afferma il fondatore Vittorio Gagliardini che oggi guida l’azienda con la collaborazione dei figli Mario, Cristiana e Francesca – con le finiture puntavamo a posizionarci su un livello molto alto cosicché nel 1995 abbiamo aperto una nuova, esclusiva sala mostra che abbiamo chiamato “Schola” sia perché è in una vecchia palazzina ex sede di una scuola sia perché è stata concepita come un laboratorio di idee per addetti ai lavori dove si fa ricerca di materiali particolari».

Schola è una sala mostra dedicata agli architetti

Collaborate con i vostri fornitori per sviluppare materiali particolari?
«All’inizio per trovare materiali inediti abbiamo viaggiato parecchio soprattutto in Europa, poi con il commercio globalizzato le cose sono cambiate e ora sono le stesse aziende a cercarci. Collaboriamo anche con i nostri fornitori, soprattutto con le aziende piccole, artigianali con cui ci confrontiamo quasi quotidianamente».

«Abbiamo scelto di non proporre ambientazioni perché preferiamo aiutare ogni singolo cliente offrendogli l’opportunità di costruire ciò che desidera scegliendo i materiali che desidera»

VITTORIO GAGLIARDINI titolare di Gagliardini

Con gli architetti avete un rapporto consolidato?
«Assolutamente si! Schola è stata creata per loro e per farla conoscere nel 1995 abbiamo pensato di editare “Progetti”, una rivista con cui ci rivolgiamo ai professionisti della nostra regione. La rivista illustra e commenta proposte e progetti di architettura, restauro e design dei progettisti delle Marche e vuole essere una loro vetrina che, quindi, dobbiamo tenere ben illuminata. Perciò l’abbiamo staccata dalla nostra attività commerciale e affidata a un’esperta in comunicazione».

Proponete anche il colore. È un settore strategico per voi?
«Commercializziamo sia pitture per interni che per esterni nel settore ferramenta dove abbiamo installato anche due tintometri, mentre negli show room frequentati dagli architetti abbiamo allestito un’area dedicata ai decorativi su cui stiamo puntando molto più che in passato. Si tratta di prodotti con cui non si fanno grandi numeri, ma riteniamo interessante offrirli».

Più che uno showroom, Schola è un laboratorio creativo dove periodicamente sono organizzati anche momenti culturali

SPAZIO EMOZIONALE
L’offerta di finiture, ampliata nel tempo con soluzioni innovative e marche prestigiose in molteplici settori, dai mosaici preziosi ad arredi di design e a sistemi tecnologicamente all’avanguardia, è proposta in uno spazio espositivo in continua evoluzione per assecondare la necessità dei professionisti di differenziare i propri progetti utilizzando materiali sempre nuovi e diversi. Il concept dell’esposizione non è quello in voga perché negli show room Gagliardini non ci sono ambientazioni. «Lo show room deve meravigliare il cliente e per farlo noi puntiamo sull’esclusività e il valore dei materiali. Proponevamo ambientazioni negli anni Ottanta, poi abbiamo evoluto il nostro modo di intendere l’esposizione e con la nascita di “Schola” e l’intensificarsi della collaborazione con i professionisti non abbiamo più voluto soluzioni precostituite. I materiali, come ad esempio piastrelle in cuoio e titanio, sono appoggiati su appositi ripiani, cassetti e scorrevoli così che l’architetto insieme al proprio cliente possa cercare e trovare il materiale più adatto a realizzare il suo progetto creativo».

Ai materiali pesanti è dedicato uno spazio di circa 500 metri quadri

L’IMPORTANZA DI DIMOSTRARE
Solitamente per il materiale pesante non ci sono show room, ma Gagliardini lo ha allestito per dimostrare come utilizzarli per costruire, ad esempio, un muro, un tetto, una grondaia o come è realizzata l’impermeabilizzazione di una terrazza. Infatti su uno spazio di circa 500 metri quadri sono proposti degli spaccati, realizzati appositamente, che danno l’opportunità al professionista che si reca nello show room con il suo cliente privato di spiegargli meglio e fargli capire più facilmente come e con che cosa intende realizzare il progetto che questi gli ha affidato.

di Anna Rucci