Nel nostro Paese iniziano ad essere molte le famiglie la cui situazione finanziaria evidenzia importanti criticità e, senza voler essere tragici possiamo ipotizzare che sia del tutto verosimile che tra la fine dell’anno e l’inizio del prossimo si possa assistere a un ulteriore e nuovo peggioramento della situazione a causa dell’incremento delle bollette oltre che delle rate dei mutui, quest’ultimo elemento dovuto al recente rialzo dei tassi di interesse.
La corsa dell’inflazione, che sembra non arrestarsi e che entro fine anno dovrebbe toccare il suo nuovo massimo oltre alle scadenze fiscali incombenti, andrà poi ad aggravare la situazione che già il perdurare della guerra in Ucraina e gli ultimi strascichi della pandemia avevano contribuito a rendere difficile. Senza dimenticare che anche la situazione occupazionale, oggi non solo più limitata alle fasce più giovani della popolazione, rischia di diventare sempre più precaria e incerta.
Il primo risvolto che la somma di questi elementi negativi andrà a determinare e che in parte si può già riscontrare da qualche mese a questa parte, è la crescita percentuale dei crediti deteriorati o incagliati del mondo delle imprese, ma anche e soprattutto delle famiglie e che potrebbe quindi determinare nuove possibili strette del credito da parte del mondo finanziario all’economia reale.
Per la prima volta da molto tempo, notiamo anche in Italia un aumento delle insolvenze delle famiglie italiane verso le banche che hanno fatto registrare un balzo di quasi il dieci per cento, percentuale che non può quindi far pensare a un segnale debole e quasi fisiologico, ma a un elemento di reale difficoltà sul quale cercare di agire nel modo più incisivo e rapido possibile.
Su questo fronte vi sarebbero alcune misure atte a cercare di porvi temporaneo rimedio e mi riferisco alla possibilità di chiedere la sospensione della rata a prescindere dalla propria situazione reddituale e patrimoniale per un periodo sufficientemente lungo da poter uscire dal momento di difficoltà. Questa possibilità che non vale solo per i privati cittadini, ma anche per altre categorie come, ad esempio, i lavoratori autonomi e i professionisti, è auspicabile che venga prolungata anche nel 2023, perché è proprio nel primo semestre del prossimo anno che si prevedono le maggiori difficoltà per le famiglie.
Istituzioni e mondo finanziario devono prendere atto della situazione e cercare di migliorare o quanto meno di prolungare oltre la data di scadenza quelle misure di aiuto rivolte alla famiglie così da cercare di disinnescare le possibili tensioni dei prossimi mesi, mi riferisco oltre alla sopracitata moratoria delle rate, anche alla possibilità per le giovani coppie in cerca di una prima casa di avere una garanzia statale, misura che però necessiterebbe di essere adeguata alle mutate condizioni dei tassi perché altrimenti non vi sarà più alcuna banca che andrà a proporla.
In generale c’è bisogno che il mondo finanziario, su spinta di quello politico, vada, ad esempio, anche a porre dei correttivi sulle soglie minime per adeguare le norme sui mutui agevolati alle mutate condizioni del mercato di oggi perché i famosi decreti aiuti non sono andati a incidere in nessun modo su quello che poteva servire alle famiglie. Le banche dovrebbero quindi a questo punto poter agire autonomamente al fine di dare ai propri clienti la possibilità di sospendere le rate per la quota capitale e far pagate solo gli interessi per il successivo periodo.
Dobbiamo passare quindi dalla politica degli annunci a quella delle azioni e pertanto il fatto che alcuni istituti di credito lo abbiano annunciato è già sicuramente una buona cosa, ma dobbiamo passare alle azioni concrete. Seppur nel pieno rispetto dei criteri di vigilanza bancaria, si deve cercare di concedere il massimo aiuto possibile ai clienti in difficoltà, questo per una funzione sociale che le banche comunque possono e devono svolgere e poi perché questo consentirà al Paese ed al proprio sistema finanziario di riuscire a superare il momento contingente e per poi risollevarsi e tornare a correre.
di Luca Berardo