Ceramica italiana, avanti tutta!

(foto Faenza Ceramiche)
(foto Faenza Ceramiche)

Presentate, durante l’assemblea 2014 di Confindustria Ceramica, le indagini statistiche relative ai diversi comparti che compongono l’industria ceramica italiana. Sono 236 le industrie italiane di piastrelle di ceramica, ceramica sanitaria, stoviglie e materiali refrattari attive nel 2013, che occupano 27.060 addetti e che hanno fatturato 5,5 miliardi di euro complessivi, grazie a vendite oltre confine per il 75%. Per quanto riguarda il comparto delle piastrelle, il fatturato totale, 4,73 miliardi di euro (3,16%) derivano per 3,87 miliardi dalle esportazioni (5,66%) e da 856 milioni di euro da vendite sul territorio nazionale (-6,84%).

(foto Ceramica Cielo)
(foto Ceramica Cielo)

Il fatturato del settore della ceramica sanitaria, invece, è di 308,4 milioni di euro (-8,68%), derivanti per 204 milioni di euro da vendite sul mercato nazionale e da 104,2 milioni di euro dalle esportazioni. In flessione, secondo le rilevazioni Eurostat, le importazioni di sanitari dall’estero in tonnellate: -17,94%). Le vendite in Italia dei materiali refrattari sono scese nel 2013 a 279.680 tonnellate (-12,67%), che ora sono pari al 63,2% dei volumi complessivi venduti. Il fatturato totale, ora pari a 392,8 milioni di euro, deriva da vendite sul territorio nazionale per 238,3 milioni di euro (-11,17%), da 91,7 milioni di esportazioni comunitarie (-4,25%) e da 62,8 milioni di euro da esportazioni extracomunitarie (+0,33%).

(foto Lea Ceramiche)
(foto Lea Ceramiche)

La ripresa dei consumi dell’Unione europea, che nel caso delle esportazioni di piastrelle di ceramica dall’Italia ritorna a doppia cifra dopo diversi semestri, viene trainata dalla Germania (+16,46% in fatturato), dalla Francia (+10,18%) e dalla Gran Bretagna (+29,20%). Molto positivi anche i risultati di diversi paesi della Mitteleuropa (Ungheria, +42,71%; Repubblica Ceca +15,03%) e dell’area baltica (+43,11%). Situazione di stasi invece nei paesi extra europei, che dopo la forte crescita realizzata nel corso del 2013, consolida il fatturato del primo trimestre (+2,38%). In calo la Russia (-16,05%), una flessione nell’area del Golfo – pausa di riflessione dopo le forti crescite negli anni scorsi – mentre le esportazioni in Africa (+12,08%) e Australia / Oceania (28,57%)