Sercomated. I cambiamenti nelle dinamiche distributive 

06_fralemarchNel salotto dedicato ai cambiamenti nelle dinamiche distributive del secondo congresso Sercomated, il punto centrale  è che oggi nell’offline si deve passare dalla vendita di prodotto alla vendita del servizio. Questo passaggio è in grado di spostare il focus dal prodotto e dal suo elemento più eclatante ovvero il prezzo, a un risultato finale che si dovrà conseguire al termine di una tempistica condivisa e grazie a un budget stabilito. Questo il passaggio fondamentale che la distribuzione dovrà arrivare a fare per cogliere le grandi opportunità del mercato della ristrutturazione. Anche in questo caso si configura un nuovo patto di filiera al fine di fornire all’utente finale la garanzia in primis delle persone che si troverà davanti e successivamente anche del risultato al quale si vorrà arrivare.
Edoardo SabbadinEdoardo Sabbadin, professore associato Dipartimento di Economia dell’Università degli Studi di Parma, introduce e modera i lavori del pomeriggio. «L’ecommerce in Europa – afferma Sabbadin – ha raggiunto i 477 miliardi di dollari nel 2015. Le vendite online europee con il 7,3% sulle vendite al dettaglio superano, seppur di poco, il 7% statunitense ma nel sud Europa a stento si arriva al 2%. I tre Paesi leader sono Regno Unito, Germania e Francia che detengono circa due terzi del fatturato totale, mentre l’Italia si piazza al settimo posto».
Luca BerardoPer Luca Berardo, presidente Sercomated, il mondo della distribuzione è un luogo dove vengono aggregate tutte le necessità che riguardano la casa e tutte le professionalità in grado di rispondere a queste esigenze, per questo in seno a Sercomated è nato il progetto WikiHome. Quanto al digital, Berardo è certo: «Nell’online bisogna avere un approccio comune e non individuale. O si affronta in maniera corale o non si può sfruttare questa occasione».
Francesco FreriFrancesco Freri, responsabile sviluppo e direttore generale 4Bild, approfondisce la filosofia di WikiHome a cui la sua azienda aderisce: «Quattrocento corner in tutta Italia per la ristrutturazione di qualità finanziata e garantita sono i pilastri su cui poggia il progetto WikiHome, una rivoluzione nel settore dell’edilizia che punta a dare un servizio di riqualificazione delle abitazioni chiavi in mano, con l’obiettivo di facilitare la vita all’utente finale in tutto e per tutto (dall’accesso ai finanziamenti all’esecuzione dei lavori) nell’ottica dell’efficientamento della filiera del mercato edile attraverso l’ottimizzazione dal punto di vista tecnologico, organizzativo e soprattutto finanziario delle relazioni dei vari attori che concorrono alla valorizzazione degli edifici. Il rivenditore con WikiHome non venderà più il mattone ma, ad esempio, la ristrutturazione. Questo visto non come concorrenza ai professionisti progettisti, ma nell’ottica della rete».
Alessandro ColciagoAlessandro Colciago, managing director Harley&Dikkinson Finance parla di finanza “alternativa”, quella cioè che tiene conto della filiera dell’edilizia e viene messa a supporto di tutto il sistema dei progettisti, delle imprese-rivendite edili, del cliente finale attraverso la proposta di un approccio nuovo di investimento e di economia collaborativa concreta) da un lato, e di gestione delle relazioni dall’altro. «Harley&Dikkinson – spiega Colciago – tende a modificare i comportamenti “finanziari” in senso più sociale senza però ripudiarne i meccanismi di base (come l’intermediazione, la raccolta, il prestito), ma riformulandone i valori di riferimento (la persona e non il capitale, l’idea e non il patrimonio, l’equa remunerazione dell’investimento e non la speculazione, il concetto di mutualità a supporto degli interessi di tutti) e promuovendo il finanziamento di attività che si muovono in un’ottica di sviluppo umanamente ed ecologicamente sostenibile per un beneficio sul territorio che sia sociale e ambientale (investimenti a impatto sociale in senso lato). Esempio concreto di finanza solidale è il fondo di solidarietà per condomini e privati, pensato per supportare i singoli beneficiari del finanziamento che incontrano difficoltà a pagare nel corso dell’ammortamento, permettendo un’ulteriore diluizione dell’importo residuo in 5 anni senza aggravio di interessi».

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