Cnappc. Pnrr e le 195 scuole innovative motori del cambiamento

(Abitare il Paese – La cultura della domanda)

«E’ assolutamente positivo e in linea con la posizione da sempre sostenuta dagli architetti italiani che le 195 scuole innovative, sostenibili e inclusive previste dal Pnrr, vengano realizzate attraverso i concorsi di progettazione a due gradi. Modalità, questa, che gli architetti sostengono in quanto è sicuramente quella più idonea per avere a disposizione progetti di grande qualità per realizzare buone opere pubbliche. La scuola è un elemento centrale della vita di ogni città e della sua realtà urbana. Affrontarlo equivale affrontare quello più generale della città del futuro: una città che avrà sempre più voglia di trasformare e riqualificare se stessa, e la sua struttura, anche per realizzare una più adeguata qualità della vita».

Queste sono le parole di Francesco Miceli, Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori nel suo intervento alla presentazione della quarta edizione di “Abitare il Paese – La cultura della domanda”.

Il progetto  è realizzato in collaborazione con la Fondazione Reggio Children-Centro Loris Malaguzzi e dedicato, quest’anno, al tema “attivare comunità educanti, nuove generazioni per un progetto di futuro”.

Miceli ha sottolineato come sia «un passo importante che il concorso di progettazione venga sempre più spesso preso in considerazione nell’attuazione degli interventi previsti dal Pnrr, in particolare per quelle opere che richiedono una specifica attenzione per il loro inserimento nei contesti urbani come evidentemente è il caso delle scuole che rappresentano un presidio culturale e sociale nelle nostre città. Tutto ciò nel rinnovato impegno per la funzione».

Bianchi (Ministro dell’Istruzione), «la scuola non è soltanto un edificio ma il centro della vita collettiva, di una nuova rigenerazione del contesto urbano»

(Abitare il Paese – La cultura della domanda)

Il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha sottolineato come «da tempo abbiamo superato l’idea che la scuola sia soltanto un edificio: essa è il centro della vita collettiva, quasi una pietra angolare di una nuova rigenerazione del contesto urbano, un elemento importante della vita dei nostri territori. Ci siamo lasciati alle spalle l’idea che la scuola sia un lungo corridoio su cui si affacciano una serie di porte chiuse, dietro alle quali a loro volta ci siano altri spazi chiusi segmentati dai banchi e dove il principio dell’ordine appaia come quello dominante».

Per Carla Rinaldi, Presidente della Fondazione Reggio Children-Centro Loris Malaguzzi, «la nuova scuola post pandemia, del Pnrr, tutta la scuola che immaginiamo, deve far emergere quel legame imprescindibile che esiste tra qualità dell’apprendimento e qualità dello spazio, a partire dal protagonismo e dal diritto di cittadinanza dei giovanissimi. Questa è l’educazione di qualità che Fondazione Reggio Children e il Consiglio Nazionale Architetti PPC ricercano, per un contesto di apprendimento che sia davvero Terzo Educatore, come lo definiva Loris Malaguzzi».

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