Casa asciutta e salubre con i vespai

(foto Daliform)
(foto Daliform)

Il vespaio è una struttura sottopavimento impiegato per evitare che l’umidità di risalita capillare proveniente dal terreno di fondazione e le condense di umidità macchino i piani orizzontali e rendano insalubri i locali situati nei piani interrati e seminterrati o gli ambienti del fabbricato costruiti direttamente a livello del suolo. La tecnica impiegata per costruire i moderni vespai aerati, utilizza manufatti prefabbricati di forma diversa secondo le produzioni che in ogni variante sono realizzati in materia plastica riciclata resistente all’invecchiamento.

(foto Gutta)
(foto Gutta)

Questi manufatti, leggeri e facilmente maneggiabili, formano la base di appoggio della soletta di pavimentazione che rimane sollevata dal terreno o dallo strato di ripartizione posto direttamente a contatto con il suolo. Per assicurare stabilità al sistema, gli elementi sono connessi tra loro a incastro e vengono sostenuti da robusti piedini di altezza variabile secondo le esigenze.
Le versioni
La versione più usuale per la costruzione dei vespai aerati è costituita da un modulo con forma a calotta sferica, con curvatura più o meno accentuata, che lungo i lati possiede quattro arcate e verso il basso termina con altrettanti supporti muniti di piedino.

(foto ClaudioForesi)
(foto ClaudioForesi)

La pianta del modulo è quadrata o rettangolare, forma che connota anche le varianti a piastra di grande dimensione con appoggi interni a torretta e sezione sempre assimilabile a una sagoma arcuata nelle due direzioni ortogonali. I diversi tipi sono costruiti a base di polipropilene rigenerato e recuperato da scarti industriali, materia plastica stabile, resistente ai prodotti chimici e all’invecchiamento, non pericolosa per l’ambiente o l’uomo.

(foto Geoplast)
(foto Geoplast)

L’altezza di ciascun elemento è molto variabile secondo la produzione, grazie anche a specifiche prolunghe, e nella gamma non mancano tipologie che permettono di creare un’intercapedine particolarmente ampia oppure molto ribassata e adatta in special modo per formare vani di aerazione su pareti poste contro il terreno. Lungo i quattro lati del modulo si trovano gli incastri a sormonto che rendono stabile, continua e a tenuta l’insieme degli elementi e impediscono al getto di calcestruzzo di disperdersi nella cavità al momento della messa in opera della soletta armata soprastante il vespaio. Talune varianti possiedono una cavità conica centrale che permette di realizzare un quinto piedino di appoggio. A richiesta il sistema vespaio aerato è disponibile in versione termoisolata con più elementi di completamento preformati che consentono di costruire l’insieme dei componenti in maniera veloce e senza improvvisazioni sul cantiere. Sopra le cupole vengono posati elementi presagomati in Eps a formare un piano orizzontale isolato in modo continuo, mentre l’aggiunta di elementi cavi all’interno dei piedi assicura l’assenza di ponti termici. Eventuali sottopiedi permettono di separare termicamente il sistema del vespaio dal magrone d’appoggio e a completamento sono disponibili elementi di chiusura leterale e di compensazione sempre in Eps. Una volta effettuato il getto di calcestruzzo armato, lo strato isolante rimane inglobato nel sistema e separa il cls dall’insieme continuo delle cupole.

(foto Daliform)
(foto Daliform)

