Duplex Architekten vince il Premio Baffa-Rivolta

Progetto Cluster House (‘Haus A’) a Zurigo, Duplex Architekten © Johannes Marburg

È andata allo studio di Zurigo Duplex Architekten la vittoria della sesta edizione del Premio Europeo di Architettura Baffa-Rivolta per il progetto di un edificio residenziale Cluster House (‘Haus A’) a Zurigo. Lo studio ha inoltre firmato il masterplan di tutto il quartiere, Hunziker Area, realizzando anche due residenze, con l’intento di “creare una parte della città piuttosto che degli edifici”.

Secondo la giuria internazionale composta da David Lorente Ibáñez, Harquitectes (Spagna), Dick Van Gameren (Olanda), Massimo Bricocoli (Italia), Camillo Magni (Italia) e Mauro Galantino (Italia) e da due membri supplenti Laura Montedoro (Italia), Fabio Lepratto (Italia), «Il parallelismo tra il masterplan urbano e la pianta del piano terra della Haus A è sorprendente nel mondo in cui gli spazi condivisi e privati sono tenuti assieme. L’articolazione degli spazi interni privati e collettivi è sobria in facciata, e ha un forte carattere domestico, adattandosi al denso contesto urbano».

Punto di riferimento del dibattito sul social housing a livello internazionale, il premio di architettura ha individuato e premiato i migliori progetti di edilizia sociale costruiti e terminati tra il gennaio 2012 e il dicembre 2016 sul territorio dei 28 paesi della Comunità Europea e della Svizzera. Venti i progetti in gara tra cui si è distinto quello di Duplex Architekten premiato per la sperimentazione tipologica e la convincente articolazione spaziale e architettonica del masterplan.

Progetto Cluster House (‘Haus A’) a Zurigo, Duplex Architekten © Johannes Marburg

Gli appartamenti-cluster della Haus A sono un nuovo modello di condivisione comunitaria residenziale con un’ampia area comune (zone giorno e cucina) e la suddivisione delle zone notte, ognuna con un proprio bagno. Gli appartamenti, che non prevedono zone living né cucina sono piccoli e disposti come satelliti nella porzione di piano (400 mq ca), e ospitano tra le 10 e le 12 persone. Aree living e cucine, disposti liberamente sul piano, hanno dimensioni generose. Ogni piano dispone anche di una lavanderia comune. Le unità abitative prevedono altresì la residenza di persone anziane e disabili, con accorgimenti peculiari.

Menzioni particolari sono state invece assegnate a:

Magisterparken, di C.F. Moller Architects (Danimarca) per la ricerca e l’innovazione tecnica e costruttiva (“Il progetto da una risposta convincente all’urgente esigenza di migliorare la qualità degli edifici post-bellici in disuso”);

Live-Work Complex Kalkbreite, di Muller Sigrist Architekten AG (Svizzera) per la sperimentazione tipologica “dell’estremo mix di differenti figure residenziali, servizi pubblici e infrastrutture, per la modalità molto ispirante con cui il progetto si rapporta con la complessità del sito”;

Living Together, di Froetscher Lichtenwagner (Austria), per lo sviluppo di un programma sociale molto marcato (“il progetto integra in modo convincente gli spazi pubblici, collettivi e privati. È aperto nei confronti del contesto e dei suoi abitanti, con mezzi discreti e sobri”).