Coronavirus. I principali interventi, immediati, per garantire la continuità della filiera

Per quanto apprezzato lo sforzo del Governo in questa congiuntura emergenziale, il decreto “Cura Italia” non ha fornito risposte certe alle piccole e medie imprese che costellano il variegato settore delle costruzioni. Abbiamo chiesto a Giorgio Ghezzi, imprenditore della distribuzione edile, socio di Federcomated e membro del consiglio Federcomated Milano e del cda di Sercomated, quali dovrebbero essere i principali, e immediati, interventi per garantire la continuità della filiera delle costruzioni.

Giorgio Ghezzi, imprenditore della distribuzione edile, socio di Federcomated e membro del consiglio Federcomated Milano e del cda di Sercomated

«La gravità della situazione chiama un intervento immediato liquido di 3 miliardi di euro – dichiara Ghezzi –, per impedire che in questa contingenza si generino ingenti crisi aziendali nella filiera per gravi problemi di liquidità; questo intervento si somma a un montante a regime (a recupero dei dati 2019) di 25-30 miliardi garantiti. Con l’apertura all’intervento di finanza privata o di misure privatistiche»

Ghezzi fa subito una distinzione tra le misure da adottare. Sono necessari interventi economico-finanziari, misure per la salvaguardia dell’occupazione e poi misure di ristoro fiscale. Andiamo con ordine.

Le misure Economico-finanziarie

«Per prima cosa penso sia necessario dichiarare strategiche le imprese che operano nella fiIiera, la filiera intera e individuare nella testata a monte di essa i soggetti il cui credito va salvaguardato con garanzie sui crediti, fatto salvo per essi soggetti quanto evidenziato nell’art. 55 Dpcm 17 marzo 2020.

A tale proposito, dovrebbe essere necessario predisporre con adeguati soggetti finanziari interventi di finanza agevolata, controgaranzie alle banche per il transitorio nel brevissimo, assicurazione dei crediti  e interventi per supportare sia le associazioni imprenditoriali che  le imprese nella richiesta, stipula e gestione dei contratti di finanziamento e garanzia del credito, assicurando adeguata assistenza nella fase istruttoria delle domande, per la corretta interpretazione del quadro normativo e nell’accertamento dei requisiti necessari ai fini dell’erogazione delle risorse economiche.

Credo, inoltre, che gli stessi attori, immediatamente disponibili con le expertise necessarie per affiancare le Associazioni e le Imprese, possano affiancare gli attori anche nel percorso di una eventuale creazione di un soggetto bancario o bancario cooperativo, da definire, nella individuazione e valutazione dei processi e degli strumenti procedurali, giuridici e attuativi di una simile soluzione definitiva del sostegno e potenziamento economico della filiera.

Inoltre, nel brevissimo, legata all’erogazione da parte dei soggetti finanziari ai creditori di garanzie, al fine di evitare le dispersioni aziendali fallimentari, fino alla copertura diretta nei casi di liquidità essenziale alla sopravvivenza dell’impresa, anche a fronte di mancati pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione, dovrebbe segue una fase di graduale instradamento delle operazioni verso la normalità.

Questa fase di instradamento dovrà prevedere la copertura dei crediti della testa della filiera, con garanzie che ne valorizzino il quantum in termini di commerciabilità e cessione al mercato (aprendo ad interventi privatistici in tal senso), e conseguentemente, facendo in modo che sia assicurata la disponibilità di materiali da costruzioni da immettere nel mercato della distribuzione capillare e quindi da consegnare alle imprese.

Io penso che gli interventi di natura privatistica possono affiancarsi per azioni di cartolarizzazione dei crediti tramite società che poi seguano percorsi di monetizzazione e/o emissione di titoli obbligazionari, eccetera»

Le misure per la salvaguardia dell’occupazione

«Parallelamente deve essere garantita la strada del ritorno alla piena occupazione, essendo sospese le procedure di licenziamento per motivi economici, utilizzando – perché resi disponibili adeguatamente –  gli strumenti di tutela del salario tramite, in primis, la Cassa Integrazione estesa per quanto serve alle imprese del settore, nonché la definizione di un adeguato ristoro economico per i lavoratori atipici, per le partite Iva e, tramite adeguati interventi presso le casse previdenziali degli Albi professionali, per il sostegno del reddito o per sgravi da individuare per gli iscritti».

Le misure di ristoro fiscale

«Sul piano fiscale, bisognerà rimodulare gli interventi di slittamento dei pagamenti di tasse, oneri, contributi, imposte alla Pubblica Amministrazione a condizioni, nel brevissimo, di miglior favore, per poi gradualmente portare il settore alla regolarità. Adeguare al proposito le procedure di ammissione ai bandi e alle gare (vedi Durc). Consentire, entro limiti da stabilire, la possibilità per le imprese, o per le associazioni di imprese, di trovare soluzioni negoziali parzialmente diverse, caso per caso, per il rispetto degli obblighi verso lo Stato.

In questa fase, inoltre, bisognerebbe parificare, dal punto di vista fiscale, eventuali disparità di condizioni tra la distribuzione tramite negozio di vendita al dettaglio ed all’ ingrosso e la grande distribuzione organizzata».

Scarica il Dpcm del 17 marzo 2020 (Decreto “Cura Italia”)