Enea. Biometano da fonti rinnovabili con il progetto +GAS

Trasformare l’energia elettrica da fonti rinnovabili in un combustibile pulito da utilizzare per autotrasporto o per uso domestico: è questo l’obiettivo di +Gas, progetto coordinato dall’ENEA e vincitore del Bando della Regione Emilia-Romagna per soluzioni innovative di ricerca industriale strategica in ambito energetico.

La situazione attuale, nonostante la presenza di alcune fonte rinnovabili, come eolico e fotovoltaico, comporta l’esigenza di garantire comunque una produzione di energia da centrali termoelettriche, generando picchi di produzione e relativi squilibri tra domanda e offerta, con importanti conseguenze sul prezzo dell’energia elettrica. In particolare, la concomitanza di un’importante produzione da rinnovabili non programmabili e situazioni dove si assiste a una transizione industriale, o in cui a fronte di una crisi si ha una riduzione notevole dei consumi, creano le condizioni per un’ampia offerta di energia a prezzi bassi in determinate fasce orarie. Questo fattore comporta, peraltro, una riduzione dei rendimenti attesi delle centrali termoelettriche, che vengono poi recuperati in altre fasce orarie. Il prezzo della componente energia diventa quindi estremamente variabile e al tempo stesso anche un limite per ulteriori investimenti in impianti energetici. Pertanto una pianificazione energetica efficace basata sull’utilizzo di fonti rinnovabili deve necessariamente prevedere anche lo sviluppo di sistemi di accumulo energetico. Il progetto + GAS intende rispondere a questa esigenza.

La novità
Tecnicamente il processo allo studio si chiama ‘power to gas’ (‘dall’elettricità al gas’) e prevede che l’energia elettrica in eccesso sia utilizzata per produrre idrogeno che viene poi insufflato in un reattore biologico dove sono presenti batteri appositamente selezionati, in grado di trasformarlo in biometano. La novità di questo processo sta nell’abbinare sinergicamente il tema dell’accumulo energetico, con lo sviluppo di nuovi combustibili rinnovabili e anche con la riduzione delle emissioni di anidride carbonica che altrimenti verrebbe emessa in atmosfera.

«Per poter arrivare a una ‘realizzazione su scala industriale’ occorre prima implementare la tecnologia attraverso la costruzione di impianti pilota su scala reale. La presenza di incentivi, l’aumento dell’efficienza e una riduzione dei costi di realizzazione e gestione dell’impianto, potrebbero rendere la tecnologia utilizzabile già dai prossimi anni» Giuseppe Nigliaccio, ingegnere del Dipartimento tecnologie energetiche dell’ENEA e coordinatore del progetto +GAS.

+Gas è cofinanziato con i fondi POR FESR (Programma Operativo Regionale – Fondo Europeo di Sviluppo Regionale).

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