Bisazza. Mosaici di design

Collezione Mosaico, Arzigogolo, Ferruccio Laviani (foto Bisazza)
Collezione Mosaico, Arzigogolo, Ferruccio Laviani (foto Bisazza)

Decori in mosaico che portano la firma dei designer Ferruccio Laviani, Alessandro Mendini e Kiki van Eijk, ecco la nuova collezione firmata Bisazza, azienda tra i leader mondiali della produzione di decori di vetro per interni ed esterni.

Collezione Mosaico, Albert, Ferruccio Laviani (foto Bisazza)
Collezione Mosaico, Albert, Ferruccio Laviani (foto Bisazza)

La creatività di Feruccio Laviani ha portato alla creazione di Arzigogolo, André, Albert, George e William, proposte decorative di design caratterizzate da motivi classici che, grazie a un’inedita rivisitazione, si sono trasformati in suggestivi decori contemporanei. Sono invece ispirati al tessuto scozzese tartan i decori Albert, George e William, una texture intramontabile, proposta sia nella versione classica sia in una più moderna, ottenuta attraverso l’accostamento di colori accesi. Nei due decori, André e Arzigogolo, rivisitazione di una decorazione anni ’30 ispirata ad André Arbus e Gio Ponti, il grafismo, quasi ipnotico, crea una sovrapposizione di linee e di curve sinuose.

 

Collezione Mosaico, Calystegia, Kiki van Eijk (foto Bisazza)
Collezione Mosaico, Calystegia, Kiki van Eijk (foto Bisazza)

Neoromanticismo e tratto femminile invece per Ranunculus e Calystegia, i due decori in mosaico che la designer olandese Kiki van Eijk ha firmato per Bisazza. Realizzati in grande formato con la tecnica artistica tradizionale, i fiori spuntano e si “arrampicano” sui mattoni di un muro immaginario, riprodotto in mosaico digitale. Un’ispirazione che deriva dall’esperienza della designer che vive in un’area naturale in cui fiori ed erba selvatica crescono un po’ ovunque.

 

 

 

Collezione Mosaico, Ferrara, Alessandro Mendini (foto Bisazza)
Collezione Mosaico, Ferrara, Alessandro Mendini (foto Bisazza)

Tre infine i decori creati da Alessandro Mendini: Granada, un classico motivo ornamentale di ispirazione araba, Ferrara, un’interpretazione contemporanea e tridimensionale del rivestimento “bugnato a diamante”, ispirato alla facciata del Palazzo dei Diamanti di Ferrara, e infine Louisiana che porta il segno distintivo della poetica “mendiniana”, in cui il colore è concepito come linguaggio, come alfabeto.