All’attacco!

(foto Mapei)
(foto Mapei)

Gli adesivi a base cementizia, formulati con additivi che migliorano le prestazioni tecniche, si utilizzano nella posa con il sistema a strato sottile di pavimenti e rivestimenti in piastrelle di ceramica.
La posa a strato sottile, utilizzata sulla maggior parte dei rivestimenti e delle pavimentazioni in ceramica o in materiali lapidei, prevede l’impiego di un adesivo premiscelato a base cementizia che permette di creare rapidamente un livello legante tra la superficie piastrellata e il fondo di supporto orizzontale o verticale. La qualità costante dei prodotti e la facilità nella messa in opera rendono il lavoro più agevole rispetto alla tecnica tradizionale a malta e, anche su piani fortemente sollecitati e per impieghi gravosi, assicurano al piano di calpestio o al rivestimento una lunga durata tanto nei sistemi realizzati all’interno dell’edificio quanto nella posa su piani esposti continuamente alle intemperie.

(foto Fassa Bortolo)
(foto Fassa Bortolo)

Gli adesivi cementizi sono impiegati su pavimenti e rivestimenti per qualunque destinazione d’uso, dal residenziale agli edifici pubblici o per l’accoglienza e si prestano per locali con forte concentrazione di umidità, per il fissaggio di rivestimenti immersi perennemente in acqua come avviene nelle piscine, per i pavimenti industriali e commerciali e dove lo strato legante è sottoposto a continui sforzi di taglio, situazione che caratterizza gli ambienti con una forte circolazione di carrelli elevatori in partenza e in frenata.
Le tipologie
Gli adesivi cementizi in polvere sono dei premiscelati secchi disponibili nel colore bianco o grigio, da scegliere in base alla tonalità del rivestimento, e vengono formulati a base di cementi, cariche inerti a granulometria controllata secondo una precisa curva di riferimento e da additivi composti da resine e da agenti capaci di migliorare la lavorabilità e l’applicabilità dell’impasto.

(foto Cugini)
(foto Cugini)

Per la sua composizione, lo strato adesivo indurito si presenta compatto e ben collegato sia al fondo di posa che al retro delle piastrelle. Secondo la tipologia e in base alla formulazione, l’adesivo può essere adatto solo all’applicazione su piastrelle porose e su massetti minerali aggrappanti, quando predominano i legami meccanici nell’interfaccia tra rivestimento e supporto, oppure risulta idoneo anche per la posa di mosaici vetrosi, di gres porcellanato o di altre varianti di ceramica e di pietra, sempre a limitato assorbimento d’acqua, su fondi non assorbenti, in sovrapposizione a un vecchio pavimento e dovunque sia necessario realizzare legami meccanici e chimici per assicurare la stabilità dello strato di collegamento. Le resine presenti nella miscela di base rendono più lavorabile l’impasto idratato, che al momento dell’impiego deve avere una consistenza cremosa, e trattengono l’acqua di idratazione permettendo al cemento di completare l’indurimento anche con alte temperature ambiente e con supporti o con materiali da rivestimento assorbenti.

(foto Mapei)
(foto Mapei)

Il sistema incollato con adesivi cementizi, diviene un insieme solidale adatto anche per impieghi all’esterno, in quanto resistente all’acqua e al gelo, e con caratteristiche di deformabilità e di resistenza ai movimenti differenziali variabili secondo la formulazione o la preparazione. La diversa formulazione e la gamma di prodotti disponibili sul mercato permette di scegliere tra collanti cementizi adatti a fondi di posa stabili oppure deformabili o con presenza di vibrazioni, da applicare in strati di spessore da 3 mm fino a oltre 15 mm in base alla ruvidità della piastrella, alla conformazione del retro degli elementi, alla scalibratura nella forma o alla planarità del fondo di posa che, se irregolare, non richiede rasature o livellanti. Le varianti principali si distinguono in adesivi a presa normale o a presa rapida per interventi già percorribili dopo poche ore dall’applicazione e impiegati dove i tempi per l’utilizzo della pavimentazione sono determinanti per la continuità del lavoro all’interno dell’edificio.

