Crediti di imposta. Come le imprese possono accedere a opportunità vincenti per la crescita aziendale

Accountants working on financial statement on computer screen in office. Team of consulant auditing finance and business operations reports with income data. Corporate management and governance

Il credito d’imposta, uno dei molteplici incentivi messi in campo negli ultimi due anni per gli investimenti aziendali a sostegno dell’espansione del tessuto produttivo italiano, è un’agevolazione fiscale che un contribuente (persona fisica o impresa) vanta nei confronti dello Stato italiano – rappresentato non soltanto dall’Erario ma da qualsiasi ente pubblico – Inps o Inail – che abbia il potere di applicazione della pretesa impositiva.

Con i nuovi crediti d’imposta e il potenziamento degli esistenti, lo Stato incentiva dei virtuosismi dove il credito d’imposta rappresenta un volano non solo per la transizione digitale ed ecologica, ma anche per altri aspetti come le operazioni di patrimonializzazione o di quotazione di borsa che possono impattare positivamente sul problema della sottocapitalizzazione di numerose Pmi, aumentando la loro competitività nei confronti delle concorrenti estere.

Il Decreto Rilancio, Il Nuovo Piano Transizione 4.0 e gli altri decreti che si sono susseguiti nell’ultimo periodo, hanno dato vita a nuove tipologie di credito d’imposta per emergenza Covid-19 (sanificazione, bonus vacanze, adeguamento ambienti di lavoro etc.) o potenziato alcune già esistenti.

Si tratta dei bonus per gli investimenti in beni materiali e immateriali 4.0, in ricerca e sviluppo, ma anche agevolazioni ad hoc per il settore turistico, per il rafforzamento patrimoniale delle imprese di medie dimensioni, per gli investimenti pubblicitari e nel Mezzogiorno, nonché a favore delle Pmi che decidono di quotarsi e per le operazioni di riorganizzazione aziendale.

Come è noto, tra le nuove tipologie di credito d’imposta, si trova anche il Superbonus, agevolazione per privati e imprese che copre fino al 110% dei costi di adeguamento sismico ed energetico degli edifici che si aggiunge ai già presenti Ecobonus e Sismabonus.

Infine, con il Decreto Rilancio è prevista anche una cessione dei crediti d’imposta a terzi, immettendo velocemente liquidità nelle casse delle imprese e dei privati che lo hanno maturato. In questo modo i crediti d’imposta si trasformano in “moneta fiscale”, permettendo così alle imprese di monetizzarli più velocemente rispetto ad una compensazione attraverso il modello F24 e rendendolo un vero e proprio strumento di finanziamento (indiretto).

In tutto questo contesto, Finanza.tech, la Fintech Company che, grazie ad un team di analisti finanziari con solide competenze di corporate finance, affianca gli imprenditori in questo percorso, accompagnando così l’azienda nel corretto ottenimento del credito d’imposta che riduce notevolmente l’impatto sull’investimento e accelera il percorso di crescita e di evoluzione delle imprese italiane.

Finanza.tech, infatti, abbina le sue competenze finanziarie con il machine learning della piattaforma proprietaria, analizza rapidamente la società target e aiuta a cogliere le opportunità fiscali connesse ad investimenti previsti o possibili. Da quando c’è la possibilità di cedere i propri crediti fiscali a terzi, Finanza.tech dispone di una business unit specifica focalizzata sul loro smobilizzo e liquidazione in piena continuità operativa con gli altri servizi: in modo semplice, tempestivo e senza troppi impegni burocratici.

In conclusione, a livello governativo si sta discutendo della possibilità di rendere cedibili anche i crediti fiscali derivanti dagli investimenti nel Mezzogiorno. Finanza.tech è pronta a cogliere la sfida e ad ampliare il proprio portafoglio di tipologie di crediti smobilizzabili così da aiutare le imprese nell’ottenere un rapido incasso per sostenere una veloce ripresa economica delle aziende italiane.