Biennale di Venezia. Verso “una nuova centralità” con Alvisi Kirimoto

Lo studio Alvisi Kirimoto partecipa in duplice veste ad “Arcipelago Italia. Progetti per il futuro dei territori interni del Paese”, il progetto del curatore Mario Cucinella per il Padiglione Italia alla 16a Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia (26 maggio – 25 novembre 2018) promosso dalla Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane, MiBACT.

Da un lato, contribuisce al Padiglione con il progetto della Cantina Podernuovo a Palazzone (Toscana, 2013), selezionato dal curatore per rappresentare una delle tappe significative di un itinerario che attraversa le aree interne del Paese, fatto di piccole architetture di qualità che narrano la relazione tra architettura e paesaggio. Il progetto, in mostra nell’area dedicata all’Appennino Settentrionale, esprime la volontà di raccontare la cultura agricola e il legame rigoroso e continuo tra territorio e spazi di lavoro. Dall’altro, Massimo Alvisi è parte del Comitato Scientifico a supporto della ricerca per l’individuazione delle aree strategiche per il rilancio delle zone interne dell’Italia, nucleo del percorso curatoriale. Alla guida di uno studio che ha fatto del team work il suo tratto distintivo, Massimo Alvisi è stato tutor e consulente per il collettivo interdisciplinare chiamato a tracciare un nuovo paesaggio italiano, dimostrando la necessità di un pensiero collettivo fondato sull’unione dei saperi.

La ricerca portata avanti dal collettivo, infatti, si snoda attraverso lo spazio urbano che corre lungo la dorsale italiana, dall’Arco Alpino sino al Mediterraneo, proponendo una riflessione su temi di attualità come le periferie, il post terremoto, le aree dismesse e la mobilità, che si traduce in cinque progetti sperimentali. Strumenti di discussione e confronto anche per le comunità e gli amministratori locali, questi offrono risposte universali alla disgregazione dei tessuti urbani interni, alla frattura sociale, all’impoverimento del paesaggio, all’estraneità della pianificazione rispetto alle necessità dei cittadini. I progetti diventano l’occasione per conoscere, il punto di partenza per scoprire l’Italia rendendo il viaggio da Nord a Sud una esperienza finalmente senza fratture.

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