La versatilità del sistema
Oltre alle prolunghe di base, costruite in genere a sezione circolare e piedino allargato, che talune produzioni impiegano per ampliare la gamma delle altezze disponibili, tutti i sistemi dispongono di pezzi speciali dedicati e sempre costruiti in polipropilene riciclato e rigenerato. L’accessorio di completamento più impiegato è il fermagetto laterale, costituito talvolta da una semplice lamina con sezione a L che alla base è tenuta bloccata dai piedini dei moduli di contorno, mentre dall’altra sale fino alla quota della soletta oppure della fondazione perimetrale che delimita l’ambiente da proteggere con l’intercapedine. Con la medesima funzione vengono realizzati elementi di chiusura degli archi laterali dei moduli posti lungo le fasce perimetrali. Per la loro costruzione a passo variabile e con lo stesso incastro che permette di montare i moduli, risultano adatti a tutte le misure del progetto così da permettere all’operatore di centrare con il vespaio l’area da ricoprire. Per entrambe le versioni, la chiusura laterale del vespaio riduce i tempi esecutivi in quanto consente di gettare contemporaneamente la fondazione e la soletta o questa e i rinforzi armati di sottofondazione, quando è presente una muratura portante già costruita come sovente avviene nelle ristrutturazioni.
I moduli possono essere utilizzati anche con un accessorio del sistema che impedisce l’ingresso del getto di calcestruzzo all’interno delle cavità degli appoggi e rende la soletta monolitica. Questo accessorio viene utilizzato soprattutto in presenza di terreni molto deformabili, per aumentare la luce degli appoggi oppure per creare un piano continuo e rigido adatto alla posa di pannelli in materiale espanso per ottenere uno strato isolante al di sotto del calcestruzzo. Per aumentare la rigidità della soletta in presenza di lastre coibenti, all’estradosso queste vengono sagomate con intagli ortogonali così da permettere la posa di ulteriori ferri di armatura e di ricavare una sequenza più o meno fitta di nervature incrociate. Questi intagli servono anche per alloggiare canalette impiantistiche di piccolo diametro che rimangono annegate nella soletta di calcestruzzo.
Il settore di impiego
Il vespaio aerato con elementi a cupola è adatto alle nuove costruzioni oppure alla ristrutturazione di vecchi edifici, considerato che questa tipologia possiede prestazioni multifunzionali ed è attrezzabile con accessori che consentono di costruire la struttura di pavimentazione ed eventuali elementi portanti orizzontali connessi alla soletta, vari tipi di pavimentazioni continue con o senza appoggi diretti a terra, orizzontamenti coibentati e vani sottopavimento di varia capacità utilizzabili per l’inserimento rapido, senza l’esecuzione di scavi o sedi, di tutte le reti impiantistiche dell’edificio.

(foto Pontarolo Engineering)
(foto Pontarolo Engineering)

La funzione dei componenti
Il cassero a perdere formato dall’insieme degli elementi di polipropilene è un elemento di supporto che, grazie al materiale plastico utilizzato, impedisce la risalita capillare di umidità dal terreno e crea uno sbarramento a tenuta pur senza dover utilizzare guaine o altri prodotti per impermeabilizzare il controterra. Proprio per questo è un valido sostituto dei vespai tradizionali in pietrame che nel tempo possono innescare fenomeni di risalita dell’umidità lungo le superfici di contatto reciproco e da queste arrivare a impregnare la pavimentazione.
Il cantiere
Per la loro forma modulare gli elementi possono essere impilati riducendo l’ingombro sia sul cantiere che in fase di trasporto, mentre in opera vengono tagliati facilmente con gli usuali attrezzi del falegname per portarli a misura. Una volta accostati tra loro sul piano di appoggio, gli elementi del vespaio formano una vera e propria cassaforma a rimanere con molteplici appoggi che lavorano solo in compressione. La velocità di posa raggiunge 80-100 metri quadrati in un’ora, con un risparmio di tempo di almeno il 70 per cento rispetto al montaggio di sistemi tradizionali.
La ventilazione dell’intercapedine
La forma interna degli elementi in plastica è studiata per facilitare la posa delle condutture impiantistiche e per offrire una minima resistenza alla diffusione dell’aria. Per evitare ristagni di umidità e di condensa o l’accumulo di gas indesiderati, vengono eseguiti uno o più collegamenti esterni a nord dell’edificio, realizzati con una tubazione posta al piano di campagna per facilitare l’ingresso dell’aria. Gli sfiati in uscita, in numero adeguato alle dimensioni in pianta dell’intercapedine, devono essere posti a sud della costruzione e preferibilmente costruiti con tubazioni che vengono spinte fin oltre il tetto del fabbricato.

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