Don’t make me think

ce_07_libri_978-88-481-2977-0Qual è la cosa più importante da fare per essere certo che il proprio sito web (o quello della propria azienda) sia facile da usare? Per Steve Krug, la “prima legge” di usabilità di un sito è racchiusa in una frase: “Don’t make me think”, ovvero “Non costringermi a pensare”. Perché un sito funzioni, cioè, non deve richiedere un ragionamento da parte dell’utente, ma, al contrario, deve spiegarsi da sé, i suoi contenuti e le sue pagine devono essere “autoevidenti”, o almeno “autoesplicativi”. È attorno a questa semplice regola che, nel 2000, Steve Krug ha pubblicato la prima edizione di Don’t make me think per spiegare i principi della navigazione intuitiva e della progettazione delle informazioni. Adesso l’esperto di usabilità ha arricchito, riesaminandolo sotto una nuova prospettiva, il suo libro, includendo anche il concetto di usabilità mobile. Un volume che fornisce indicazioni pratiche per la buona progettazione e realizzazione di un sito web, partendo dalle abitudini e dalle necessità degli utenti che si vogliono coinvolgere. Per questo invita a sfruttare le convenzioni, cioè gli stili di design che, usati più ampiamente, sono considerati standard a creare gerarchie visive efficaci, a suddividere le pagine in aree chiaramente definite a rendere ovvio su cosa si può fare “clic” a eliminare le distrazioni e a formattare i contenuti in modo che sia più facile scorrerli velocemente. La seconda legge di Krug sull’usabilità è (sovvertendo un po’ la convinzione diffusa che vuole che tutti i contenuti più importanti devono sempre trovarsi a un massimo di due clic di distanza), “non importa quante volte devo fare clic, purché ciascun clic sia frutto di una scelta semplice e non ambigua”, perché, secondo l’autore, “tre clic spensierati che non richiedono ragionamento equivalgono (salvo eccezioni) a un clic che fa pensare”. “Liberarsi della metà delle parole in ogni pagina e poi liberarsi della metà di quelle che rimangono” è la sua terza “legge”, perché, per l’esperto di usabilità, liberarsi di tutte quelle parole che nessuno leggerà riduce il livello di “rumore” delle pagine, rende più visibili i contenuti utili e rende le pagine più brevi, permettendo agli utenti di vedere con un colpo d’occhio più contenuti in ciascuna pagina senza dover scorrere. Il volume offre poi i fondamenti della navigazione web, della metaprogettazione di un sito e della verifica di usabilità, concetti che l’autore spiega con il solito linguaggio colloquiale e divertente. Gli ultimi capitoli sono dedicati all’usabilità dei siti web e delle app attraverso dispositivi mobili, strumenti di cui nessuno di noi riesce più a fare senza.

L'autore
Steve Krug è esperto di usabilità e titolare di Advanced Common Sense, una società americana di consulenza sulle strategie di usabilità del web. Krug (che si legge kroog) è diventato famoso con la pubblicazione della prima edizione del libro “Don’t Make Me Think” (oggi alla sua terza edizione), ma ha anche pubblicato “Rocket Surgery Made Easy” (“Usabilità – individuare e risolvere i problemi”, edit. Tecniche Nuove). I libri si basano sulla sua esperienza ventennale di consulente di usabilità per una vasta gamma di clienti come Apple, Lexus.com, Bloomberg.com, Mpr, il Fondo Monetario Internazionale e molti altri.

Steve Krug
Don’t make me think
Un approccio di buon senso all’usabilità web e mobile
editore: Tecniche Nuove