(foto Winkler)
(foto Winkler)

Altre distinzioni riguardano la capacità di intervenire solo con piccoli formati oppure di permettere l’applicazione di elementi con grandi dimensioni in ogni situazione di impiego e sempre garantendo il massimo della distribuzione di collante sul retro dei riquadri. Per la posa in esterni su terrazze o balconi e dove la continuità dello strato legante è una garanzia contro la rottura delle piastrelle soggette a sforzi di flessione, è possibile utilizzare le varianti ad alta bagnabilità che, con le normali precauzioni di messa in opera, assicurano la distensione del collante sul 100% della superficie del retro della piastrella, senza ricorrere alla tecnica della doppia spalmatura e senza formazione di cavità nello strato immediatamente sottostante gli elementi da pavimentazione.
 

Le norme di riferimento
La norma En 12004 permette di classificare gli adesivi in base alla loro formulazione. Gli adesivi cementizi appartengono alla classe di composizione C ed è previsto un ampliamento della classificazione per facilitare la scelta del prodotto più idoneo alla posa e alla destinazione del rivestimento: – adesivi normali (classe 1) – adesivi a prestazioni migliorate (classe 2) – adesivi a presa rapida (classe F) – adesivi resistenti allo scivolamento (classe T) – adesivi a tempo aperto allungato (classe E) Come per tutti i prodotti da costruzione, dal 1 luglio 2013 anche gli adesivi cementizi marcati Ce devono essere obbligatoriamente accompagnati da una dichiarazione di prestazione (DoP) rilasciata da un organismo notificato che ha condotto le prove. Per gli operatori del settore la DoP permette il confronto tra prodotti analoghi presenti sul mercato così da identificare il formulato più idoneo alle esigenze di posa.

Le qualità tecniche
Le caratteristiche tecniche principali degli adesivi cementizi permettono di scegliere la versione più adatta alle condizioni di impiego e alla stagione di posa. Il tempo aperto viene definito come il periodo che passa tra la fase di applicazione dell’adesivo sul supporto e il momento in cui l’impasto risulta ricoperto da una pellicola asciutta e perde le proprietà collanti.

(foto Mapei)
(foto Mapei)

All’operatore permette di stabilire su quanta superficie si deve spalmare in un’unica soluzione l’adesivo per condurre il lavoro di piastrellatura senza altri interventi. Tempi aperti più lunghi danno la possibilità di lavorare con maggiore sveltezza e aumentare la resa in termine di aree terminate. Il tempo di registrazione rappresenta il periodo disponibile per eseguire lievi rettifiche di posizione su una piastrella collocata male: più il tempo è lungo, maggiori sono le possibilità di correggere eventuali piccoli errori di posizionamento dei riquadri.

(foto Index)
(foto Index)

In tutte le varianti, la durata dell’impasto alla temperatura ambiente del cantiere di posa stabilisce l’arco temporale dal momento della sua preparazione fino a quando non è più utilizzabile. Il parametro permette di risalire alla quantità di prodotto da impastare in un’unica fase che deve essere uguale al consumo richiesto dalla superficie da rivestire durante questo periodo. Per i rivestimenti a parete, un’altra dote richiesta è lo scivolamento che individua la misura dello spostamento verso il basso subito da una piastrella incollata per effetto del peso proprio. Questa qualità è molto importante soprattutto quando si interviene con grandi formati e quando il rivestimento viene realizzato a partire dalla parte più alta della parete, condizione che richiede l’impiego di un adesivo tissotropico a scivolamento nullo in grado di impedire alle piastrelle di appoggiarsi tra loro lungo i bordi inferiori annullando la fuga.

(foto Cvr)
(foto Cvr)

Tutte le versioni possono essere miscelate con acqua nelle giuste proporzioni al momento dell’impiego oppure sono impastate con un lattice elastomerico in dispersione acquosa che aumenta la resistenza all’acqua, la flessibilità, le proprietà di adesione e la capacità dello strato legante di resistere ai liquidi aggressivi e ai detergenti forti, persino quando le piastrelle sono perennemente sommerse. Un adesivo normale di classe C1 può diventare un adesivo a prestazioni migliorate in classe C2, se miscelato con un lattice in dispersione che aumenta soprattutto la deformabilità dello strato legante. Ciò permette di intervenire dove la pavimentazione o il rivestimento sono soggetti a forti escursioni termiche, dove sono previste variazioni dimensionali consistenti del fondo di posa, giornaliere o stagionati o acicliche, e per tutte le applicazioni problematiche come sui cementi lisciati, sugli elementi prefabbricati o sul calcestruzzo di getto.

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