Concreta. L’hotel cinque stelle all’ombra del Cervino

 

(foto Concreta)

Il Grand Hotel Cervino è un albergo cinque stelle con una straordinaria continuità tra spazi esterni e spazi interni. Come sottolinea l’architetto Mariapia Bettiol di Aosta: «Questo era uno dei punti di partenza del progetto, uno dei cardini su cui abbiamo ragionato fin dall’inizio».

L’architetto ha lavorato su un’area molto particolare, stretta e lunga, con un vincolo forzato che riguardava il corpo di fabbrica e si è proposto di realizzare una struttura che godesse della vista della natura sia sul fronte principale sia sul retro con la presenza imponente e spettacolare del Cervino.

(foto Concreta)

Il cemento è stato utilizzato solo per i piani seminterrati mentre dal piano terra fino alla sommità si è utilizzato X-Lam, in collaborazione con Wood-Beton. C’è stato un grande lavoro di progettazione da parte di tutti i soggetti coinvolti, coordinati dal general contractor Vico: basti pensare che i bagni sono stati realizzati come unità singole e inserite nella struttura già arredate durante il montaggio dei singoli piani.

La collaborazione di Concreta

(foto Concreta)

La collaborazione di Concreta si è espressa nella parte di interior attraverso un forte connubio tra architettura, committenza e progetto, operando una sintesi vincente tra gli obiettivi dei diversi soggetti interessati.

Le sessanta camere sono di dimensioni compatte, con una forte razionalizzazione degli arredi che permettono di vivere appieno le funzionalità richieste. Nell’arredo delle camere si è giocato sul legno in abbinamento con materiali lapidei: «La presenza del legno – conferma l’architetto Bettiol – in montagna è fondamentale per creare e conservare un’impressione di calore con un taglio tradizionale e moderno di montagna».

(foto Concreta)

Nelle quattro suite è stato creato in un modulo l’area salottino, adattando l’area letto alla nuova dimensione dello spazio. Diverso è il caso delle quattro suite spa, dove l’obiettivo è stato quello di realizzare uno spazio di qualità estrema che ne esalti al massimo il comfort.

(foto Concreta)

Lo spazio wellness  continua il fil-rouge del marmo come segnale di lusso integrandolo nella sauna con il legno: «L’idea è quello del gioiello – spiega l’architetto Bettiol – ovvero di impreziosire l’oggetto che poteva essere rustico con materiali lussuosi e di pregio. Questo percorso lo si ritrova nello spazio piscina dove un gioco di specchi e la doppia altezza dell’ambiente che si compenetra nel ristorante creano giochi di luce con la sensazione che lo spazio si perda a vista d’occhio».

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