Crediti. Cresce la domanda da parte delle imprese

Nel secondo trimestre 2015 la domanda di credito da parte delle imprese è tornata a salire con un solido +8,1 per cento rispetto al corrispondente periodo 2014
Nel secondo trimestre 2015 la domanda di credito da parte delle imprese è tornata a salire con un solido +8,1 per cento rispetto al corrispondente periodo 2014

Dopo un primo trimestre dell’anno all’insegna della cautela, con un’inaspettata flessione del -3,6 per cento, nel secondo trimestre la domanda di credito da parte delle imprese è tornata su un sentiero positivo, con un solido +8,1 per cento rispetto al corrispondente periodo 2014.
Nel complesso, dall’inizio dell’anno il numero di domande di finanziamento (istruttorie formali, non semplici richieste di informazioni o preventivi) presentate dalle imprese italiane agli istituti di credito ha fatto registrare una crescita del +1,8 per cento rispetto ai primi 6 mesi del 2014, seppur con dinamiche differenti tra società e imprese individuali, facendo registrare il record assoluto da quando la rilevazione è in atto. In parallelo è tornato a crescere in modo significativo anche l’importo medio, attestatosi a 69.272 euro. Queste le principali evidenze che emergono dall’ultimo aggiornamento del Barometro Crif sulla domanda di credito da parte delle imprese elaborata sulla base del patrimonio informativo di Eurisc – il Sistema di informazioni creditizie di Crif.
«Il dato relativo ai primi sei mesi dell’anno in corso – ha detto Simone Capecchi, direttore Sales & Marketing di Crif – ha confermato il trend positivo della domanda di credito da parte delle imprese italiane, malgrado l’inaspettata frenata registrata nel periodo gennaio-marzo. In termini assoluti si tratta del record assoluto a partire dal 2008 e questo conferma che le nostre imprese stanno cominciando a guardare al futuro con maggior fiducia. In particolare va segnalato l’irrobustimento della domanda da parte delle società di capitale, che stanno avvertendo in modo più marcato la ripartenza dell’economia dopo anni estremamente difficili. Al contrario l’atteggiamento delle imprese individuali, maggiormente ancorate ai consumi interni che stentano a decollare, si caratterizza ancora per una sostanziale prudenza che si sostanzia con una domanda di credito debole e importi richiesti contenuti».