Fase 2 | Costruzioni

Ance. Buia: col DL Semplificazioni il Governo mantenga le promesse

Gabriele Buia, presidente Ance

«Sicuramente il Decreto Rilancio è una misura importantissima per il settore delle costruzioni, e non solo, perché darà la possibilità ai proprietari di mettere in sicurezza il proprio patrimonio immobiliare e di efficientarlo energeticamente e bisogna dare atto al Governo che è stato uno sforzo di alto tenore.

Lo Stato arriverà a finanziare questi interventi perché ci saranno delle detrazioni che arriveranno al 110%, misura che migliora molto lo stato di prima, oltre questo ci saranno anche dei  Devo dire che questo è un buon provvedimento e credo, anzi, che nel Decreto definito Rilancio sia l’unica vera misura di rilancio».

Intevenendo a Rai News 24 ha così commentato il Decreto Rilancio Gabriele Buia, presidente di Ance che ha dichiarato di essere molto preoccupato per la situazione attuale delle imprese edili.

«Le imprese edili vengono ormai da 11 anni di difficoltà, perché ricordo a tutti che la crisi per il mondo delle costruzioni è iniziata nel 2009 e quindi sono allo stremo, anche perché gravate da una burocrazia asfissiante che ha impedito, oltre che l’utilizzo della spesa pubblica, di esprimere al mercato privato le proprie potenzialità. Noi abbiamo perso oltre 130mila imprese fino all’anno scorso – ha dichiarato Buia – e la nostra paura è che adesso dopo il lockdown possa verificarsi un’altra forte emorragia delle imprese che hanno bisogno di sostegno immediato ma che però purtroppo non arriva, perché il Decreto Liquidità stenta ancora ad avere effetto nel mondo delle costruzioni».

Per accelerare investimenti e appalti stralciati dal Decreto Rilancio, il governo ha annunciato l’arrivo del Decreto Semplificazioni «che è il momento veramente clou per rilanciare non solo il settore delle costruzioni ma tutto il Paese – ha continuato il presidente dell’Ance -. Noi, come tutta l’Italia, siamo gravati da questa burocrazia che impedisce alle categorie economiche di produrre rapidamente dando risposta anche a una società che cambia rapidamente, impedisce l’utilizzo della spesa pubblica, cioè i denari che vengono stanziati dalle Leggi di Bilancio non vengono utilizzati in tempi ragionevoli, si pensi che impieghiamo 16 anni per un’opera infrastrutturale superiore ai 100 milioni di euro. Non è possibile accettare che per tutte le fasi di autorizzazione di un progetto ci si impieghi dai 5 ai 7 anni. Sono tempi biblici che un’economia in difficoltà come la nostra non può accettare. E, pertanto, in questo Decreto Semplificazioni ci giocheremo il futuro, il futuro del Paese e non solo del settore. Lo stiamo aspettando con ansia anche per il fatto che il governo lo sta annunciando da tempo come motivo di svolta. Bene, noi abbiamo iniziato a scandire il tempo facendo il conto alla rovescia».

L’Ance chiede un’accelerazione degli investimenti per fare ripartire le opere pubbliche. Per far riparire i cantieri «chiediamo misure urgenti, perché nel Decreto Rilancio, le uniche misure di rilancio sono l’Ecobonus e il Sismabonus. È stata tolta completamente la parte che riguardava le opere pubbliche e questo è inaccettabile, perché le misure previste nella penultima stesura del decreto erano strategiche sia per il sostegno delle imprese nell’immediato (come, ad esempio, le anticipazioni), ma ancora di più passaggio che avrebbe snellito le procedure a vantaggio di Anas e Rfi per l’utilizzo dei contratti di programma. Cioè stanno bloccando quasi 30 mld di euro, una cifra impensabile, tenendo conto che ogni miliardo per il mondo delle costruzioni significa 15mila posti di lavoro. È inspiegabile perché nell’ultima versione questa misura sia stata stralciata. Ci siamo lamentati e lo abbiamo fatto presente al Governo che ha risposto che saranno presenti nella prossima misura. Attendiamo la prossima mossa del Governo perché il mondo delle costruzioni non può più attendere».