BioBuild, il sistema di facciata autoportante in biocompositi

(foto Arup e Gxn nnovation)
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Progettato da Arup e Gxn Innovation, “BioBuild Sistema di Facciata in Biocompositi” ha ricevuto i finanziamenti dal Settimo programma quadro dell’Unione europea per la ricerca e lo sviluppo tecnologico e ottenuto il Jec Innovation Award Europe di quest’anno nella categoria “Construction”.

(foto Arup e Gxn nnovation)
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BioBuild Sfb è il primo pannello per facciate in biocomposito al mondo, che riduce l’”embodied energy” fino al 50 per cento rispetto ad altri materiali da costruzione tradizionali, senza un aumento di costo.

(foto Arup e Gxn nnovation)
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Il progetto BioBuild ha come scopo il miglioramento dell’ambiente costruito attraverso lo sviluppo e l’utilizzo di materiali innovativi prodotti grazie a risorse naturali rinnovabili rapidamente.

(foto Arup e Gxn nnovation)
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Biocompositi sono composti da fibre naturali come il lino, canapa e iuta e resine naturali realizzati con sottoprodotti di lavorazioni agricole del mais, canna da zucchero e altre colture. Con il trattamento adeguato, possono essere convertiti in prodotti performanti leggeri, durevoli e in grado di migliorare la sostenibilità dei sistemi costruttivi.

Guglielmo Carra
Guglielmo Carra

«Questo prodotto innovativo spinge i confini dell’ingegneria delle facciate e dei materiali verso nuovi obiettivi, utilizzando i materiali biocompositi in un campo particolarmente difficile come quello delle costruzioni. La libertà di progettazione garantita dai biocompositi può avere un forte impatto sull’estetica degli edifici». Guglielmo Carra, BioBuild Design Manager, Arup Berlin

Il pannello BioBuild Sfb, progettato come elemento opaco autoportante verticale di facciata è alto 4 metri e largo 2,3 ed è dotato di parti vetrate. È composto da due laminati in biocomposito realizzati in lino e resine biologiche con uno strato centrale di materiale isolante.

(foto Arup e Gxn nnovation)
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Il pannello è interamente prefabbricato in officina e installato sul posto. Centrale nel processo di progettazione è stato l´approccio legato al ciclo di vita dei materiali. Tutte le componenti del sistema sono facilmente smontabili le une dalle altre e possono essere riciclate o riutilizzate alla fine del loro ciclo di vita.

Kasper Guldager Jensen
Kasper Guldager Jensen

«BioBuild dimostra che i biocompositi possono creare materiali utilizzabili nell’industria delle costruzioni. Sono estremamente soddisfatto nel vedere i risultati della collaborazione tra ingegneri, architetti, specialisti del materiali e produttori, che rappresenta la forza dell’innovazione interdisciplinare». Kasper Guldager Jensen, direttore di Gxn

(foto Arup e Gxn nnovation)
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Il pannello BioBuild Sfb, progettato come elemento opaco autoportante verticale di facciata è alto 4 metri e largo 2,3 ed è dotato di parti vetrate. È composto da due laminati in biocomposito realizzati in lino e resine biologiche con uno strato centrale di materiale isolante. Il pannello è interamente prefabbricato in officina e installato sul posto. Centrale nel processo di progettazione è stato l´approccio legato al ciclo di vita dei materiali. Tutte le componenti del sistema sono facilmente smontabili le une dalle altre e possono essere riciclate o riutilizzate alla fine del loro ciclo di vita.

(foto Arup e Gxn nnovation)
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Il pannello di parete esterna è uno degli elementi progettati dal team che ha messo a punto, sempre nell’ambito del Settimo programma quadro della Comunità europea, anche kit per sistemi di rivestimento per esterni, pareti divisorie interne e controsoffitti.

Partner di Arup Deutschland e Gxn Innovation in questo progetto sono Acciona Infrastructures Amorim Cork Composites, Exel Composites, Fiber-Tech Construction, Institut für Verbundwerkstoffe, Katholieke Universiteit Leuven, Laboratorio Nacional De Engenharia Civil, NetComposites, Shr, Nederlandse Organisatie voor Toegepast.