Confcommercio Giovani. Il lavoro del futuro è fare impresa

Presentati i risultati dell’Osservatorio sulle Nuove Generazioni realizzato dai Giovani Imprenditori di Confcommercio in collaborazione con OneDay e con il sostegno di Meta. L’indagine ha coinvolto più di 600 tra imprenditori, studenti e lavoratori di età compresa tra i 18 e 35 anni.

Per il 70% degli intervistati il lavoro ideale del futuro è da libero professionista o da imprenditore, sintomo del fatto che nelle nuove generazioni sta crescendo sempre di più l’idea di un lavoro gestito in autonomia. Quasi un giovane su due (43%) crede che in futuro il lavoratore avrà sempre più libertà di decidere quando, dove e come lavorare, per favorire un equilibrio tra lavoro e vita privata. L’idea di full smart working si conferma poco allettante per quasi la totalità dei rispondenti.

Paolo De Nadai (foto giovaniimprenditori.confcommercio.it)

«Abbiamo vissuto gli ultimi due anni con il freno a mano tirato, e abbiamo così imparato il valore del tempo e delle libertà, cose che prima davamo per scontate. La pandemia ha velocizzato e amplificato quel processo in atto da anni per cui un lavoro fisso, in un ambiente rigido, ingessato, non è più accettabile. Oggi siamo più forti e consapevoli di ciò che vogliamo, nel lavoro e nella vita. La rivoluzione sembra inarrestabile: le Nuove Generazioni stanno reinventando il mondo del lavoro. Prospettive di carriera, possibilità di imparare, rapporto con il proprio capo, con i colleghi, rispetto dell’ambiente, del team e dei clienti sono tutti elementi evidenziati come cruciali in fase di scelta del lavoro da parte dei nuovi giovani lavoratori. Che si mettono in gioco per ciò in cui credono, per raggiungere i propri obiettivi, mettendo al primo posto valori, equilibrio e benessere, che significa lavorare non più solo per uno stipendio, ma anche per sentirsi parte di un’azienda/contesto di cui si condividono la vision, i piani di crescita, la cultura e la tipologia di servizio/prodotto offerto. Guardo a OneDay, e ai tanti imprenditori, colleghi, ragazzi che – nonostante il contesto esterno – stanno facendo la loro parte per costruire un futuro migliore, e mi sento davvero orgoglioso e ottimista verso un futuro che è molto più roseo di quello che i mass media raccontano» Paolo De Nadai, Presidente di OneDay Group

Più di un intervistato su quattro (28%) ritiene che la settimana corta, già presente in molti Paesi, prenderà sempre più piede, con quattro giorni di lavoro e tre di pausa. Per quasi sei giovani su dieci in futuro si cambierà spesso lavoro e si rimarrà nella stessa azienda solo per pochi anni. Anche la trasformazione delle modalità e degli spazi di lavoro ha subito una forte accelerazione: il futuro del lavoro è ibrido per il 70% degli intervistati.

Il lavoro del futuro: servizi alle persone e alle imprese

Dall’indagine emerge che i settori che cambieranno di più in futuro saranno il commercio, i servizi alle persone e i servizi alle imprese; quelli che subiranno meno variazioni secondo gli intervistati sono invece la ristorazione, l’agricoltura e i trasporti anche se spesso il tempo smentisce le previsioni: basti pensare quanto si è innovato il settore della ristorazione durante la pandemia.

Andrea Colzani (foto Confcommercio)

 «Nelle aspettative delle nuove generazioni, proprio i settori che Confcommercio rappresenta saranno sottoposti alla più ampia rivoluzione: commercio e servizi (alle persone e alle imprese) sono indicati come il primo banco di prova del cambiamento nel lavoro del futuro, dove nasceranno più frequentemente nuove professionalità e probabilmente nuove imprese. Sono previsioni che in parte affondano in quanto è successo effettivamente negli ultimi anni nel combinato -forzato dalla pandemia e dalla geopolitica- di transizione digitale, onda green e ripensamento della logistica. Tuttavia, l’indicazione espressa dal nostro Osservatorio non nasce soltanto dall’esperienza, è anche una sorta di “profezia auto-avverante. Ancora una volta, infatti, il sentiment dei giovani rileva la voglia di autoimprenditorialità, finendo quindi per realizzare il cambiamento che immaginano attraverso le loro stesse attività in proprio lanciate sul mercato» Andrea Colzani, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confcommercio

Sono tre i settori che vedranno un’esplosione di nuove professioni nei prossimi dieci anni: quello informatico/tecnologico, quello del marketing e della pubblicità e i green jobs (i lavori legati alla sostenibilità).

Le aspettative nei confronti del lavoro del futuro vanno, dunque, in una direzione di flessibilità, di centralità dei bisogni e dei ritmi della persona. L’innovazione tecnologica aiuterà il mondo del lavoro ad essere sempre più smart senza escludere la necessità di lavorare vicini al proprio team per poter costruire, oltre a una carriera, un ambiente di lavoro positivo e di condivisione in un’ottica di incentivazione dell’innovazione e della crescita aziendale.

«Siamo molto felici di supportare l’Osservatorio, prodotto da Confcommercio Giovani e OneDay, poiché siamo convinti possa stimolare in maniera virtuosa il dibattito sul futuro dell’imprenditoria in Italia e, soprattutto, sul ruolo che le giovani generazioni giocheranno in questo campo. Siamo consapevoli che il lavoro ibrido e a distanza è destinato ad essere un’opzione permanente, tanto che uno dei nostri obiettivi è proprio quello di costruire esperienze che contribuiscano a rendere il lavoro più connesso, collaborativo, flessibile e accessibile» Angelo Mazzetti, Head of Public Policy – Italy and Greece Meta