Cam. Il progetto di social housing per rendere Roma più inclusiva

(foto Cam)

Su 5,2 milioni di famiglie in affitto, una su tre è in sovraccarico per i costi dell’abitazione rispetto al reddito, poco meno del 10% è in arretrato con l’affitto e circa un terzo denuncia un’abitazione sovraffollata (35,6%) con problemi di umidità (16,6%).

L’emergenza abitativa nelle città ha trovato una risposta nelle iniziative di sviluppo immobiliare definite “social housing”.

(foto Cam)

Una dei modelli virtuosi presenti a Roma è quello di Cam Spa, un’iniziativa pensata per gli studenti fuorisede all’interno di Domus Tiburtina.

(Ing. Angelo Marinelli)

«Crediamo che la città del presente e del futuro debba viaggiare sui binari della sostenibilità e dell’inclusività: il social housing permette di combinare queste coordinate fondamentali e di declinarle in un territorio come Roma che sta vivendo un periodo di grande intensità progettuale e di investimenti. A fronte di una crescente richiesta abbiamo in cantiere diverse proposte, in altri quartieri semicentrali della Capitale, dove sono in dirittura d’arrivo nuovi complessi. Pensiamo all’importanza di offrire abitazioni in classe energetica elevata a prezzi calmierati, evidenziando il concetto dell’abitare sostenibile, da tutti i punti di vista». ANGELO MARINELLI, amministratore unico di Cam Spa

Che cos’è il social housing?

Il social housing è stato definito per la prima volta in Italia con il decreto ministeriale 22 aprile 2008, si tratta pertanto di una misura relativamente giovane anche se vanta una lunga storia in Europa.

Questo tipo di alloggio, come specifica lo stesso decreto, è un’unità immobiliare ad uso residenziale, che contribuisce alla rigenerazione urbana. I soggetti potenzialmente interessati, oltre agli studenti fuori sede, sono anche le giovani coppie e le famiglie a basso reddito.

Prosegue l’ing. Marinelli: «In quest’ottica  abbiamo deciso di puntare e continueremo a farlo sui ragazzi in cerca di un alloggio che spesso si confrontano con canoni d’affitto elevati a fronte di appartamenti in condivisione e fatiscenti. Noi, invece abbiamo voluto destinare a loro abitazioni rifinite, arredate con gusto, coperte dalla fibra ottica e con un canone d’affitto calmierato particolarmente vantaggioso».

 

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