Dal nuovo Osservatorio congiunturale sull’industria delle costruzioni dell’Ance emerge un quadro timidamente positivo per quanto riguarda le compravendite immobiliari e il comparto della ristrutturazione, ma non altrettanto per quanto riguarda le nuove costruzioni. Oltre al calo dell’occupazione, del numero di imprese e degli investimenti, negli ultimi sette anni emerge anche un netto e costante taglio delle risorse destinate alla spesa in conto capitale. Altrettanto allarmanti i dati contenuti nel focus casa presentato dall’Ance insieme all’Osservatorio, che evidenziano un aumento delle tasse sulle abitazioni del 200 per cento negli ultimi tre anni. Timidi segnali positivi arrivano dalle compravendite residenziali, che nei primi tre mesi dell’anno sono tornate a crescere, facendo segnare un +4,1 per cento. Anche se preoccupa l’Ance la decisione della Bce di escludere l’edilizia dal nuovo programma di immissione di liquidità. L’unico comparto che continua a reggere è quello degli interventi per la riqualificazione del patrimonio abitativo, con un +20 per cento in sette anni, raggiunto grazie agli incentivi fiscali sulle ristrutturazioni e sul risparmio energetico. È la dimostrazione che invertire la rotta si può, ma servono interventi che vadano nella giusta direzione. Come il decreto “Sblocca Italia”, che secondo l’Ance potrebbe mobilitare subito almeno 5 miliardi tra le risorse stanziate e non ancora utilizzate. Il ministro dei trasporti Maurizio Lupi che ha partecipato alla presentazione ha affermato che venerdì incontrerà il ministro Padoan per fare il punto sul decreto che dovrebbe sbloccare i cantieri.